| 1. LAVORO E SVILUPPOFinanziamento annuale nella legge di bilancio di un programma di intervento teso alla creazione di nuova occupazione con la costituzione di un fondo per l'occupazione che raccolga e ottimizzi, per una gestione organica e pianificata degli interventi, tutte le risorse comunitarie, statali e regionali comprese quelle destinate alla formazione professionale. Definizione di un Piano Regionale per il lavoro e l'Occupazione (triennale) e di programmi attuativi annuali con l'indicazione di obiettivi e modalità di intervento. L'accesso al fondo sarà consentito solo a quanti rispettano le norme in materia di sicurezza sul lavoro, contrattuali, previdenziali ed assicurative, a pena di revoca e di reintegro nelle casse della regione in caso di inadempienza. Istituzione del V.I.O., valutazione dell'impatto occupazionale (legge già approvata dal C.R. ed osservata dal Commissario di Governo), per la verifica delle ricadute occupazionali dei singoli interventi come presupposto metodologico nella formazione del bilancio. Per far fronte all'emergenza LSU costituzione di un fondo per la stabilizzazione con risorse incentivanti per la costituzione di aziende miste a maggioranza pubblica e/o assunzione diretta da parte degli enti locali. Entro un anno dalla piena attuazione della trasformazione degli organismi pubblici di gestione del mercato del lavoro verifica dell'efficienza del sistema complessivo (Regione - Provincie) di collocamento pubblico. Il Piano Regionale per il lavoro e l'occupazione avrà come primo momento di attuazione un programma di assunzione di lavoratori nei seguenti progetti: * Piano Regionale delle infrastrutture e della messa in sicurezza del territorio mirato a togliere dall'isolamento, dovuto agli ultimi eventi calamitosi, in cui versa la Regione Molise attraverso: * ristrutturazione e raddoppio della bifernina con tracciati compatibili ambientalmente; * ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria Termoli - Campobasso - Venafro; * completamento delle opere infrastrutturali in grado di togliere dall'isolamento parte del territorio e di decongestionare il traffico viario sulla bifernina e trignina; * sblocco della variante esterna di Venafro; * un sistema di parcheggio alle periferie dei grandi centri con annessi servizi di trasporto urbani collettivi, veloci, elettrici. Inoltre il piano necessita di un forte intervento in grado di recuperare il territorio danneggiato dal dissesto idrogeologico, valorizzando le identità naturali e paesaggistiche, le memorie storiche e artistiche, le identità culturali, realizzando: * ogni anno per cinque anni, almeno 20 chilometri di territorio idrogeologicamente dissestato; * ogni anno per cinque anni, almeno 15 chilometri di aste fluviali (ripristino della portata minima vitale, massimizzazione delle capacità di biodepurazione naturale ecc.) * piena attuazione della rete delle aree protette. * Sistema di valorizzazione dei beni culturali ed ambientali Inserimento in ogni atto legislativo e amministrativo che preveda l'erogazione di contributi alle imprese o la fornitura di beni e servizi agli enti pubblici di una clausola di tutela relativa al rispetto dei contratti collettivi di lavoro e delle norme di sicurezza a pena di revoca dei contributi e dell'appalto. 2. UNA RIFORMA DELLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO Per ridare dignità e umanizzare ogni forma di prestazione lavorativa e valorizzare il contributo del lavoro allo sviluppo della società. In Molise è cresciuta, oltre il tasso di disoccupazione, anche la precarizzazione del lavoro. Oltre l'80% delle nuove assunzioni sono a termine, defiscalizzate e decontribuite (è massiccia la sostituzione del lavoro tutelato con quello non garantito): il mercato del lavoro è deregolato e sulla sicurezza sono molti i casi di inefficienza causa dei tanti incidenti mortali. Pertanto è necessario: * Costruire nuovi centri per l'impiego nel quadro della riforma del collocamento, attribuendo nuove competenze alle Provincie, per ridare centralità pubblica al mercato del lavoro; * Delegare alle Provincie la formazione professionale in stretta complementarità con la formazione scolastica/culturale; * Promuovere con tutti i soggetti interessati ed esclusi dalle tradizionali rappresentanze del mondo del lavoro una "Carta dei diritti dei lavoratori atipici". 3. UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO AGRICOLO Oggi la concorrenza selvaggia del mercato mette a rischio le sorti dell'agricoltura molisana, affinché essa non soccomba, bisogna passare da una logica produttiva che privilegia la quantità ad una che, invece, privilegi la qualità: * incentivando la concentrazione e la specializzazione produttiva in distretti a filiera; * creando le condizioni per la ricerca e la formazione di settore, in modo da orientarsi verso la produzione biologica. La produzione biologica, nella nostra regione, può avere due tipi di indirizzo: quello cerealicolo e quello ortofrutticolo. Un ruolo decisivo è ricoperto dalla fese di stoccaggio e commercializzazione dei prodotti, pertanto è necessario un sistema di trasporto efficiente. Occorre una programmazione che dia organicità agli indirizzi contenuti nel Piano di Sviluppo Rurale, per poter attivare politiche di filiera atte alla valorizzazione delle produzioni agricole di qualità, tipiche del territorio. Sono indispensabili: * interventi straordinari di sostegno al reddito degli agricoltori, a partire dall'utilizzo dei fondi della Comunità Europea (Agenda 2000); * interventi per lo sviluppo di filiere di commercializzazione e trasformazione; * una legge regionale che incentivi la produzione, la commercializzazione e l'allevamento di prodotti di qualità e non geneticamente mutati. 4. UN NUOVO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE SANITARIA Capace di invertire la tendenza al degrado dei servizi socio-sanitari, partendo dai bisogni della popolazione e dai diritti del malato, delle persone svantaggiate, degli anziani non autosufficienti. La Regione non dovrà far mancare le risorse necessarie al servizio sanitario pubblico, nonostante le restrizioni che verranno imposte con le Finanziarie, per garantire: * l'istituzione entro sei mesi dell'osservatorio epidemiologico regionale in grado di rilevare lo stato di salute della popolazione al fine di definire la programmazione sanitaria ed il finanziamento delle diverse funzioni (prevenzioni, cura e riabilitazioni); * misure ed indici di verifica della qualità dell'assistenza effettivamente corrisposta; * più poteri agli enti locali, alle associazioni di volontariato e di tutela dei diritti dei malati e agli operatori, ridimensionando il ruolo monocratico e burocratico dei direttori generali, attivando "comitati di partecipazione" nella tutela del diritto alla salute; * riorganizzazione della rete ospedaliera secondo moduli a rete che comprendano sia le alte specializzazioni sia i centri sanitari territoriali (lungodegenze, riabilitazioni, ecc.); * valorizzazione del distretto socio-sanitario come unità operativa cerniera tra ospedale e territorio, organizzatore ed erogatore di tutte le prestazioni eseguibili a domicilio; * valorizzazione, qualificazione e responsabilizzazione del medico di fiducia (medico di medicina generale); * completamento delle piante organiche e riassorbimento del personale precario, in particolare infermieristico, con assunzioni a tempo indeterminato. Assunzione del personale necessario per il raggiungimento degli obiettivi della programmazione sanitaria, per la piena funzionalità delle strutture e l'attivazione dei progetti obiettivo. * Attuazione della libera professione intramuraria secondo la vigente normativa nazionale; * rilancio della prevenzione (dentro e fuori i luoghi di lavoro, non dimenticando mai che la salute degli individui è la risultante di processi sociali, economici e ambientali. RIDUZIONE DEI TICKET * Applicazione estensiva delle esenzioni previste dalla normativa nazionale, con la rinuncia all'introduzione di ticket aggiuntivi. * Abolizione del ticket sulle prestazioni di pronto soccorso e su tutte le prestazioni erogati dai servizi territoriali e distrettuali (psichiatria, tossicodipendenze, neuropsichiatria infantile, consultori materno - infantili e pediatrici) * Istituzione di un unico ticket per più prestazioni diagnostiche dovute ad un'unica malattia come previsto dal decreto legislativo 124 del 1998 (in altri termini viene previsto che per le principali patologie, anche trattandosi di diversi esami, non si pagano i ticket per ciascuno esame, ma un unico ticket onnicomprensivo pari al massimo del ticket stabilito, oggi di £. 70.000). Gratuità degli esami connessi a programmi di diagnosi precoce come previsto dal medesimo decreto. 