IN UN BATTER D'OCCHIO
(Blink of an eye)
 

Episodio #133

Soggetto: Michael Taylor
Sceneggiatura: Joe Menosky
Regia: Gabrielle Beaumont

- Data stellare n.d. -
La Voyager arriva nell'orbita di un pianeta piuttosto strano: esso, infatti, ruota ad una velocità molto elevata - 58 cicli al minuto - così elevata che i dettagli della superficie risultano invisibili dallo spazio. Nel tentativo di avvicinarsi, la nave, a causa del potente campo gravitazionale, perde i mezzi di propulsione e rimane immobile, intrappolata in una orbita sincrona sull'equatore: non solo, la Voyager è così diventata il terzo polo magnetico del pianeta, causando continue scosse sismiche sulla superficie. Da quella posizione, l'equipaggio fa un'altra scoperta: sul pianeta il tempo scorre in modo molto più rapido e una civiltà vi si sta già velocemente sviluppando. Questa civiltà, che all'inizio vedeva la "nuova stella" come una divinità, riesce presto a scoprire, grazie al loro accelerato progresso, che quella stella è una nave e anche che essa è la causa dei continui sismi sulla superficie. Ma se molti vogliono tentare di comunicare con la nave, altri ritengono debba essere distrutta al più presto e, data la velocità con cui progredisce la loro tecnologia, in breve tempo saranno in grado di farlo.

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Voto:

Commento: Davvero interessante questo episodio in cui l'equipaggio può osservare l'evoluzione di una civiltà dall'età della pietra fino all'era della curvatura: ma non solo, possono osservare anche lo sviluppo della sua mitologia e della sua religione, due aspetti entrambi direttamente derivanti dalla presenza della Voyager. E la storia ha i suoi spunti migliori proprio quando mostra lo sviluppo del pensiero degli abitanti del pianeta che passa dall'adorazione iniziale ad un profondo risentimento verso ciò che causa la grave instabilità sismica del pianeta. L'unico appunto che può essere mosso alla trama è quello di prevedere per i veloci alieni uno sviluppo un po' troppo simile a quello degli Umani: un esempio per tutti, il frate amanuense (uguale ai nostri francescani) che, ai piedi di un castello (uguale a quelli medioevali), scrive (con penna e calamaio identici ai nostri) la lettera per la Voyager, una lettera che si vede chiaramente essere stata scritta in inglese...