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Introduzione
L’arte islamica si sviluppò
principalmente nelle
aree che conobbero, appunto, la dominazione araba: in Spagna, nel Medio Oriente,
nel Nord Africa e nell'India settentrionale, a partire dal VII secolo d.C.
Origine
e caratteristiche
Due tratti salienti contraddistinguono
l'arte e l'architettura islamica: la decorazione calligrafica e l'archetipo
architettonico della moschea. Entrambi gli aspetti sono strettamente legati alla
storia della primissima diffusione della fede islamica.
Il profeta Maometto era
un mercante della Mecca che, sentendosi ispirato da Allah, prese a predicare una
nuova dottrina, poi tramandata nella scrittura graficamente raffinatissima del
Corano: la posizione di rilievo che questo testo sacro rivestì all'interno
della cultura islamica favorì lo sviluppo della decorazione calligrafica in
tutti gli ambiti artistici. Iscrizioni coraniche abbelliscono tuttora moschee e
arredi religiosi.
Maometto
fuggì dalla Mecca e tale fuga segna per i musulmani il momento della nascita
dell'Islam. A Medina Maometto organizzò i primi proseliti, che si riunivano
nella sua abitazione. L'ambiente modesto in cui avevano luogo gli incontri di
preghiera rappresentò il modello architettonico da cui si sviluppò la moschea:
consisteva in un cortile oblungo, chiuso da un lato dalle dimore delle mogli di
Maometto, e dagli altri lati da un semplice portico che offriva riparo dal sole.
Quasi tutte le moschee riprendono la pianta della casa del Profeta e si
articolano in un ampio cortile interno, fiancheggiato da portici e dalla sala di
preghiera volta in direzione della Mecca.
Con l'espansione dell'Islam,
i seguaci di Maometto esportarono le tradizioni artistiche arabe nei paesi
conquistati, modificandole e talvolta adattandole alle tradizioni indigene e ai
materiali disponibili. L'arte islamica seppe assimilare le fonti più disparate:
le prime costruzioni si ispirarono all'arte romana, bizantina e paleocristiana;
non vanno dimenticati nemmeno l'influenza esercitata dall'arte persiana
preislamica e dagli stili dell'Asia centrale, importati dalle scorrerie turche e
mongole, nonché l'effetto di stimolo benefico che la cultura cinese ebbe sulla
pittura e sulla produzione della ceramica e dei tessuti.
Architettura
I pochi e semplici riti
dell'Islam determinarono lo sviluppo di un'architettura sacra unica al mondo, le
cui forme fondamentali sono la moschea , luogo di riunione e preghiera, e la
scuola di religione. Tra le costruzioni civili, i palazzi e i caravanserragli
presentano due tratti salienti: strutture atte a facilitare l'accesso all'acqua
e ambienti freschi in cui trovare rifugio dal caldo. Un terzo tipo di edificio
molto importante nei paesi musulmani è infine il mausoleo: ha funzione di tomba
per importanti personalità politiche e religiose, e di emblema del potere. Sia
le costruzioni religiose sia quelle civili sono accomunate da numerosi elementi
strutturali e decorativi.
Infatti
stucco, formelle e mattoni con superfici disegnate venivano usati
a scopo decorativo sia all'interno sia all'esterno degli edifici islamici. A
questi elementi decorativi si aggiunsero le mattonelle invetriate e i mattoni in
grès.

La cupola della
Roccia. Sorge a Gerusalemme dove si suppone che Maometto sia asceso al cielo.
Inoltre
l’intaglio e la lavorazione a intreccio del legno, insieme
all'intarsio e all'intaglio dell'avorio, rappresentano altri importanti tipi di
decorazione applicata agli edifici. I bassorilievi in pietra e gli intarsi di
marmo caratterizzano inoltre molti edifici spagnoli, turchi ed egiziani.
Arti decorative
Le prescrizioni islamiche
relative ai soggetti di cui è ammessa la raffigurazione artistica sono
contenute negli hadith, e ricordano le regole dell'iconoclastia sviluppatasi
nell'VIII secolo nell'impero bizantino.
Benché venissero strettamente
osservate nella realizzazione dei manufatti inerenti al culto (arredi per le
moschee, tappeti da preghiera, decorazione del Corano), tali limitazioni non
ebbero sempre applicazione nelle arti decorative secolari.
Tuttavia, anche nei rari
casi in cui venivano rappresentati uomini e animali, la funzione di queste
figure doveva essere meramente decorativa; di conseguenza, a differenza
dell'arte europea, quella islamica non ebbe mai grande interesse per lo studio
dell'anatomia e della prospettiva, conoscenze necessarie a una rappresentazione
realistica ed espressiva. Nacque e si affermò quindi un linguaggio ornamentale
ispirato alle forme geometriche, ai caratteri dell'alfabeto arabo e alle forme
vegetali, dalla cui stilizzazione derivarono i cosiddetti arabeschi.
Altro dettame degli hadith,
che esercitò notevole influsso sullo sviluppo dell'arte islamica, fu il bando
dei materiali preziosi. Per questo motivo, se in altre culture artistiche
prevale l'impiego di oro, argento e gemme, le arti decorative musulmane si
concentrano perlopiù sulla lavorazione di bronzo,vetro e ceramica, e
sull'intaglio di legno e avorio.
Nel mondo musulmano la forma pittorica più praticata e diffusa fu l'illustrazione dei manoscritti. Le miniature più antiche e ricche giunte fino a noi sono quelle che accompagnano la traduzione araba dei testi scientifici greci (il veicolo grazie al quale le conoscenze del mondo classico furono trasmesse a tutto l'Occidente), le favole di Bidpai (300 d.C.) e i racconti avventurosi delle Maqamat di al-Hariri (1054-1122).

L'illustrazione dei libri è la forma di pittura più diffusa nell'arte islamica, in cui è molto importante la funzione educativa. In questa pagina di manoscritto è rappresentata una scena di preghiera nella moschea di Samarcanda.
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