Era quella una delle tante biblioteche tipo, sparse nel territorio: una stanza tappezzata di scaffali di legno traboccanti di libri, un grande tavolo di legno al centro con tante sedie; in fondo alla stanza, due grandi finestre con persiane socchiuse, da cui attraverso delle fessure, penetravano fasci di luce che illuminavano, a tratti, parti della stanza e lasciavano intravedere gli argentati lucchetti, da tempo inoperosi; dappertutto regnavano polvere e silenzio.
Ad un tratto un rumore ruppe quella monotonia.
ILIADE: Eccì, ccì!!! Ma come si può vivere in queste condizioni! Sono tutto pieno di polvere. Da quando sono stato messo qui, nessuno mi ha mai letto, anzi dico, sfogliato.
ODISSEA: Hai ragione! Siamo stati dimenticati da tutti; nessuno ci legge più, nessuno ci tiene compagnia.
ENEIDE: Non è del tutto vero; c’è il bibliotecario che ogni mattina viene, apre la finestra, passa in rassegna i vari scaffali e poi si siede dietro la sua scrivania e legge il giornale: grazie a lui, sappiamo come vanno le cose nel mondo!
ILIADE: E’ vero, ma nessuno ci legge più.
IL MAGO DI OZ: Quelle potenti macchine si chiamano computer e sono mezzi di gioco, di divertimento, di passatempo. Non c’è più posto per noi!
SE QUESTO E’ UN UOMO: E io, che dovrei essere uno dei libri più importanti per l’umanità, il libro della memoria storica, degli sbagli commessi e degli orrori delle guerre….
ANNA FRANK: Sono d’accordo. Anche Anna è stata vittima delle atrocità della guerra, della persecuzione e dello sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento.
BIBBIA: Non c’è più religione!!! A nessuno piacciono più gli “Atti degli Apostoli” e “La vita di Gesù”. Io che sono il libro più importante per i cristiani, dovrei essere sul leggio di un altare tra canti e profumi d’incenso, invece sono in questa biblioteca silenziosa e impolverata.
CANTI LEOPARDIANI: Silvia, rimembri ancora quando qualcuno ti leggeva? Ah! non pensavo di fare una così brutta fine!
POSTINO DI NERUDA: Non ti lamentare, siamo come cani abbandonati nel canile. Anche se la mia storia è stata rappresentata da Massimo Troisi in un film, non sono poi così tanto popolare.
ODISSEA: Fate silenzio; sento dei passi; qualcuno arriva… presto, rimettiamoci negli scaffali.
ILIADE: Forse è il momento buono…..