Embargo

 

Termine di origine spagnola che indica il divieto di rapporti commerciali verso un determinato Paese, come sanzione economica. L'embargo può essere totale o parziale e riguardare solo determinati prodotti d'importanza strategica.

 

L’invasione del Kuwait e la resistenza sprezzante di fronte all’ONU sono costati tantissimo all’Iraq. Infatti l’embargo imposto al popolo iracheno - con il conseguente divieto di commercializzare petrolio - ha chiuso l’unico generoso rubinetto dal quale affluiva valuta estera per il Paese di Saddam Hussein. Prima dell’invasione, l’Iraq esportava oltre 3,3 milioni di barili di petrolio al giorno. Malgrado le lamentele di Saddam, che accusava il Kuwait di produrre e esportare più oro nero di quanto previsto dalle quote Opec, secondo gli addetti ai lavori c’era un solo Paese che all’epoca della Guerra del Golfo eccedeva la propria quota di produzione, ed era proprio l’Iraq.

Con l’embargo, l’export iracheno precipitò fino a 200 mila barili al giorno dal 1991 al 1995. Nel ’96, l’ONU propose al dittatore iracheno il programma "Oil for food", ovvero una quota maggiore di petrolio da esportare in cambio di alimenti e medicine per il proprio popolo stremato da due guerre devastanti e quasi consecutive: quella contro l’Iran dell’ayatollah Khomeini durò 8 anni, dal 1980 al 1988, e la guerra del Golfo. Il programma delle Nazioni unite concesse all’Iraq — ancora oggi un membro "sospeso" dell’Opec — di esportare nel 1996 fino a mezzo milione di barili di petrolio al giorno. I vincoli erano notevoli: il 65 per cento dei proventi della vendita di greggio dovevano essere impiegati direttamente dall’ONU per l’acquisto di prodotti alimentari e medicinali; il restante veniva trattenuto per le riparazioni di guerra e le spese delle numerose missioni che lo stesso organismo ha dovuto affrontare nel Paese arabo.

Progressivamente le quote di esportazione sono aumentate, malgrado la seconda crisi Usa-Iraq, con il bombardamento di Baghdad nel 1998, anche se i limiti sussistono ancora. E oggi le esportazioni di petrolio dall’Iraq sono tornate quasi ai livelli della fine degli anni Ottanta.