In
un'isola dei Pacifico viene tramandata da
tantissimi anni una leggenda su un pesce immortale che diventa protagonista
dei sogni di tanfi ragazzi che desiderano catturare il famoso pesce MATZUGORO
per impadronirsi dei dono dell'immortalità. Luca, un ragazzo di
quindici anni, frequenta la seconda superiore
e si distingue dai suoi compagni per la sua intraprendenza. Ha come hobby
la pesca, infatti, quando è libero
dagli impegni scolastici, va sugli scogli o con la barca di un amico a
prendere pesci. Un giorno, in attesa che
il pesce abbocchi, chiude gli occhi e immagina di trovarsi su una barca. t
una bella giornata e il mare sembra coperto
da un velo di diamanti luccicanti al sole che è a picco sul mare.
La barca a remi, regalatagli dal nonno per il suo tredicesimo compleanno,
si dondola, portando Luca a realizzare il suo sogno: catturare il pesce
“MATZUGORO”. Nelle profondità del mare vede un pesce con gli occhi
simili a rubini e si tuffa in acqua, con maschera, pinne e tubo; comincia
a seguire il pesce che lo spinge lontano dalla barca, conducendolo in una
caverna dove trova tutti quelli che in tempi e luoghi diversi avevano voluto
catturare il pesce; essi, tutti appartenenti a
epoche e luoghi lontani, alla vista di Luca, lo accolgono festosamente
e gli donano un album di fotografie sulla storia dei MATZUGORO e nel contempo
Luca acquisisce il dono della “lettura dei pensieri” sicché
senza parlare egli riesce a comunicare con tutti i presenti nella grotta
dei MATZUGORO. Luca in un primo momento è felice per il dono dell'immortalità,
ma poi si rende conto che la vita nella grotta dei
pesce MATZUGORO è monotona e noiosa e afferra il vero senso
dell'esistenza umana: fragile, divertente, limitata, ecc...
Luca
è felice; conosce un vecchio signore dalle somiglianze di uno stregone
con una lunga e folta barba, dagli abiti mediorientali e con un portamento
da re: egli si chiama KIOSCIN e conduce Luca nel suo rifugio e gli mostra
la sua misteriosa e lussuosa camera che, a differenza della grotta dal
colore verdastro e ibrido, sembra un palazzo reale e qui mostra a Luca
gli avvenimenti del passato e del futuro; ormai la vita non ha nessun segreto.
Luca
è contento di conoscere tutto, ma, nello stesso tempo, prova un
senso di noia. In verità preferisce la vita degli uomini mortali
che, anche nei momenti di grande tristezza,
sono in compagnia della speranza; l'immortalità non dà la
felicità, toglie ogni sorpresa: tutto è presente.
Mentre
Luca fa queste riflessioni sente uno strattone al braccio, apre gli occhi
e sente qualcosa che appesantisce il filo della canna, allora recupera
con allegria la lenza da cui prende una scarpa!! Al dono del mare, Luca
sorride felice.