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Episodio #128
Soggetto:
Mike Wollaeger e
Jessica Scott
Sceneggiatura:
Mike Wollaeger,
Jessica Scott,
Bryan Fuller e
Michael Taylor
Regia:
Robert Picardo
- 19 ottobre
2032 -
Il modulo Ares IV, in orbita intorno a Marte per la prima
missione umana con equipaggio sul pianeta rosso, viene
inghiottito da una misteriosa anomalia spaziale, provocando così
anche la
scomparsa e presumibilmente la morte del'unico membro
dell'equipaggio a bordo in quel momento, il Tenente John Kelly.
- Data
stellare 53292.7 -
Più di 300 anni dopo, l'anomalia riemerge di nuovo dal subspazio,
stavolta nel Quadrante Delta vicino alla U.S.S. Voyager, il cui
equipaggio, dopo essere riuscito faticosamente ad evitarla, la riconosce come un fenomeno
sì
raro, ma anche assai simile a quello che inghiottì il modulo della prima
missione umana su Marte. Desiderosi di saperne di più, Chakotay
e Paris organizzano una missione esplorativa con il Delta Flyer
all'interno dell'anomalia, accompagnati da una meno entusiasta
Sette di Nove.
Giunti nel nucleo del fenomeno, i tre trovano i resti di
numerosi vascelli e, tra di loro, il relitto quasi integro della
Ares IV: ma una imminente collisione dell'anomalia con un
asteroide obbliga gli ufficiali ad abbandonare la missione,
anche se Chakotay, nonostante il diverso ordine di Janeway,
intende portarsi dietro la Ares. Questo, però, rallenta
troppo il Flyer, tanto che non riesce ad uscire prima che
avvenga lo
scontro: coinvolta nell'onda d'urto, la navetta subisce danni
irreparabili ai motori e, così, rimane immobile all'interno
dell'anomalia, con poco tempo rimasto prima che essa torni nel subspazio trascinando con sé tutto quel che contiene.
Collegamenti: -
Commento: Stavolta, un episodio
basato sulla pura esplorazione ha un senso anche a 70.000 anni-luce da
casa. Già, perché questa storia - buona anche nella trama - unisce
l'emozione all'azione, alterna attimi di tensione a momenti di commozione;
e il tutto con un unico scopo: omaggiare coloro che si sacrificano per
scoprire nuove frontiere, attraverso un episodio che è soprattutto un tributo
all'esplorazione spaziale. Un tributo al quale un qualunque appassionato
di fantascienza - e di Star Trek in particolare - non può non sentirsi
vicino.
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