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C'era un vento strano stamattina in giro per le arterie ingrigite
di Roma.
Il normale e inverosimile traffico cittadino è più
congestionato del solito, eppure non piove? "Ma che diavolo
è successo anche oggi?" domanda stizzito qualcuno,
guardando il cielo come a cercare una traccia qualsiasi, un
aereo dirottato che volteggia tra le nuvole, una nube giallastra
allo zolfo o all'antrace, chissà.
"Ci sono gli operai, è uno sciopero", risponde
qualcuno che di certo non guarda la tv. Sono arrivati in 250
mila con 25 treni speciali e 2000 pullman, i metalmeccanici.
Come non si vedeva da tempo o, meglio, come non si era mai
visto, perché i meccanici di questo secolo sono ben
diversi da quelli che alla fine degli anni sessanta segnarono
il punto più alto della democrazia italiana di fine
secolo. "Per il contratto e per la democrazia",
spiega lo striscione di oggi. Parole vecchie per persone e
idee nuove. Ma sarà proprio vero, poi, che le parole
pesano più delle facce? Domani sarà il giorno
dei disobbedienti. La protesta delle ex tute bianche oggi
si è mescolata con quella delle ex tute blu. E anche
disobbedire è un segno di democrazia. Sempre.
Forse questa volta i giovani operai riusciranno a parlare
con gli altri giovani, come non avvenne neanche nel '69 (lo
ricorda Rossana Rossanda oggi sul manifesto). Forse. Ma non
sarà mica un caso che l'agenzia Ansa "lancia"
le dichiarazioni di persone del movimento che tutti si ostinano
a chiamare "no global", subito dopo quelle del segretario
della Fiom, che pure di quel movimento è da tempo parte
costituitiva. Sabattini ha detto nei giorni scorsi che il
movimento deve interrogarsi su chi (e come) prende le decisioni.
Ha ragione, Sabattini, e sarebbe sciocco ricordare proprio
a lui che la mancanza di trasparenza nella Cgil è assai
più eclatante.
Si cammina insieme, sembra.
Pezzi di società con pezzi di società di uno
stesso corpo, con poche risposte e molte domande. L'importante
è che quelle siano le domande giuste e che quel vento
strano che oggi soffia su Roma abbia, come ha, un forte e
assai poco nostalgico sapore di democrazia.
Ps. Stasera quelli del movimento terranno un'assemblea a Pesaro,
hanno invitato a parteciparvi tutti i delegati Ds che hanno
intenzione di confrontarsi con loro sulla guerra e su diverse
altre cosette. Anche a Pesaro, e non certo per merito della
mozione 1 o della mozione 2, soffia un alito di quel certo
vento.
Italo Di Sabato
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