5. POLITICHE SOCIALI L'adozione di un piano regolatore dei servizi sociali che preveda: * Aumento delle risorse finanziarie, nell'ambito del fondo sociale regionale per consentire il finanziamento fino al 50% della spesa degli interventi programmati previsti nei Piani di zona e nelle attività consolidate degli ambienti territoriali * Per il triennio 2001-2003, la programmazione del nuovo Piano Sociale dovrà contenere indicazioni e risorse per servizi destinati all "nuove povertà". Si tratterà di includere utenze che ad oggi non sono incluse nella programmazione del piano sociale: in particolare lavoratori precari, single, separati, ecc.. Altrettanto importante sarà la predisposizione, all'interno del nuovo piano, di azioni rivolte a soggetti in stato di svantaggio come lavoratori espulsi dai processi produttivi, ex detenuti, persone senza fissa dimora, tossicodipendenti, persone vittime di discriminazioni, violenze, maltrattamenti ed abusi sessuali; * Inserire fra i servizi essenziali da attivare in ogni ambito, assieme al segretariato sociale ed al servizio per l'infanzia e l'adolescenza i servizi rivolti alla disabilità fisica, psichica e sensoriale: servizi di trasporto per garantire il diritto alla mobilità e alla comunicazione; servizi di sostegno dei minori disabili per l'inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado; centri socio educativi per la socializzazione il recupero, il miglioramento delle capacità; servizi di inserimento al lavoro; * Recupero della titolarità pubblica degli interventi in materia di servizi sociali. In tutti gli ambiti territoriali dovrà essere predisposto un organico proprio (composto da almeno un dipendente per i piccoli comuni e più di uno per gli altri) addetto alle politiche sociali del territorio; * In materia di tossicodipendenza vanno attivate azioni e politiche di contrasto, prevenzione e di riduzione del danno. 6. UNA GIUSTA ATTENZIONE AL TURISMO Il Turismo nel Molise non ha avuto uno sviluppo razionale e diversificato, si è basato principalmente sulla risorsa mare-montagna e si è espresso in una serie di iniziative improvvisate, prive di organizzazione e coordinamento. È necessario pertanto: * favorire uno sviluppo locale mirato e redditizio; * sviluppare itinerari turistici basati sui percorsi dei "tratturi"; * valorizzare i siti archeologici, presenti nella regione, attraverso un'offerta turistica che risulti come una proposta culturale integrata all'ambiente; * sviluppare le zone limitrofe ai laghi artificiali della regione, con la creazione di agriturismi ed attività per il tempo libero; * potenziare il turismo religioso, dando rilievo ai luoghi di eremitaggio ed ai Conventi presenti in regione; * valorizzare le peculiarità della gastronomia molisana, per richiamare un turismo tipico gastronomico. 7. UNA RETE EFFICIENTE ED EFFICACE DEI TRASPORTI Le vicende relative al dissesto idrogeologico, ai guasti della rete stradale e alla inadeguatezza della rete ferroviaria riportano con forza la necessità per il Molise di sapersi dotare di una rete efficiente ed efficace dei trasporti. Essa, per essere veramente in grado di rompere l'isolamento e favorire lo scambio con le altre regioni e l'Europa, deve poter contare su una realtà di comunicazione davvero innovativa, attraverso autostrade e collegamenti veloci. Pertanto bisogna: * rendere praticabile l'intera rete stradale e ferroviaria esistente, attraverso l'opera di ripristino o di nuova costruzione; * individuare nuovi nodi di collegamento e realizzare al più presto le opere necessarie a renderli operativi; * potenziare la rete ferroviaria, favorendo in modo particolare il collegamento con le aree interne della regione e facilitando l'utilizzo del treno per il trasporto delle merci. È necessario, altresì, prevedere la gratuità dei servizi di trasporto pubblico per i disoccupati, i pensionati sotto la soglia minima, i portatori di handicap e tariffe agevolate per gli studenti ed i lavoratori pendolari. * Creazione di un fondo di sostegno al pendolarismo "strutturale" 8. UN ADEGUATO PIANO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI È necessario attivare un nuovo Piano per i rifiuti, fondato sulla raccolta differenziata, il recupero ed il riciclaggio. Un Piano che preveda anche un'opera di educazione scolastica e di formazione al riuso dei rifiuti e che contenga una certa ricaduta occupazionale. Esso deve prevedere i necessari finanziamenti indirizzati all'innovazione produttiva finalizzata alla riduzione delle quantità di scorie, risultato del ciclo produttivo, al loro utilizzo, al potenziamento e qualificazione degli impianti interessati all'uso di materiali provenienti dalla raccolta differenziata (cartiere, filiere della plastica, produzioni in serra etc..) . È necessario altresì non rimandabile l'attuazione delle normative che regolano le fonti elettromagnetiche, prevedendo il risanamento ambientale nelle zone della regione esposte al rischio di tale inquinamento. 