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Episodio #119
Soggetto:
Brannon Braga
Sceneggiatura:
Michael Taylor e
Kenneth Biller
Regia: John Kretchmer
- Data
stellare n.d. -
Kim è al comando della Voyager durante il turno di notte e la
nave riceve una chiamata automatica di soccorso; giunti sul
posto, la squadra di sbarco trova un congegno - origine della
richiesta di soccorso - che si dimostra senziente, anche se
affetto da una sorta di amnesia. Il Dottore - l'unico a poterci comunicare - insiste per portarlo a bordo e Janeway accetta:
ma una volta sulla Voyager, l'equipaggio scopre che l'oggetto è
semplicemente una potentissima bomba dotata di intelligenza
artificiale. Gli ufficiali decidono di separare quest'ultima
dall'ordigno per preservarla, immagazzinandola in una matrice
olografica simile a quella del Dottore: ma quando Kim e Torres
tentano la separazione, le difese dell'arma si attivano e parte
della memoria riemerge. Così l'ordigno riprende coscienza della
propria origine e del proprio scopo, cioè una missione di
distruzione: non solo, esso ora agisce attraverso il corpo olografico del Dottore, di cui si è impadronito, e intende usare
la Voyager per completare la propria missione ad ogni costo.
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Commento:
E' successo: Harry Kim si sta decisamente Janewayzzando. Infatti, ha da
poco ottenuto il comando della nave durante il turno di notte e cosa fa?
Invece di puntare dritto verso lo spazio federale si distrae alla prima
stranezza, mettendo tutti nei guai... Vabbè, ammetto che in questo
episodio la deviazione era più giustificata, anche se ritengo che quando
sul luogo di origine di una chiamata di soccorso non si trova nessuno i
casi sono due: o è troppo tardi o c'è la fregatura. In entrambi i casi è
meglio filarsela... Comunque sia, stavolta l'episodio non è affatto male,
anche se di originalità non se ne parla proprio, visto che di armi
"intelligenti" ("Arma letale"), dottori olografici
posseduti ("Il lato oscuro") e menti guerrafondaie
("Il signore della guerra") se ne sono già
viste. Però, la storia è comunque buona, grazie anche all'interpretazione
di Robert Picardo.
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