STRANE VITE

 
 

Era quella una delle tante biblioteche tipo, sparse nel territorio: una stanza tappezzata di scaffali di legno traboccanti di libri, un grande tavolo di legno al centro con tante sedie; in fondo alla stanza, due grandi finestre con persiane socchiuse, da cui attraverso delle fessure, penetravano fasci di luce che illuminavano, a tratti, parti della stanza e lasciavano intravedere gli argentati lucchetti, da tempo inoperosi; dappertutto regnavano polvere e silenzio.

Ad un tratto un rumore ruppe quella monotonia.

ILIADE: Eccì, ccì!!! Ma come si può vivere in queste condizioni! Sono tutto pieno di polvere. Da quando sono stato messo qui, nessuno mi ha mai letto, anzi dico, sfogliato.

ODISSEA: Hai ragione! Siamo stati dimenticati da tutti; nessuno ci legge più, nessuno ci tiene compagnia.

ENEIDE: Non è del tutto vero; c’è il bibliotecario che ogni mattina viene, apre la finestra, passa in rassegna i vari scaffali e poi si siede dietro la sua scrivania e legge il giornale: grazie a lui, sappiamo come vanno le cose nel mondo!

ILIADE: E’ vero, ma nessuno ci legge più.

ODISSEA: E dire che poco tempo fa tutti leggevano le grandi imprese di Ulisse, “l’uomo dall’agile mente”, e il suo ritorno ad Itaca.
DIVINA COMMEDIA: E allora io cosa dovrei dire? L’ultima volta che sono stato aperto era un tetro pomeriggio d’autunno di parecchi anni fa. Mi ricordo quando i ragazzi mi leggevano: erano entusiasti di fare il viaggio nell’oltretomba e visitare il regno infernale, poi il purgatorio, e poi il paradiso e …vedere Beatrice.
I PROMESSI SPOSI: Renzo, Lucia,….Don Rodrigo, l’Innominato,…. il forte fra’ Cristoforo, il debole don Abbondio,… la madre di Cecilia, la sventurata Gertude….sono personaggi ancora vivi, ma fino a quando? I divertimenti oggi sono il calcio, la pallavolo, il basket e quelle nuove potenti macchine: aspetta, come si chiamano? I compater, i competer….

IL MAGO DI OZ: Quelle potenti macchine si chiamano computer e sono mezzi di gioco, di divertimento, di passatempo. Non c’è più posto per noi!

SE QUESTO E’ UN UOMO: E io, che dovrei essere uno dei libri più importanti per l’umanità, il libro della memoria storica, degli sbagli commessi e degli orrori delle guerre….

ANNA FRANK: Sono d’accordo. Anche Anna è stata vittima delle atrocità della guerra, della persecuzione e dello sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento.

BIBBIA: Non c’è più religione!!! A nessuno piacciono più gli “Atti degli Apostoli” e “La vita di Gesù”. Io che sono il libro più importante per i cristiani, dovrei essere sul leggio di un altare tra canti e profumi d’incenso, invece sono in questa biblioteca silenziosa e impolverata. 

CANTI LEOPARDIANI: Silvia, rimembri ancora quando qualcuno ti leggeva? Ah! non pensavo di fare una così brutta fine!

POSTINO DI NERUDA: Non ti lamentare, siamo come cani abbandonati nel canile. Anche se la mia storia è stata rappresentata da Massimo Troisi in un film, non sono poi così tanto popolare.

ODISSEA: Fate silenzio; sento dei passi; qualcuno arriva… presto, rimettiamoci negli scaffali.

ILIADE: Forse è il momento buono…..

 

Gargarella Paride - Perrucci Daniele 1^ A

 Indice dei racconti