|
Episodio #131
Soggetto e sceneggiatura:
Robin Burger
Regia: Allan Kroeker
- Data
stellare n.d. -
Tom ha creato un nuovo programma olografico che ricostruisce
Fair Haven, un paesino irlandese nel periodo a cavallo tra il
XIX e il XX secolo; il successo del programma tra l'equipaggio è
immediato e anche il Capitano Janeway rimane affascinata
dall'ambiente e, in particolare, da uno dei personaggi, Michael
Sullivan. Così, mentre la Voyager deve aspettare di uscire da
una pericolosa turbolenza spaziale prima di poter ripartire,
Janeway ne approfitta per esplorare questo nuovo mondo: non
solo, apporta alcune modifiche al personaggio di Sullivan in
modo da renderlo più vicina ai suoi desideri, senza rendersi
conto, però, che così facendo finisce per rimanere coinvolta
sentimentalmente in un rapporto che può provocare diverse
complicazioni.
Collegamenti: -
Voto: |
 |
Commento: Se persino Tom si era
stancato dei noiosi programmi olografici finora inventati sulla Voyager,
figurarsi gli spettatori della serie: proprio per questo, credo che nessuno sentisse la
minima mancanza del
bucolico paesino Fair Haven che, invece, ci viene propinato da questo
noiosissimo episodio, in cui la fantascienza si limita al fatto che
l'ambientazione è olografica e che Janeway può cambiare le specifiche del
suo personaggio preferito. Proprio Janeway ci regala un'altra di quelle
performance che mi fanno faticare a prenderla sul serio: chissà se, udendo
il russare degli spettatori di questa storia, penserebbe di poter
risolvere il problema modificando anche le loro specifiche... Bah, in ogni
modo è proprio la trama in sé a non funzionare, un po' per la mancanza di
originalità (gli amori olografici sono già stati visti e rivisti, anche in
Voyager), un po' perché a fronte di un ritmo nullo - la parte riguardante
l'onda d'urto è del tutto trascurabile - anche il lato
emozionale è molto fiacco, specie se confrontato con l'episodio precedente. Ma
quel che è peggio, è che tutto questo potrebbe esserci riproposto in
futuro...
 |