| INTERPELLANZA Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Esteri premesso che: il 18 aprile 1999, in 39 municipalità kurde del Sud-Est dell'Anatolia, sono stati eletti a sindaco esponenti del Partito per la democrazia del popolo (Hadep); gli amministratori hanno avviato una politica di risanamento delle città distrutte dalla guerra che da 15 anni lo stato turco sta combattendo, in quest'area, contro il popolo kurdo; l'attività politica svolta dall'Hadep, soprattutto negli ultimi mesi, si è indirizzata principalmente alla ricostruzione delle città a dei paesi, oltre che a favorire il rientro dei profughi nei villaggi abbandonati per le incursioni dell'esercito turco; la presenza di delegazioni di sindaci kurdi in Europa e di delegazioni di amministratori italiani in Turchia ha favorito l'avvio di collaborazioni per la realizzazione di progetti di cooperazione decentrata finalizzata alla ricostruzione ed alla corretta ed efficace amministrazione delle municipalità; il 19 febbraio scorso i sindaci di Dijarbakir (Feridum Celik), di Bingol (Feyzullah Karaaslan) e di Siirt (Selim Ozalp) sono stati arrestati dagli agenti speciali del Servizio segreto della Gendarmeria turca; le agenzie internazionali di informazione hanno ampiamente riportato la circostanza che gli arresti sono avvenuti poco dopo l'incontro del sindaco di Dijarbakir con il ministro degli esteri svedese, Anna Lindh, alla quale aveva chiesto di farsi interprete della richiesta di legalizzazione della lingua kurda nelle scuole; il governatore di Dijarbakir ha motivato l' arresto dei sindaci con azioni di "sostegno al terrorismo"; nelle note del Governatore si fa cenno, inoltre, alle attività di cooperazione internazionale avviate in Europa dai sindaci (a sostegno del rientro dei profughi e per il risanamento urbanistico ed ambientale, nel quadro dell'adesione alla FMCU Federazione Mondiale delle Città Unite) in termini di "procacciamento di fondi per attività illegali"; l'arresto dei sindaci dell'Hadep è uno dei più gravi atti repressivi compiuti contro esponenti kurdi di organizzazioni legali, dopo l'arresto e la condanna di quattro deputati del disciolto Dep, tra cui Leyla Zana in carcere da sei anni; il regime turco, con la carcerazione dei tre sindaci, dimostra di non voler avviare la Turchia sulla strada di un processo di democratizzazione e di pacificazione, così come chiesto dal popolo kurdo, dal PKK e dal suo leader Abdullah Ocalan; l'arresto dei sindaci kurdi è avvenuto contestualmente alla visita ad Ankara del Ministro del Commercio con l'Estero Piero Fassino il quale- in dichiarazione rilasciate alla stampa- plaudeva alla normalizzazione delle relazioni politiche ed economiche tra Ue ed Turchia concretizzatasi, tra l'altro, con una commessa di 145 elicotteri da guerra di fabbricazione italiana; SI CHIEDE: quali iniziative intende assumere nei confronti delle autorità governative turche per chiedere l'immediato rilascio dei sindaci kurdi arrestati e per porre fine alla repressione nei confronti di enti locali costituiti con libero voto; se il governo ritiene compatibile vendere nuovi strumenti di morte ad Ankara come ha fatto il Ministro Fassino nel suo recente viaggio, con la dichiarata politica di pretendere il rispetto dei diritti umani in Turchia; se il Presidente del Consiglio dei Ministri non intenda revocare l'intenzione , manifestata tramite il Ministro Fassino, di recarsi al più presto in Turchia in visita ufficiale fino a quando rimarrano agli arresti i sindaci ed i parlamentari kurdi tra i quali la premio Sacharov per i diritti umani Leyla Zana. Roma, 22 febbraio 2000 on. Ramon Mantovani on.Walter De Cesaris on.Franco Giordano on.Maria Celeste Nardini on.Giorgio Malentacchi | |