che il cogito presuppone lo svelamento dell’essere, Husserl ha ragione quando sostiene che l’ente “trascendente” può manifestarsi solo in maniera parziale e presuntiva. E’ l’ente a nascondersi, non l’essere. E’ l’ente che può avere aspetti nascosti e mostrarsi sotto nuove  prospettive. La comprensione dell’essere, che contiene in sé la comprensione della differenza tra essere e apparire, prescrive che ciò che è, vale a dire l’essente (non l’essere), non coincida necessariamente con la sua manifestazione e si trovi, per cosi dire, in uno stato d’indecisione tra com’è e come appare. La verità dell’ente si produce come lotta ti-a svelamento e nascondimento. senza che sia mai dato a sapere se ciò che si mostra è finalmente il vero essere o solamente un’altra apparenza. E’ per questo che, tra l’altro, ogni verità ‘ontica’ può essere falsificata.

 

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