| 3 maggio 2001 Sarà Festa! I Compagni e le Compagne del Circolo del partito della Rifondazione Comunista di Palata, con l'avvicinarsi dell'estate ed in previsione dello svolgimento della "Festa Rossa edizione 2001", si apprestano a preparare l'ennesima richiesta al primo cittadino di Palata di autorizzazione allo svolgimento della stessa in Vico VI San Rocco. Quasi sicuramente, il nostro primo cittadino "arroccato su posizioni autoritarie ed illegali" respingerà per l'ennesima volta la nostra istanza, calpestando ancora una volta la Carta Costituzionale e il diritto di libera espressione di cittadini, che in passato hanno prodotto e continuano a produrre momenti di aggregazione e cultura. Le motivazioni addotte dal sindaco lo scorso anno sono del tutto pretestuose e prive di fondamento: -alcune firme raccolte dai residenti; -mancanza di servizi igienici; -libero accesso dei vigili del fuoco al bocchettone dell'acqua della palestra. Ebbene, a tutte queste motivazioni - con un po' di buon senso e meno intolleranza e arroganza - possiamo fornire delle risposte convincenti:1) Non è assolutamente vero - come lei ci vuol far credere - che i cittadini residenti in Vico VI San Rocco hanno organizzato una sommossa popolare contro la nostra festa, anche perché ci sono giunti da molti residenti di quella strada attestati di stima e ammirazione per l'impegno gratuito offerto con sacrificio dai compagni/e, nell'effettuare alcuni giorni di festa, portando così nel quartiere attimi di gioia, musica e cultura. 2) Siamo disposti - come lo eravamo lo scorso anno - ad installare dei bagni chimici. Tuttavia, ci piacerebbe conoscere l'orientamento dell'amministrazione comunale, allorquando dovessero essere organizzate altre feste: più esplicitamente, i nostri amministratori andrebbero - anche in quelle occasioni - ad esigere e ad "imporre dall'alto" il rigoroso rispetto delle regole già fatte valere nei riguardi di Rifondazione Comunista? 3) La legge vigente prevede la presenza dei bocchettoni antincendio: ebbene, riteniamo con convinzione che l'unico sito utilizzabile ai fini dell'organizzazione della festa sia necessariamente quello di Vico VI San Rocco. In effetti, tale zona rispecchia i canoni fissati dall'attuale legislazione in materia. Tanti sono i modi per negare la libertà, ma vanno tutti energicamente combattuti. In uno stato democratico è ancor più grave impedire l'espressione delle altrui opinioni e poi sbandierare la propria apertura mentale, la disponibilità al confronto, i propositi di cambiamento. La risposta è nei fatti concreti. Il divieto di svolgere la festa nel luogo prescelto rappresenta un atto pericolosamente illiberale, perché si nega a dei cittadini la possibilità di esprimere la propria soggettività. Questo è un evidente sintomo di quella cultura che tende a rimettere in discussione i fondamentali principi eretti dalla Carta Costituzionale, nata dai valori della Resistenza Antifascista. L'uso distorto delle istituzioni da parte dell'amministrazione comunale, non fermerà certamente il desiderio di libertà e democrazia delle compagne e dei compagni nonché di tutti i cittadini democratici. Quel che risulta certo è che la Festa Rossa, svoltasi per quattro anni in questo sito, non ha mai generato cataclismi come lei afferma, anzi ha dato vita ad interessanti momenti di discussione, dibattito, musica e cultura. Dal giorno della sua elezione a sindaco di questo paese, su tutto questo è calato un sipario "nero": forse lei verrà ricordato anche per questo suo comportamento. La storia ci ha insegnato che tanti personaggi, con molto onore, hanno riconosciuto i propri sbagli. Coloro che si sono ostinati a far prevalere i propri pregiudizi hanno scritto le pagine più nere della nostra storia. Quando un primo cittadino non riesce, o forse non vuole garantire il diritto di espressione, può solo arrecare danno alla propria comunità: cosa intelligente sarebbe allora ammettere il proprio fallimento e dimettersi!!! Le compagne e i compagni del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Palata (CB)
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