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La mozione conclusiva dell'assemblea di Roma.
1) Fra pochi giorni il movimento antiglobalizzazione si ritroverà
al 2° Forum sociale mondiale di Porto Alegre.
Questo appuntamento rappresenta un luogo fondamentale per
il confronto, lo scambio di esperienze e la costruzione di
lotte comuni su scala mondiale. Ma è anche uno snodo,
un punto di svolta decisivo per il movimento internazionale
dopo l'avvio della guerra globale e dopo il crack liberista
dell'Argentina.
Per questo crediamo che la nostra partecipazione, la partecipazione
coordinata dei social forum, sia un elemento molto utile per
far vivere in quell'occasione la peculiarità del movimento
italiano e la centralità della nostra doppia discriminante
del No alla guerra, No al liberismo.
2) Ma il movimento in questa fase non può sottovalutare
la portata stravolgente delle politiche del governo Berlusconi:
l'attacco alla scuola pubblica di Letizia Moratti, quello
ai migranti tramite il progetto Bossi-Fini, l'abolizione dell'articolo
18 dello Statuto dei lavoratori, la "riforma" delle
pensioni con il conseguente attacco al welfare, la politica
di distruzione del territorio e la conseguente valorizzazione
dell'economia criminale prodotte dalle grandi opere, rappresentano
un attacco ai diritti di tutti e tutte, un vero e proprio
attentato alla democrazia.
Per questo vanno giudicate positivamente quelle iniziative
di mobilitazione dal basso, a cominciare da quelle che vedono
unite, per la prima volta dopo molti anni, differenti forze
del sindacalismo italiano. Anche per relazionarsi a questa
positiva dinamica, contribuendo a rafforzarla, indiciamo una
Giornata di Mobilitazione Sociale il prossimo 15 febbraio,
tappa utile per far crescere il movimento anche nel conflitto
sociale e per:
- ribadire le ragioni del lavoro e del non lavoro, oggi uniti
nell'esigenza comune di difendere e allargare la proprie prerogative
e i propri diritti a partire dall'estensione dell'articolo
18 e dall'istituzione di forme di reddito sociale per combattere
la precarietà;
- difendere il welfare e i servizi pubblici dagli attacchi
del neoliberismo e dall'assalto selvaggio delle privatizzazioni,
in direzione di una loro riqualificazione a partire dal controllo
democratico di lavoratori e cittadini;
- difendere e rilanciare la scuola pubblica;
-difendere l'ambiente e il territorio dalle grandi opere liberiste
e dal
malaffare del governo Berlusconi;
- difendere e ampliare i diritti di tutti e tutte, cominciando
con il rigetto della Bossi-Fini;
- rivendicare l'istituzione di una tassa sulle speculazioni
finanziarie, sostenendo la campagna per la legge di iniziativa
popolare sulla Tobin tax.
3) Contemporaneamente riaffermiamo il nostro No - senza "se"
e senza "ma" - alla guerra globale, volto ripugnante,
ma anche il più fedele, del moderno liberismo. Per
questo proponiamo una campagna permanente contro la guerra,
coordinata da un Forum tematico che metta in relazione tra
loro differenti proposte e iniziative. La contestazione della
mostra Exa 2002 del prossimo marzo a Brescia, rappresenta
una possibile tappa di questo percorso.
4) Le lotte locali e il conflitto sociale sono però
articolazioni di un progetto globale, tasselli della costruzione
di alternative globali. A cominciare dall'Europa. Noi contestiamo
la pretesa dell'Unione europea di costituirsi come fortezza
liberista e antidemocratica, ben visibile anche nel processo
costituente aperto dalla Convenzione europea. Vogliamo invece
batterci per un'Europa sociale e contro la guerra, garante
dei diritti di tutti e tutte quelle che l'attraversano. Per
questo parteciperemo alle iniziative contro i vertici europei
previsti in Spagna, e in particolare a quello di Siviglia
del prossimo giugno. Allo stesso tempo crediamo sia importante
riprendere il percorso e il
nostro contributo critico in occasione del vertice Fao che
si terrà, sempre a giugno, a Roma.
5) Siamo convinti e consapevoli dell'importanza di dotarci
di un nuovo Patto di Lavoro, incentrato su contenuti, campagne,
proposte, che valorizzi le nostre differenze e rafforzi la
nostra unità; garantisca il pluralismo e l'efficacia
della nostra azione politica;
rivendichi il percorso finora compiuto, ma accolga anche i
bisogni dei differenti movimenti e delle
differenti soggettività critiche; che ci permetta di
dialogare e di rapportarci con chi ancora non è con
noi, ma che ci guarda con attenzione;
che sia strumento per rilanciare "luoghi di movimento"
non autoreferenziali, ma aperti alla nuova partecipazione
politica.
Anche per discutere di questo progetto ci riconvochiamo in
una nuova Assemblea nazionale i prossimi 2 e 3 marzo; allo
stesso tempo convochiamo una riunione aperta dei gruppi nazionali
e dei social forum locali, il prossimo 15 febbraio a Roma,
per decidere il luogo dell'assemblea, preparare la sua agenda,
verificare l'andamento del dibattito sul patto di lavoro;
diamo appuntamento a Genova domani 20 gennaio, a sei mesi
dall'uccisione di Carlo Giuliani per una manifestazione che
non vuole essere solo esercizio di memoria, ma un vero e proprio
atto politico. La nostra unità garantisce le nostre
differenze; le nostre differenze sono
la garanzia dell'efficacia della nostra unità.
Roma, 18 e 19 gennaio 2002 |
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