ACTA EST FABULA

Era la formula usata nell'antica Roma alla fine degli spettacoli teatrali, frase resa celebre da Augusto perchè proferita sul letto di morte. Acta est Fabula, lo spettacolo è finito. 

Non è di spettacoli teatrali  o di ludiche esibizioni di qualche bontempone che vogliamo parlare, ma del nostro lavoro, posto gravemente in pericolo dall'ostinata azione della nostra Amministrazione Comunale che in barba al dissenso accumulato in questi sette anni, riapre l'ennesimo fronte conflittuale con la nostra categoria, che ricordiamolo, fondamentale nello scacchiere della mobilità cittadina.

Dopo sette anni, ovvero più di duemilatrecento giorni , caratterizzati da politiche vessatorie e impegni disattesi, il nostro simpatico assessore torna alla carica per giocare l'ultima partita con il tassista romano, ma stavolta  la posta in palio è altissima, questa volta l'assessore rilancia" il banco " e noi abbiamo l'obbligo morale di "vedere" poichè non c'è concessa altra possibilità.

L'atmosfera esiziale e pleonastica creata da questa amministrazione ha impedito quella auspicata collaborazione tra la medesima e la nostra categoria. La concertazione praticata in altre direzioni è stata sostituita con l'arroganza della saccenza, che ha portato solo ad una tregua armata, poco redditizia per entrambe le parti. In questi anni l'Amministrazione Comunale ha varie volte tentato la via politica per indirizzare su percorsi a Lei congeniali la nostra categoria ma è ancora vivo nei nostri ricordi la grande battagli sui Turni che ha prodotto quell'autogestione sinonimo di libertà, maturità ed indipendenza  nella quale ancora oggi tutti noi ci riconosciamo. Oggi l'Amministrazione Comunale, con una pervicacia degna di miglior causa, percorre la via economica, più subdola poichè politicamente meglio spendibile e con il progetto dalla S.T.A. lancia una sorta di "soluzione finale" che se riuscirà, segnerà la fine della nostra professione.Con tute le nostre forze dobbiamo evitare che, alla fine del mandato di questa Giunta, si debba far calare il sipario su una storia decennale ricca di tradizioni su una figura professionale estremamente radicata nella tradizione popolare di questa città. Queste riflessioni sono scevre da qualsiasi intento demagogico e men che meno si pongono l'obbiettivo di ingenerare inutile allarmismi, sono invece dettate dalla semplice lettura del progetto S.T.A e dalle ovvie considerazioni che sul medesimo tutti noi possiamo fare. Il richiamo ad una forte attenzione e l'invito a prendere visione(del progetto) e coscienza della situazione sono le manifeste intenzioni di queste riflessioni alle quali aggiungiamo una provocazione forte che merita una risposta da parte di tutti voi:

i parcheggi taxi oggi rappresentano l'icona del mal governo, del disinteresse e dell'abbandono di questa A.C. sul fronte del servizio pubblico non di linea, a meno di venti giorni dalle dimissioni del Sindaco F.Rutelli , dopo più di sette anni di governo della città, l'amministrazione vuole dare tutte le risposte che in questi anni non ci ha dato mediante l'approvazione di un megaprovvedimento onnicomprensivo di tutto:adeguamento tariffario(non chiamiamolo aumento),contributi ai RadioTaxi etc,etc, legando il tutto all'accettazione del progetto Numero Unico della S.T.A., perchè?

In politica nulla si improvvisa e tutto è riconducibile ad una visione generale delle cose che spesso viene trascurata da chi si limita allo specifico. SE delegheremo l'aspetto economico al controllo politico(la mostruosità dell'obbligatorietà) credo ci aspetti un futuro a tinte fosche, se per anni, con tutti i suoi limiti, questa è stata una categoria che si poteva definire libera, con l'entrata a regime di questo progetto diverremmo  una categoria a sovranità limitata da domani ,insomma, tutti saremo meno liberi.