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Introduzione
La letteratura Latinoamericana
comprende la produzione letteraria dei popoli di lingua spagnola e
portoghese dell'America centrale e meridionale e della zona caraibica. La sua
storia può essere suddivisa in quattro periodi principali. Dal XVI secolo,
l'era dei conquistadores, fino al termine del periodo coloniale, questa
letteratura fu solo un'appendice di quella della Spagna e del Portogallo;
conquistò una certa autonomia all'inizio del XIX secolo, periodo in cui
dominarono, in seguito al movimento per l'indipendenza, temi patriottici. Nella
successiva fase di consolidamento politico, conobbe un momento di notevole
crescita e, dopo il 1910, raggiunse la piena maturità acquisendo un posto di
rilievo nella letteratura mondiale. Per alcuni temi peculiari che la
contraddistinguono e per i contesti storici nella quale si è sviluppata, la
produzione letteraria dei paesi latinoamericani viene convenzionalmente
considerata nella sua globalità, piuttosto che nell'ambito di ciascuna nazione.
Il periodo coloniale
Non essendo state composte
da scrittori originari del Nuovo Mondo, le prime opere letterarie in lingua
spagnola prodotte nel continente americano furono il frutto di autori spagnoli,
da letterati al seguito degli eserciti dei conquistatori a religiosi che
andavano a popolare le missioni per diffondere la dottrina cristiana presso le
popolazioni indigene.
I contenuti di queste
prime opere fanno riferimento agli avvenimenti legati alla conquista di
territori inesplorati e in particolare ai rapporti tra spagnoli e popolazioni
amerindie.
Le guerre, nonché la cristianizzazione
e l'organizzazione colonialista del continente americano, realizzate grazie al
capillare contributo dei missionari gesuiti, costituivano contesti poco adatti
allo sviluppo della poesia lirica e della narrativa. Al contrario trovarono un
fertile terreno di crescita generi letterari in prosa come le opere di natura
didattica e le cronache di avvenimenti correnti.
Il
periodo dell’indipendenza
Lo sviluppo dell'organizzazione
sociale, economica e culturale delle colonie spagnole rese col tempo sempre più
insopportabile la dipendenza nei confronti della madrepatria. Il periodo che
preparò e quindi accompagnò le lotte per l'indipendenza si caratterizza per
una profusione di scritti patriottici di guerra, soprattutto in poesia. Attorno
a tematiche politiche e sociali cominciò a svilupparsi anche la narrativa.
L'intreccio di politica
e letteratura, un fenomeno caratteristico di questo periodo, si manifestò
nell'attività di molti scrittori.
Il
periodo del consolidamento nazionale
Alla nascita delle nuove
repubbliche latinoamericane seguì un periodo di consolidamento politico,
durante il quale i letterati continuarono a ispirarsi al modello francese,
piuttosto che a quello spagnolo. Contemporaneamente crebbe il numero degli
intellettuali che cominciarono a interessarsi delle radici culturali autoctone
delle nuove nazioni precedenti alla colonizzazione spagnola.
Le forme classiche del
Settecento lasciarono posto al romanticismo, che dominò per quasi tutto il XIX
secolo. Il romanticismo europeo, in particolare quello francese, esercitò la
sua influenza sulla letteratura argentina e su quella messicana. La tradizione
realistica ispanica proseguì attraverso brevi racconti sui costumi locali.
Il consolidamento politico
ed economico e le lotte per il potere coinvolsero molti scrittori
ispanoamericani, in particolare, in epoca romantica, la generazione argentina di
ribelli costretti all'esilio per la loro opposizione al regime del dittatore
Juan Manuel de Rosas (1829-1852).
La
scena contemporanea
La Rivoluzione messicana
(1910-1920) coincise, in ambito letterario, con un periodo di ripiegamento, nel
corso del quale gli scrittori ispanoamericani si interrogarono sul rapporto tra
individuo e società. In seguito l'attenzione dei letterati si rivolse a temi di
interesse più universale e da allora in poi è stato prodotto un numero
considerevole di opere che hanno avuto ampia risonanza anche al di fuori dei
paesi latinoamericani.
All’inizio del Novecento
molti poeti ispanoamericani aderirono alle istanze delle avanguardie europee: il
cubismo, l'espressionismo, il surrealismo, o lo spagnolo ultraísmo, termine che
indica l'insieme delle tendenze letterarie sperimentali in Spagna.
Il teatro assunse una
notevole importanza nella vita culturale di molte città latinoamericane, come
Città di Messico e Buenos Aires, e in quella di paesi come Cile, Puerto Rico e
Perù. I saggisti postmodernisti furono scrittori particolarmente
attivi e prolifici, capaci di esprimere con incisività i tratti dello spirito
nazionale, ma anche di estendere la loro ricerca a temi più vari e universali.
A partire dal 1900, l'evoluzione
del romanzo latinoamericano in spagnolo è stata contrassegnata da tre fasi
principali: dapprima la narrativa si caratterizzò in senso regionalistico,
concentrandosi sulla gente, sul territorio e sui problemi locali;
successivamente i romanzieri volsero la loro attenzione a temi psicologici e
immaginativi, ambientando le loro storie nelle aree urbane e metropolitane; gli
sviluppi più recenti sono caratterizzati dall'adozione delle tecniche
letterarie contemporanee e dal crescente riconoscimento della narrativa
ispanoamericana a livello internazionale.
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