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Christian
De Sica, figlio dell'indimenticato Vittorio e di Maria Mercader, nasce a
Roma il 5 gennaio del 1951. Trascorre la sua infanzia nella paterna casa
romana circondato dai più grandi esponenti del cinema italiano del secondo
dopoguerra. Finite le scuole medie si iscrive al Liceo Classico. In questi
anni nasce la sua grande amicizia con Carlo Verdone, di cui in seguito
sposerà la sorella Silvia. Dopo aver conseguito la maturità classica si
iscrive all'Università, facoltà di Lettere, cominciando a sentire sempre più
forte in lui la passione per lo spettacolo. In fine pur avendo sostenuto
sette esami decide di lasciare gli studi per seguire le orme paterne. Nel
1969 lavora con il grande Roberto Rossellini in "Vita di Blaise Pascal". Ma
è solo tre anni dopo, nel 1972, che esordisce sul grande schermo grazie a
una piccola parte in una produzione francese "Pauline1880" di Jean Louis
Bertucelli. Nel corso dei successivi quattro anni lavora a svariati film
("Una breve vacanza", "La cugina", "La madama", "Conviene far bene l'amore")
fino ad arrivare a "Bordella" (1976), in cui sotto la direzione di Pupi
Avati entra nei panni di un moderno Conte Ugolino. Nel '79 è Claudio
Anzalone, uno dei personaggi della commedia di Alberto Sordi "Il malato
immaginario". I primi anni ottanta lo vedono impegnato insieme al cognato
Carlo Verdone prima con "Borotalco" (1982) poi con "Acqua e sapone" (1983) e
qualche anno dopo con il cult "compagni di scuola" (1988). Non va
dimenticata la sua partecipazione alla maggior parte delle commedie
all'italiana che con esiti diversi hanno tentato di restituire uno spaccato
di vita nostrana anni ottanta, tra le tante passiamo ricordare la serie di
"Vacanze di Natale", "Sapore di Mare" (1983), "Yuppies, i giovani di
successo" (1986), "Grandi magazzini" (1986) e "Fratelli d'Italia" (1989).
Nel '90 esordisce alla regia con "Faccione" e l'anno seguente gira il remake
de "Il conte Max", un omaggio al padre che nel 1957 era stato il
protagonista della pellicola originale. Continua ad ottenere grandi successi
al botteghino sia come interprete ("S.P.Q.R 2000 e 1/2 anni fa",
"Paparazzi", "Tifosi", "Bodyguards") che come regista ("Ricky e Barabba",
"Uomini, uomini, uomini", "Tre", "Simpatici & antipatici") tanto che nel
2000 gli viene assegnato il David di Donatello alla carriera. L'anno
successivo accetta ancora una volta la sfida natalizia partecipando a "Merry
Christmas" un film di Neri Parenti.
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