A PROPOSITO DI
RIFIUTI Leggendo questo titolo qualcuno dirà
“ancora la spazzatura!”, in effetti si, torniamo a parlare di rifiuti anche
perché dal 2008 sarà obbligatoria la raccolta differenziata che verrà
effettuata porta a porta e nella quale verranno verificati e conseguentemente
pagati, in peso, i rifiuti. Alcuni
comuni della nostra provincia, anche piccoli come il nostro, hanno già dato
il via a questo tipo di raccolta, anticipando i tempi dell’entrata in vigore,
obbligatoria, della legge e i risultati sono buoni dove la popolazione ha
risposto bene, meno, dove la risposta è stata mediocre. La
motivazione principale per la quale tutti noi dobbiamo impegnarci, anche in
questa fase ancora transitoria, è quella che ci pone di fronte ad una massa
di rifiuti sempre crescente, direi l’eccesso di rifiuti! Basta
acquistare del detersivo per constatare come contenitori di plastica
esagerati, non riciclabili ed inutili, affollino gli scaffali dei super
mercati. E non
parliamo delle acque minerali, ormai quasi tutte in plastica, o dei
cioccolatini, per i quali la cioccolata ha un volume inferiore alla plastica,
cellophan, stagnola, cartone e carta della scatola
che li contiene. In
secondo luogo, nessun’azione di riciclaggio ( per
le materie riutilizzabili) e di compostaggio (per
quelle organiche) potrà mai essere messa in atto (riducendo così gli oltre
500 chili di rifiuti a testa all’anno) senza un generalizzato e diffuso
sistema di raccolta differenziata (umido-secco), sistema che in gran parte
d’Italia ancora non esiste. Ritengo
sia il caso di soffermarci su questo tipo di raccolta che prevede la
suddivisione della frazione umida, rappresentata dai rifiuti organici che per
la maggior parte provengono dalla cucina e la frazione secca composta da
tutti i rifiuti che, prodotti in casa, non possono essere riciclati. In pratica
si chiederà al cittadino di operare, a livello domestico, una prima
separazione tra carta, vetro, plastica, alluminio, pile ecc…, (materiali che
si dovranno depositare negli appositi contenitori), tutto ciò che rimarrà, e
che non sarà umido, apparterrà alla frazione secca non riciclabile; questa,
inserita in un apposito sacco, come quella umida, finirà in discarica o
direttamente o sottoforma di residuo dopo essere passata nell’inceneritore,
mentre quella umida verrà trasportata in impianti di compostaggio. Insomma, le ricette per evitare gli
orrori delle discariche sono essenzialmente due: una riduzione severa dei
contenitori e dei rifiuti e un’efficace raccolta differenziata; nell’attesa
che dagli organi competenti vengano impartite disposizioni in merito alla
prima ricetta, impegnamoci a fondo nel mettere in
pratica la seconda, tenendo ben presente che per riciclare in modo naturale i
vari rifiuti, occorrono un numero di anni a volte spropositato. Ovviamente non basta soltanto l’impegno
del cittadino ma devono impegnarsi anche le amministrazioni nel controllare
che una volta effettuata questa raccolta, lo smaltimento avvenga negli
appositi impianti e non, come del resto è già stato documentato, in
discariche normali così da vanificare gli sforzi fatti a monte.
p. f. |
|