| 1. Forza Nuova: cos'è? L'organizzazione Forza Nuova è un movimento politico con un ventaglio di penetrazione che va da Avanguardia nazionale ai naziskin: essa fa capo a due dirigenti, Roberto Fiore e Massimo Morsello condannati in contumacia per la strage di Bologna. Attualmente vivono a Londra e gestiscono una serie di ostelli denominati "Meeting Point", una rete di agenzie di viaggi presenti in Italia con la denominazione "Easy London", case discografiche, una colonia estiva per ragazzi diretta da un esponente di AN che ha ricevuto denunce dai genitori per maltrattamenti (Il servizio d'ordine è costituito da naziskin) e esibizione di svastiche, strutture sportive e una casa editrice. "Forza nuova" è in contatto con associazioni culturali, come ad esempio il circolo culturale Guido Cavalcanti di Bergamo che si occupa di studi su un tema apparentemente innocuo come il Medio Evo, interpretato nella chiave di lettura del fascismo storico. Questo circolo propaganda l'ideologia e le pubblicazioni di Forza Nuova ed ha recentemente organizzato un convegno su Julius Evola. con il finanziamento dalla Regione Lombardia. "Forza Nuova" gestisce inoltre un sito Internet sfruttando con competenza il potenziale di impatto che la nuova forma di comunicazione offre in forma di scatole cinesi, dove un'organizzazione rimanda all'altra (http://www.forzanuova.org. http://www.rsociale20.co.uk). Questo movimento è legato a sua volta ad un'associazione, "Il revisionismo storico", che sostiene che la camere a gas avevano la funzione di eliminare la propagazione di malattie fra gli ebrei. Elementi di AN, fra i quali il deputato e presidente della regione Lazio Francesco Storace e rappresentante della destra storica all'interno del partito, hanno partecipato a un incontro organizzato da Forza Nuova. Questa organizzazione è presente non solo su scala nazionale, ma è collegata ad una struttura europea denominata Gilda che si rivolge ad insegnanti. Forza Nuova si è data come ideologo di riferimento lo stesso della Repubblica Sociale Italiana, Julius Evola, sul quale ha organizzato una mostra in Lombardia. La stampa alla quale si appoggia è rappresentata dal Borghese di Feltri, l'università è Monteridolfo, presso Rimini. Anche sul piano politico Forza Nuova si muove allinsegna di una certa duttilità, non disdegnando la politica delle alleanze: offre a Padova, nelle ultime elezioni comunali i propri voti al Polo nel turno di ballottaggio, partecipa con propri banchetti alla raccolta delle firme promosse dalla Lega per indire il referendum abrogativo della legge Turco-Napolitano sullimmigrazione. Sempre con la Lega occupa il Consiglio Comunale di Venezia nel giugno scorso in occasione di una discussione sul diritto di asilo per i profughi Rom. Non limitandosi al rituale scontato ( per unorganizzazione neofascista ) della celebrazione della marcia su Roma, protesta allinsegna di un Europa cristiana, indipendente ed armata contro gli Stati Uniti per la strage alla teleferica del Cermis, contro-manifesta in occasione del Gay Pride, promuove presidi contro la droga di stato e la società multinazionale. Si fa denunciare per laffissione di alcuni manifesti antiaboristi che ritraggono dei feti. Nelle ultime elezioni europee ha tentato la carta elettorale presentando propri candidati nella Lista Cito. Un risultato deludente controbilanciato però da alcune affermazioni ( dato preoccupante ) conseguite invece con la presentazione di liste autonome ad elezioni provinciali e comunali: Provincia di Lodi 1,6% ( con punte del 14% a Somaglia e Salerano ), Comune di Padova 1,15%, Comune di Metaponto 8%, Comune di Bernalda ( Matera ) 2%. 2. La politica di FN
Il programma di Forza Nuova si articola sui seguenti punti: -abrogazione delle leggi abortiste famiglia come fulcro della crescita demografica per superare l'espansione dei musulmani e creare una razza italica; - blocco delle immigrazioni; - principale nemico il "mondialismo" (la globalizzazione) e all'interno di questo la barbarie musulmana che avanza verso l'Europa; - azzeramento del debito pubblico come rifiuto di un sistema bancario in mano agli ebrei; - abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba perché applicano l'articolo della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista; - rivendicazione di uno stato forte con un unico partito al potere; - ricostituzione delle corporazioni che imponevano l'iscrizione obbligatoria di dirigenti e dipendenti in un unico organismo, per abolire la conflittualità. La soluzione dei problemi è demandata allo Stato imprenditore; - uscita dalla democrazia formale; - l'Italia è proclamata "eletta dal cielo all'impero radioso sull'umanità". 3. Estrema destra in Europa
Si chiama Euro-nat, è la rete europea dei gruppi della destra estrema e a cui, oltre quelli italiani, aderiscono il Partito Nazionalista Slovacco, il Vlaas Block belga, il Fronte Ellenico e Democracia Nacional (gli eredi della falange spagnola). In questo circuito sono presenti anche il Movimento Pattriottico Popolare Finlandese, il Partito della Grande Romania, il Partito Svedese Democratico, Aliancia Nacional portoghese, il Deutsche Volksunion e il Partito Nazionalista serbo. Per consolidare questi contatti, nello scorso agosto, a Villa Umbra (Perugia), la rivista Orion di cui è editore Maurizio Murelli (condannato per l'uccisione del poliziotto Antonio Marino, avvenuta durante una manifestazione tenuta dall'MSI a Milano nel 1973), con la sigla Sinergie Europee, ha organizzato un convegno dal titolo innocuo, Università Estate, dove si sono dati appuntamento diversi esponenti della destra radicale europea. L'articolazione delle presenze dà le dimensioni del fenomeno, che non può essere sottovalutato, sia per la capacità di mobilitazione che nei loro paesi alcune di queste sigle hanno, sia perché il successo avuto da Haider in Austria ha dimostrato che possono esistere, per queste frange neo-fasciste e neo-naziste, prospettive diverse da quelle che le hanno viste fin ad ora relegate al minoritarismo.
