Circolo di Rifondazione Comunista di Palata (Cb)
   
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22 marzo 2001
L'Amministrazione comunale di Palata indifferente a tutto


Da circa due settimane la nostra regione sembra essere diventata ancora più piccola, quasi deliberatamente abbandonata ad un infausto destino da parte del governo nazionale!!
In effetti, il Presidente Della Repubblica ha provveduto a sciogliere i due rami del Parlamento, atto dovuto in vista delle elezioni politiche del prossimo 13 maggio, ma la questione Molise era già sul tavolo dei politici nazionali, i quali si sono ben guardati dal voler affrontare il problema, scegliendo dunque la strada del silenzio.
Lo scorso 13 marzo il consiglio dei ministri si è riunito, e quel che preoccupa decisamente è che la complicata vicenda politico-istituzionale della nostra regione non è stata affatto contemplata nell’ordine del giorno relativo a tale seduta.
Ciò non fa che accrescere ulteriormente il già diffuso malcontento in mezzo alla gente,in mezzo a tutti coloro che liberamente quel 16 aprile 2000 scelsero che il Molise venisse amministrato dalle forze politiche del centro-sinistra.
Se ancora ve ne fosse bisogno, noi, Compagni del Circolo PRC Palata desideriamo ricordare con forza e veemenza che, due settimane or sono, un profondo atto di ingiustizia si è consumato non solo nei riguardi di chi legittimamente ha governato la regione per dieci mesi, ma anche ai danni di un intera comunità di trecentomila persone.
Riteniamo quindi che l’esistenza di vizi formali accertata dai giudici amministrativi regionali non sia tale da inficiare la validità e la legittimità del voto espresso nell’aprile scorso; conseguentemente, non possiamo non prendere atto che il TAR di Campobasso si sia fatto carico di una responsabilità unica, una responsabilità che è sfociata in una “sentenza politica”, un verdetto già scritto, al di là del prolungato prendere tempo e dei continui rinvii.
Ma quel che è davvero singolare è che una parte della stampa locale conosceva i contenuti della sentenza, almeno tre giorni prima che la medesima venisse emessa:
ad esempio, è stato anticipato che i due ricorsi presentati dal famigerato polo delle libertà sarebbero stati entrambi accolti, addirittura, qualcuno già sapeva che la sentenza si sarebbe dispiegata in circa 200 pagine!
Allora signori, dinanzi a questi dati di fatto, esiste qualcuno capace di convincerci con argomenti fondati che non si sia trattato di un verdetto prestampato?
Oggi Berlusconi ed il suo delfino Iorio provano smisurata soddisfazione per aver gettato nel baratro tutta una regione, riuscendo a far prevalere un loro personale capriccio obbediente ad una logica fatta di effimero protagonismo presidenziale.
Ma allora signori ci chiediamo se il trionfatore, prode seguace del cavaliere di Arcore abbia pensato per un solo istante che cosa ne sarà della nostra regione? Della sua già fragile economia? Si sarà chiesto che fine faranno tutti quei lavoratori precari, che solo qualche tempo fa potevano ancora coltivare la speranza di poter essere stabilmente assunti?
Finalmente, grazie al profuso impegno del governo Molisano, improvvisamente esautorato dei suoi poteri, era stato possibile addivenire ad una legge regionale che regolamentava la spinosa e drammatica questione dei tanti lavoratori socialmente utili, che affrontava con compiutezza il problema del precariato, dinanzi al dilagante affermarsi del lavoro in affitto ed allo strapotere delle agenzie di lavoro interinale.
Ebbene, oggi non sappiamo nulla, anzi brancoliamo nel buio; è lecito perciò domandarsi che ne sarà di tutta la produzione legislativa sinora compiuta a livello regionale:
resterà valida ed esplicativa di effetti oppure cadrà lettera morta?
