Sabato
17 dicembre 2000 è stata una giornata importante per la nostra scuola,
di quelle giornate per cui uno con soddisfazione dice "io c'ero". Quel
sabato la nostra scuola ha celebrato il "Rocco Mario Carullo Memorial".
Chi
era Rocco Mario Carullo? Nessuno di noi prima lo aveva sentito nominare
e molti hanno provato una blanda curiosità quando sono apparsi i
manifesti che annunciavano l'evento; poi pian piano le informazioni hanno
cominciato a filtrare e tra queste la notizia delle borse di studio messe
in palio.
Rocco
è stato uno studente della nostra scuola quando questa era agli inizi della
sua lunga storia. Egli veniva da Orsogna poi, come tanti in quegli anni
difficili, lasciò l'Italia per gli Stati Uniti. Lavorò, continuò
gli studi, si laureò, fece fortuna, ma non dimenticò la sua
vecchia scuola dove aveva iniziato ad aprirsi alla conoscenza e alla vita:
se la portava nel cuore e nella memoria. Quando un destino crudele lo ha
strappato agli affetti di questo mondo, i famigliari, per ricordarlo degnamente,
hanno voluto istitutire una fondazione a suo nome con lo scopo di rilasciare
borse di studio per gli studenti della nostra scuola che si siano distinti
negli studi di elettrotecnica ed elettronica, che abbiano conseguito il
diploma con ottimi voti e si siano iscritti alla università, continuando
a studiare con impegno e convinzione.
La
cerimonia si è svolta nella palestra ed è stata semplice
e toccante. Sono stati invitati quelli che erano stati gli insegnanti di
Rocco Carullo, molti dei quali ormai in pensione; erano presenti i famigliari,
commossi sia dal ricordo del loro caro scomparso, sia dal senso della cerimonia,
c'erano i suoi amici e naturalmente c'eravamo anche noi studenti. Alcuni
hanno pronunciato parole di ricordo, altri hanno riferito significativi
episodi di testimonianza della umanità e del valore di questa persona
venuta a mancare nel pieno delle sue forze e delle sue capacità.
Infine il Preside Mario Marcocci, dopo la lettura delle relative motivazioni,
ha consegnato le borse di studio (di un milione di lire ciascuna) a due
ex alunni della scuola.
Questa
giornata, significativa di per sè, ha fornito ad alcuni di noi studenti
l'occasione di fare qualche riflessione. La prima è che spesso ci
rendiamo conto del valore di qualcosa solo quando ce la lasciamo alle spalle:
viviamo cinque anni della nostra vita dentro un edificio, lo riempiamo
delle nostre voci, della nostra rabbia, delle nostre insofferenze e intemperanze,
dei nostri sogni, ma non vediamo l'ora di andare via. Solo allora, magari,
sentiamo che lì dentro qualcosa è successo, un pò
di noi si è formato ed è cresciuto, ci prende un confuso
senso che forse è nostalgia, forse è affetto. La seconda
riflessione è che la nostra è una scuola tecnica, si propone
di formare tecnici con competenze e abilità da sfruttare nel territorio
dove esiste una diffusa realtà di piccole e medie aziende, e di
alcune altre strutture produttive di maggiori dimesioni; tuttavia questa
stessa scuola non dimentica che si è prima di tutto uomini, che
i valori e i principi sono irrrinunciabili, che i sentimenti vanno coltivati,
che il rispetto e la dignità sono i cardini della convivenza. Questi
sono i semi che la scuola cerca di diffondere: i campi non sempre sono
predisposti ad accoglierli, ma poi capita che maturino e crescano
anche i Rocco Mario Carullo, e allora significa che vale la pena
di continuare a seminare.