MODA
& MODI. Abiti e “divise” della vita notturna: vanità da sabato sera.
Per lui maglietta firmata, scarpe Usa grosse e rigorosamente senza lacci, jeans sfilacciati. Per lei abitino leggero un pò trasparente (baby doll o alla caviglia), scarponcelli tipo anfibio o con zeppa alta ma in tela ecrù, trucco leggero, abbronzatura e capelli selvaggi. I ragazzi si vestono, si coprono, fanno oppure seguono la moda? Bombardati dagli spot, cresciuti in branchi metropolitani, alimentati da nutelle e musiche ossessive sparate in ambienti sacrali come le discoteche, preferiscono essere o apparire? Figli dei figli del primo consumismo i giovani anni ‘90, come tutti i giovani usano le cose (leggi prodotti che l'industria dei “grandi” sforna copiosi) per apparire. E in una società di massa come la nostra, imbrigliata in un reticolo sempre più fitto tessuto dall’industria della comunicazione, apparire significa differenziarsi. Ma quali sono comunicazione, apparire i congegni concettuali che generano le differenze? Uno è l’abito, la maglietta, le scarpe, il pantalone “firmato”, ciò che l’industria chiama la “marca”. E’ con la griftè, che può essere un coccodrillo oppure la silouette di Liti noto giocatore di basket, che un capo d’abbigliamento può passare dall’ordine delle cose all’ordine dei simboli. E la richiesta di simboli, soprattutto tra i giovani, è fortissima: una maglietta può servire semplicemente per parlare di sé agli altri, a farsi riconoscere in un gruppo, ad integrarsi in un circuito di solidarietà. Insomma, un capo d’abbigliamento può caricarsi di valenze simboliche e le ditte che lo producono lo sanno benissimo. E’ cosi che le marche sono usate come «sonde gettate verso l’intreccio dei sentimenti collettivi», cosi un cappellino può diventare solo un copricapo o essere l’esploratore delle emergenze affettive e pratiche chiedono riconoscimento sociale e soddisfazione tecnica. Perciò: per apparire occorre differenziarsi, ma per farlo occorre essere creativi.Ma possedere il dono della creatività significa soprattutto essere se stessi. E allora? Essere, apparire, essere per apparire o apparire per essere? Forse per rispondere basta indossare una maglietta. Ma quale?