4. Far finta di niente? Puntualmente, a chi protesta contro le adunate dei neofascisti, viene posta la solita questione: non siete democratici, tutti hanno il diritto di manifestare le idee in cui credono. Alla base di quest'accusa vi è una concezione mistificata della democrazia come contenitore universale. In effetti la democrazia deve favorire il libero sviluppo di qualsiasi tendenza, tranne di quelle che negano la democrazia, in particolare se lo fanno o progettano di farlo con mezzi violenti. Un esempio interessante arriva dalla Germania, dove per anni Helmut Kohl, pressato dalle componenti più integraliste del suo partito (abbagliate dal cattolicesimo estremo propinato dai movimenti neonazisti, in risposta alla presunta islamizzazione della società tedesca) ha lasciato che neonazisti e simpatizzanti hitleriani sfilassero con i loro simboli bene in vista. Adesso in Germania dopo l'escalation di violenze neo-naziste cominciano a dare le prime risposte (ricordiamo l'esemplare condanna di qualche settimana fa), ben coscienti della seria minaccia rappresentata da movimenti che fanno presa nelle classi sociali più emarginate. Fromm asserì che Hitler senza la necessaria dose di fortuna sarebbe stato un ottimo burocrate, lo vedeva dietro lo sportello di un ufficio postale, chiudere la porticina alle dodici in punto davanti ad una vecchietta pronta a ritirare la pensione. Così il nazifascismo oggi come ieri rappresenta l'unione tra diritto esasperato e la violenza. Ed oggi come ieri gli stati democratici non sanno rispondere, non sanno arginare la prepotente forza della violenza in nome del diritto. Gli esponenti di spicco delle forze nazifasciste europee (e non solo) si prodigano a costruire una fitta rete di odio, che fa presa sulle classi sociali più emarginate, poichè i concetti espressi sono drammaticamente semplici e di facile applicazione, dato che la "selezione sociale" non è basata sulla competitività o sullo status socio-economico (sistema capitalistico) nè sull'imperitura ed estremamente complicata lotta di classe, quanto piuttosto sul fenotipo dell'individuo.
5. Da noi che facciamo? Mentre in Germania si sta lavorando per mettere fuori legge l'NPD, dunque, in Italia FN sta organizzando un'adunata a Trieste. È difficile ritenere che Trieste sia stata scelta a caso: la presenza della Risiera di San Sabba, unico lager nazista in Italia, riconosciuto come Monumento Nazionale, fa pensare che il luogo sia stato scelto ad hoc per sfidare l'opinone pubblica e le forze democratiche del nostro paese. Ad una sfida così palese bisogna rispondere fermamente: il Comune di Trieste, la Questura e la Prefettura non possono e non devono chiudere gli occhi di fronte a tutto questo; i partiti politici che si dimostrano democratici a parole devono dimostrare con i fatti che non sono disposti a permettere che venga offesa la memoria dei Martiri del Nazi-fascismo. Non vogliamo mai più sentire il nefasto grido "JUDEN RAUS" in Italia, non lo vogliamo sentire nella città della Risiera di San Sabba, dove troppi ebrei innocenti hanno visto la fine dei loro giorni. Non permettiamolo: se il buon senso esiste ancora, è arrivato il momento di dimostrarlo. Facendo appello alle istituzioni locali del comune di Trieste ci auguriamo che i responsabili sospendano il raduno nazifascista, tenendo conto tra l'altro che anche esporre una sola svastica in Italia costituisce, per fortuna, ancora un reato. Se gli appelli e le pressioni che ci auguriamo numerose, non dovessero sortire alcun effetto, e verrà dunque concesso ai neofascisti di manifestare le proprie idee, abbiamo più che il diritto, il dovere di sfilare per le vie di Trieste in nome della democrazia, sia che l'assemblea comunale autorizzi una manifestazione per il mantenimento della democrazia nel nostro paese e contro ogni alito di regime nazifascista, sia che , per evitatare scontri, ci venga assurdamente impedito di bloccare il raduno di FN (cosa che non speriamo si ripeta come a Bologna il 13 maggio 2000). Non possiamo permettere che accada in Italia ciò che è avvenuto in Germania, una folla ben più numerosa non può che far sentire alta la sua voce affinchè non risorgano i vecchi fantasmi che appena cinquan'anni fa distrussero nel profondo l'Europa tutta.
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