Un’altra cosa che poi ci preme sottolineare è l’atteggiamento di indifferenza che sembra essere una prerogativa dell’amministrazione comunale di Palata.
In effetti, ci saremmo aspettati che nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale tenutasi venerdì 9 marzo 2001 , la drammatica vicenda dell’assenza di un governo regionale venisse almeno affrontata, ed invece i nostri baldi amministratori ritengono che da qui in avanti più bisogno di contributi dalla regione , anzi pare che in passato siano rimasti delusi dagli importi stanziati.
A margine di questo discorso, infine, ci piace spendere qualche parola a beneficio di quelli che ogni giorno subiscono attacchi tanto efferati quanto ingiustificati semplicemente per il colore della loro pelle. A tale proposito vi leggerò testualmente un messaggio che è comparso alcuni giorni fa sul sito internet di Palata da noi gestito:
firmato da palatanera: comunisti di merda, siete la feccia di Palata; Italo Di Sabato e Fabio Lemme prendetela nel culo, voi e quel negro di merda di Kejtà; Antonio Staniscia for president, viva il fascio e viva i gendarmi.
Noi non crediamo che il mondo possa cambiare in meglio fino a quando esistano tali individui, i quali inneggiano al fascismo, dimenticando o forse ignorando che si è trattato di una delle pagine più tragiche della nostra storia, sottolineandone uno dei suoi aspetti peggiori quale l’intolleranza per il diverso.
E tutto questo accade proprio nella settimana in cui il paese intero ha provveduto a nascondere tutto il suo marcio sotto un misero tappeto per mostrare la parte più splendida di se ai frati.
Questo è il paese…tollerante, che voleva cacciare un anziana perché puzzava, che ha vietato una festa perchè comunista.
Sappiamo solo che fino a quando i poteri forti presenti a Palata non impareranno ad essere più umili e a smettere di pensare solo alle proprie fazioni, saremo sempre noi poveri cittadini a rimetterci.
L’attuale sindaco si sarà pentito di averci fatto così male, di averci privato di un po’ di movimento nel mortorio che è l’estate palatese?
Per non parlare di quello precedente, che ha vietato una casa famiglia inventandosi una sommossa popolare ed esordendo con “Noi i pazzi non li vogliamo!!!”.
Eppure, questa è la stessa Palata che oggi sfoggia tutto il suo perbenismo di facciata, tutti i suoi bei vestiti a festa.
La cosa certa è che per risvegliare l’orgoglio palatese e regalarci qualche sogno è stata necessaria la presenza di un ragazzo di colore che si chiama KEITA’.
A tale proposito, crediamo che chiunque si sia permesso di sbeffeggiare Kejtà, calciatore del Sancta Juxta Palata, apostrofandolo con slogan razzisti e chiaramente nostalgici, nonché apostrofando i Compagni di questo Circolo, con modi che venivano usati nel periodo più buio che la nostra nazione abbia conosciuto, ebbene, il responsabile o i responsabili di tale insano gesto dovrebbero avere quanto meno il pudore di chiedere pubblicamente scusa a queste persone: se non altro, avrebbero almeno l’occasione di compiere per la prima volta un atto da uomini, visto che sinora si sono mossi esclusivamente nell’ottica di coloro che sono vigliacchi nati.
Cogliamo inoltre l’opportunità per ricordare che un sito internet non va usato per dare sfogo a becere pulsioni razziste: se non si ha niente di costruttivo e di educativo, allora è meglio tacere ed ascoltare chi davvero parla di cose sensate, e non vomita perciò inqualificabili idiozie.
Noi, Compagni del Circolo PRC Palata, siamo profondamente sdegnati di quanto accaduto e porgiamo la nostra solidarietà a Kejtà, alla S.S. Sancta Juxta e a tutti coloro che vengono sistematicamente fatti oggetto di discriminazioni di ogni genere.
L’ignoranza non ha colore, il razzismo ha il colore della destra giustizialista ed ebbra di pregiudizi verso tutti quelli che spesso non possono difendersi da soli.



Circolo di Rifondazione Comunista di Palata