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La testimonianza di due giovani comunisti

Praga - Manca un ora all’alba quando il global action express entra nella stazione di Praga e non ci sono le forze nemmeno per gridare che finalmente siamo arrivati. Telecamere, luci di cameramen e fotografi ci rubano qualche sbadiglio e i giornalisti ci fanno raffiche di domande sul viaggio. Le trattattive, l’ambasciatore, sembra non esserci traccia del motivo, degli obiettivi che hanno portato un migliaio di giovani dall’Italia alla città che ospiterà il summit del potere economico globale del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Abbiamo imparato da Seattle che il potere neoliberista non è etereo, ma ha una forma, luoghi di governo e di decisione che possono essere affrontati col conflitto. Quest’appuntamento nel cuore dell’Europa, doveva trovare, e ha trovato, una rete di organizzazioni e partiti che realizza la propria contrapposizione per la costruzione di un movimento globale che ha incontrato le difficoltà della frammentazione e delle solitudini prodotte dal neoliberismo. La scommessa è stata lanciata dal sud al nord del mondo per la ricerca di un’altra vita possibile. Attraverso una pratica che tende sempre piu a farsi comune nell’analisi e nella lotta, come per le giovani comuniste e i comunisti lo è stato la costruzione di questo treno e le forme, la sostanza del conflitto che quì a Praga diventano sempre più la tessitura di un movimento globale. "Global action express", il treno che ha incontrato il muro delle frontiere dell’autoritarismo capitalistico, fatto di militari robocoop, perquisizioni e liste nere di indesiderati desiderosi di varcare la linea della proscrizione politica e di essere liberi nel Mondo. Abbiamo bisogno di passare le frontiere coi corpi, il teletrasporto funziona solo per le masse finanziarie e affamatrici di tanti popoli, a tutte le latitudini. E’ per questo che un giorno intero l’abbiamo passato bloccati a respingere la minaccia di assalto delle forze di polizia che volevano portare via le compagne e i compagni respinti, rei di aver partecipato alle riunioni preparatorie del contro-vertice. Si prepara, anche qui a Praga il mondo delle esclusioni dalla cittadinanza e delle reclusioni nelle carceri delle povertà. Magari alla fine del vertice informeranno l’opinione pubblica che saranno espressi auspici sul miglioramento dalle condizioni di povertà di milioni di persone nel mondo ma che la strada dello sviluppo non si tocca. Ma una parte del mondo si sta ribellando e ne sta indicando un’altra.