9. UNA RIFORMA DELLE POLITICHE PER LA RESIDENZA TRAMITE: * una revisione della legge regionale per l'Edilizia Pubblica Residenziale, rafforzando i diritti dei gruppi sociali più deboli, sottoposti a gravi disagi abitativi e delegando maggiori poteri ai comuni; * un incremento consistente delle risorse finanziarie dei fondi per il sostegno all'affitto delle fasce più deboli della popolazione; * un diverso orientamento delle risorse per l'edilizia abitativa verso il recupero e il risanamento del patrimonio edilizio, per evitare nuove cementificazioni del territorio. La Regione deve altresì finanziare con proprie quote il fondo sociale, stabilire sulla base delle risorse messe a disposizione condizioni migliorative rispetto ai parametri fissati dal governo, monitorare l'emergenza abitativa e agire fattivamente sul governo per quanto concerne: * finanziamento certo delle ERP in legge finanziaria; * aumento delle risorse per sostenere il fondo sociale; * intervento sulla fiscalità per eliminare l'ICI dall'ERP; * conferimento del patrimonio abitativo alle Regioni. In sintesi il punto discriminante è la negazione dei processi di privatizzazione del settore. 10. SCUOLA E DIRITTO ALLO STUDIO Lo sviluppo e il potenziamento della scuola pubblica è obiettivo prioritario della Regione. A tal fine si rende necessario un adeguato fondo per la sistemazione e messa a norma del patrimonio edilizio - scolastico. Approvazione entro tre mesi di una nuova legge per il diritto allo studio. Esclusione di forme dirette ed indirette di finanziamento della scuola privata al di fuori della normativa nazionale. Predisposizione di uno schema di integrazione tra dislocazione territoriale attuale degli istituti scolastici ed effetti della legge di riordino dei cicli per consentire la persistenza del ruolo sociale della scuola soprattutto nelle zone interne. Parallela verifica sulle scelte effettuate dalle provincie nei piani di dimensionamento. Approvazione della legge regionale ed istituzione di un fondo annuale di finanziamento che regola gli scambi culturali tra scuole. 11. UNA RIFORMA DELLA "MACCHINA" REGIONALE Per la realizzazione di una forte autonomia statutaria, attuando una "cura dimagrante" dell'ente regione (inteso come costoso ente burocratico, autoreferente) e sua messa al servizio dei bisogni e delle necessità dei Comuni e degli altri enti locali. In particolare è necessario: * dare piena attuazione al decentramento e alle deleghe dei poteri agli enti locali; * riforma degli enti-subregionali; * dare corso ad una legislatura "costituente" della nuova Regione con uno statuto che riconosca maggiori autonomie al sistema degli enti locali, che consenta maggiore partecipazione e autogoverno dei cittadini nella gestione della cosa pubblica; * rotazione dei dirigenti apicali in ruolo alla Regione Molise, come primo atto di riorganizzazione e di trasparenza della macchina burocratica; * il varo di una legge elettorale che garantisca stabilità del governo, attraverso un premio di maggioranza e rappresentanza attraverso una quota proporzionale non inferiore a quella dell'attuale legge. * Salvaguardare i poteri di programmazione, di legislazione, di ispezione e di controllo del Consiglio, senza prevedere forme di delega legislativa all'esecutivo. Campobasso 14 marzo 2000 Comitato Regionale del Molise Il Presidente designato della Giunta Regionale On. Giovanni Di Stasi Il segretario regionale del PPI On. Florindo D'Aimmo Il segretario regionale dei DS Antonio D'Alete Il coordinatore regionale dei Democratici Gaetano Di Niro Il segretario regionale del PdCI Nicola Macoretta La Coordinatrice Regionale dei Verdi Nadia Tomarro Il segretario regionale dello SDI Filippo Poleggi Il segretario regionale dell'Udeur Luigi Di Bartolomeo | |