Matteo aveva, amico e compagno di scuola, Lorenzo, un ragazzo molto responsabile, ma, a giudicarlo dall'aspetto e dal vestiario, era un trasandato: capelli lunghi e sporchi, vestiti larghi e fuori moda, scarpe rotte; però, aveva un cuore grande pronto ad amare i suoi compagni e, in particolare, Matteo. Entrambi avevano una passione: la raccolta delle schede telefoniche. Nei pomeriggi piovosi si rifugiavano in soffitta dove esaminavano le loro schede, se le scambiavano, le valutavano, le classificavano in base alla tiratura, al prezzo, alla sede... Dopo ore e ore di rifugio dagli occhi dei genitori, provavano un senso di delizioso peccato: erano felici, ma, nello stesso tempo, erano costretti a nascondersi.
Matteo e Lorenzo dividevano il loro paese in zone per “far visita”
a tutte le cabine telefoniche, con la speranza di trovare qualche scheda
scaduta e consumata; si recavano in bar, uffici con una tale costanza che
alla fine della giornata riuscivano a procurarsi dalle 4 alle 8 schede.
I due amici, dopo affannose ricerche, si incontravano ed erano euforici,
soprattutto, nel momento in cui mostravano i nuovi pezzi che richiedevano
la loro massima attenzione per essere catalogati e inseriti nei due raccoglitori.
Era un momento di densa tensione per lo scambio, a volte, ricattatorio
che avveniva tra loro due, perché entrambi avevano in mente un progetto
ben preciso, trovare le schede di prima generazione: Mulinex, Mc claren,
Torre di Pisa, le carte dei carabinieri... Dopo varie giornate passate
tra cabine telefoniche, Matteo, finalmente, trovò una delle più
importanti schede: la torre di Pisa. Riunitisi nel foro “rifugio”, Lorenzo
era triste per non essere stato lui a trovare la scheda tanto desiderata
e, dopo più di un quarto d'ora di offerte e richieste, i due amici,
considerando la difficoltà di trovare un doppione del pezzo raro,
decisero di formare un unico grande catalogo di schede da conservare in
un luogo segreto: una vecchia cassa nella soffitta di Matteo.
Da quel giorno in poi la soffitta diventò la loro reggia,
il loro punto di incontro, il loro rifugio. Un giorno, per caso, tornati
in soffitta per guardare i pezzi catalogati, i due si accorsero della scomparsa
della loro raccolta. Entrambi si guardarono con occhi insospettiti e dal
quel giorno non fu più amicizia vera. Matteo, certo di essere stato
derubato, ebbe un colpo tremendo: era la prima volta che qualcuno lo ingannava
e il cuore gli s'indurì e non riusciva ad essere fiducioso degli
altri, insomma da quel giorno il suo carattere cambiò.
Dopo circa sei anni Matteo traslocò e, per caso, mentre selezionava
la roba che aveva in soffitta, spostando un vecchio baule, ebbe una "allucinazione":
il raccoglitore delle schede telefoniche, dopo tanti anni di ricerca, gli
apparve, era rimasto nascosto tra il muro e il baule. Di colpo gli tornarono
in mente la sua infanzia e, soprattutto, l’immagine di Lorenzo, il suo
vecchio amico, che, secondo lui, aveva rubato la collezione.