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I Rom
rappresentano una comunità eterogenea, dalle mille sfumature e dalle mille
espressioni rappresentata meglio come un gruppo etnico di origine comune e
medesima eredità culturale e linguistica, i cui appartenenti sono chiamati
anche zingari o gitani. Nel loro idioma il termine rom, insieme a manush, indica
"uomo". Presenti in Europa forse da più di 600 anni, sono originari
dell'India nordoccidentale, come testimonia la relazione tra la lingua rom e i
dialetti indoiranici di quella regione. Per via del continuo aggiungersi,
mescolarsi e integrarsi di genti diverse ai gruppi originari, il problema della
loro identità è oggi molto controverso e, più che come gruppo etnico preciso,
i rom vengono generalmente identificati come nomadi.
Nei
secoli, i rom si sono frammentati in una serie di gruppi distinti, spesso
definiti sulla base degli insediamenti geografici o della presunta provenienza:
gitanos e gipsies (in Spagna e Inghilterra, dal termine "egiziani");
sinti, zingari, tzigani, cigány (in Germania, Italia, Ungheria, da atzigan, di
matrice rom), bohémiens (Francia) ecc.
I
rom sono generalmente poco dipendenti dalle strutture sociali delle società in
cui vivono e, a causa dei pregiudizi di cui sono vittime, ma anche di quelli di
cui sono portatori, tendono a volgersi ad attività marginali. Le loro
occupazioni tradizionali sono la lavorazione del metallo, del legno, del giunco
e altre attività artigianali; il commercio di cavalli; il piccolo commercio; la
divinazione e la medicina tradizionale. Grande versatilità, inoltre, hanno
dimostrato nel reinterpretare la musica dei vari paesi.
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