Non
c’è più posto per l’anima
Dieci secoli lì, quando il primo millennio
finiva, il corpo era mortificato, maltrattato, messo a tacere, e l’anima
invece era curata, ascoltata, tenuta da conto. Sta di nuovo finendo un millennio
e in quell’uomo antico è ormai impossibile riconoscersi. L'anima, infatti, da
curare e tenere da conto, non esiste quasi più, dimenticata, forse perduta, e
tutte le attenzioni, le ansie di perfezione si riversano dunque sul corpo. Si
parla di uomini, naturalmente, più che di donne, le quali non entrano nel
calcolo sociologi9o, almeno non in questo. Loro, infatti, s’incremano si
massaggiavano già prima déll’anno Mille ma, poiché si riteneva che non
avessero l’anima, non potevano per questo essere motivo di scandalo. Sono
dunque gli uomini che nel corso dell’ultimo millennio, hanno radicalmente
cambiato comportamento, almeno per quello che riguarda la manutenzione di sé.
Di conseguenza fanno fortuna le palestre, i
parrucchieri, i negozi d’articoli sportivi, quelli di abbigliamento e di
prodotti di bellezza. Nessuno si meraviglia più se gli uomini, forse un po’
troppo uomini, ad incominciare da quelli della politica, oggi si tingono i
capelli color del rame, o color testa di moro, ala di corvo o anche biondo
platino.
E nessuno più ridacchia se s’intravedono
nelle penombre degli istituti di bellezza uomini spalmati di maschere e
impacchi, né si stupisce se dentro le palestre ragazzi di tutte le età, anche
piuttosto in là con gli anni, corrono e saltano, sudano e sollevano pesi, si
piegano, molleggiano, ballano con accanimento, giorno dopo giorno.
Il bello è che l’esame al quale si preparano
non è tuttavia la gara di resistenza, di foca, di salto o di corsa, bensì, per
lo più, l’esame-discoteca, della canottiera che inette in vista i bicipiti
meglio, della maglietta che lascia indovinare i pettorali più resistenti. Ed è
a quel traguardo che la cura del corpo rischia però di perdere il suo senso:
tanta salutare fatica, tanto sudore, tanto lodevole sforzo per essere il più
muscoloso in discoteca sembra in fondo uno spreco e una sproporzione.
Bisogna piacere a tutti i costi è la società
dell’immagine che lo pretende- piacere a uomini e donne, a colleghi e
passanti, ad amici e nemici: occorre perciò mostrarsi, a qualunque età,
giovani e in forma.
A volte, poi, il fine ultimo delle ginnastiche, degli impacchi e dei
massaggi sono, semplicemente, un confronto tra sé e sé, al massimo con il
proprio specchio, senza che nessun altro ci metta del suo: linea, pelle, capelli
e muscoli da esibire per il proprio piacere, da lasciar guardare ma non toccare,
corona di bellezza che ciascuna porta in capo con la fierezza distaccata di
Narciso.
Non si può affermare che si stava meglio quando sì dunque, quando si
badava solo all’anima e il però se si potesse salvare almeno un pezzetto
equamente dividere le cure, sarebbe forse più stava peggio, nell’anno Mille,
corpo non era solo clic spazzatura: di spirito per poter un po’ più salutare
per i bei muscoli.