ricorrnze arabe
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Introduzione

L’anno musulmano è un anno lunare di 354 giorni.
I musulmani contano i giorni del mese dall’effettiva apparizione della luna nuova nei loro paesi.
Gli anni musulmani risultano più brevi di quelli gregoriani o giuliani (da 10 a 12 giorni), solo i giorni della settimana sono comuni ai due.
Nel 16 dell’Egira (637 d.C.), il califfo Omar stabilì che gli anni si numerassero dall’inizio dell’anno arabo nel corso del quale (nell’autunno del 622) era avvenuta l’Egira (higrah vuole dire in arabo emigrazione) del profeta Mohamed dalla Mecca a Medina, perciò l’inizio dell’era musulmana è il venerdì 16 luglio 622d.C.
Nei paesi musulmani, all’infuori della Turchia, il calendario musulmano è usato ufficialmente o parallelamente a quello gregoriano.
Comunque su di esso sono regolate le feste e le pratiche che hanno attinenza con la fede islamica.

Le comunità provenienti dai paesi arabi sono molto legate alle loro tradizioni anche quando hanno contratto matrimoni misti.
La celebrazione delle feste religiose è un rito sacro al quale non rinunciano nemmeno i più laici tra gli arabi, anche perché durante molte feste religiose ci si ricorda dei defunti e i cimiteri diventano punto di incontro delle famiglie e momento in cui effettuare doni ai bisognosi, augurandosi che questo gesto dia pace all’anima del parente scomparso.
In particolare la festa che conclude il digiuno del Ramadan, chiamata Aid El Fitr, è il giorno del “perdono”, si esprimono i propri desideri e si volta pagina con le persone con le quali si era in conflitto.
La festa dell’Aid El Adha è quella del “sacrificio”, nella quale si sgozza un montone secondo il rito musulmano, che viene distribuito ai poveri non in grado, durante il resto dell’anno, di poter comprare la carne.
El Mawlid Ennabaoui Esh sharif è il Natale dei musulmani, si festeggia infatti la nascita del profeta Mohamed, accendendo delle candele e confezionando dolci particolari.
Ricordiamo ancora la festa del ventisettesimo giorno del Ramadan, Laylet al-kadr, notte particolare poiché, secondo il Corano, a mezzanotte si è aperto il cielo dinanzi al Profeta e ai suoi compagni e in questa notte tutti i ginn sono liberi. Per coloro che osservano il digiuno in questa notte la tradizione promette che tutti i desideri espressi e gli auguri ricevuti si realizzeranno.

 


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