Finalmente sono arrivato alla prima superiore, nella scuola da me scelta nella speranza di raggiungere senza tanti intoppi l’ambita meta del diploma.
Non nascondo che oggi posso parlarne con tranquillità ma fino a pochi giorni fa non riuscivo quasi a pensarci tanta era l’ansia di conoscere un ambiente nuovo e soprattutto professori e materie nuove.
Spesso durante le vacanze passeggiavo nei dintorni dell’edificio dell’istituto tecnico industriale e la sua monumentalità bastava a darmi il batticuore per non parlare della notte in bianco che ha preceduto la mia iniziazione.
Per fortuna ciò è tutto un ricordo.
Sono bastati solo pochi giorni per tranquillizzarmi e riscoprire nel nuovo gruppo di amici e nel nuovo gruppo docente, la consuetudine e la familiarità che mi accompagneranno per due anni.
Le nuove materie di studio, così pompose nel nome, si sono rivelate abbordabili, merito della professionalità dei docenti che spiegano con un linguaggio molto semplice e non disdegnano di soddisfare tutte le richieste da parte degli alunni.
L’unico mio disorientamento è la mancanza di un’aula fissa, mi manca la familiarità del mio banco fisso, la consuetudine di ritrovarmi alla stessa ora nella stessa aula e continuo a pensare ancora ai miei amici delle medie.
Ricordo con nostalgia le gite fatte insieme a loro, l’aiutarci nei momenti difficili, gli incontri durante i pomeriggi per giocare a pallone.
Sono soddisfatto dei laboratori, in questi ambienti vivo sensazioni manipolative e sono soddisfatto di fare ricerche, studi, osservazioni ed esperimenti.
L’ambiente palestra mi entusiasma, i miei dicono che sono uno sportivo nato e qui respiro aria di casa mia, peccato che questo avviene una volta nella settimana.
Un discorso a parte merita la ricreazione: dura dieci minuti, li vivo intensamente, mi carico e sono pronto ad affrontare altre lezioni.
In conclusione sono proprio soddisfatto di questa nuova scuola, non mi sbilancio sui professori, sono tutti simpatici e mi danno la carica per proseguire gli studi.
Il domani? Non mi spaventa sono in compagnia di un’allegra “Brigata”.
Damian Di Biase
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