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Errori nella presentazione delle liste: é tutto da rifare
Annullate le elezioni regionali 2000
Chiesta anche un'indagine penale "Illegittima la proclamazione degli eletti"

SONO le 18,15 quando il presidente del Tar e l'intero collegio giudicante fanno il loro ingresso nell'aula delle udienze del tribunale amministrativo.
Il presidente preferisce leggere il dispositivo di sentenza 'lontano' dalle telecamere e dai flash dei fotografi. Tra i giornalisti c'é ressa.
Poi il silenzio, quasi irreale: "In nome del popolo italiano, il Tribunale amministrativo regionale del Molise ha pronunziato il seguente dispositivo di sentenza". Comincia così, con questa frase di rito, la lettura del dispositivo emesso dal Tar.

Una sentenza, quella pronunciata ieri pomeriggio in aula, attesa da giorni e che non ha fatto altro che confermare quelle che erano le indiscrezioni che circolavano negli ambienti politici locali. I giudici amministrativi hanno accolto i due ricorsi presentati all'indomani del voto del 16 aprile - quello di un cittadino ricorrente, assistito dagli avvocati Martino e De Benedictis e quello presentato da Michele Iorio, seguito dagli avvocati Colalillo, Scoca e Foglieri. Un voto annullato. Sulla sentenza é scritto testualmente che il Tar "Annulla i verbali degli Uffici Circoscrizionali Centrali di Campobasso e di Isernia, limitatamente all'ammissione dei candidati. Annulla, in via derivata, tutti gli atti e le operazioni del procedimento elettorale ed in particolare i verbali della proclamazione degli eletti nella suddetta consultazione elettorale".
E dà mandato alla segreteria del Tribunale di trasmettere copia della sentenza alla Procura della Repubblica di Campobasso e di Isernia per l'accertamento di eventuali fatti "penalisticamente rilevanti", con particolare riferimento alle procedure di autenticazione della sottoscrizione dei presentatori delle candidature. Dunque oltre ai vizi formali, ci sarebbero irregolarità ben pìù gravi sulle quali i giudici intendono fare chiarezza. Le motivazioni contenute nella sentenza saranno depositate la prossima settimana. Solo dopo la pubblicazione delle ragioni contenute del dispositivo si si potrà comprendere meglio il senso della sentenza. E così, quasi dieci giorni di attesa, trascorsi all'insegna dell'incertezza, 'condensati' in pochi minuti.
Quei minuti, che hanno segnato le sorti del governo di centrosinistra. Tra il pubblico presente in aula, oltre ai cronisti, tanti 'inviati' dei gruppi politici, di maggioranza, ma anche di opposizione. Superata una prima fase di incertezza, dovuta alla lettura del dispositivo, che appariva poco chiaro, in alcuni passaggi, i presenti si sono subito resi contro che il voto del 16 aprile 2000 era stato annullato. E sui volti degli avvocati che in questi mesi hanno lavorato ai due ricorsi, traspariva, evidente la soddisfazione. Sono quasi le 19 quando anche l'ultimo cronista va via.
Le interviste di rito con gli avvocati, e soprattutto tanti commenti ad una giornata interminabile per tutti: per i ricorrenti, per il centrosinistra e per i giornalisti, che già dalle prime ore del pomeriggio erano in attesa, dinanzi alla sede del Tar. Un'attesa durata molte ore, al termine della quale é giunto il 'verdetto.' Cosa accadrà, ora, alla luce della sentenza emessa dal Tar? Un quesito al quale anche gli avvocati non sembrano saper dare una risposta precisa. La decisione dei giudici del Tribunale amministrativo di Campobasso ha, di fatto, creato un precedente unico in Italia. Un caso che non mancherà di suscitare l'attenzione da parte del governo nazionale. La realtà é comunque una sola: il Tribunale amministrativo ha accolto i due ricorsi. Chi reggerà le sorti della Regione, seppure temporanemente, nessuno sa dirlo. Un dato, tuttavia é certo: già nei prossimi giorni partiranno i ricorsi all'indirizzo del Consiglio di Stato. Ricorsi che si annunciano numerosi.

Anna Di Matteo (NuovoOggiMolise)


In Italia mancano precedenti
E tra Polo e Ulivo si fanno ipotesi opposte
Regione, caos & veleni Consiglio sciolto, chi gestirà la fase transitoria?

LA sentenza del Tar il giorno dopo. Il mondo politico ed istituzionale regionale é letteralmente nel caos. Dopo la decisione dei giudici amministrativi di annullare il voto dello scorso 16 aprile, si aprono scenari nuovi, caratterizzati da un clima di estrema incertezza. Sì, perchè al momento non si sa chi reggerà le sorti della Regione in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci sui ricorsi che il centrosinistra ha già annunciato. Va ricordato che la sentenza emessa dal Tar ha creato un precedente unico in Italia. Ma ha creato, allo stesso tempo, un vuoto legislativo. Non si sa, insomma, come procedere in questo caso particolare. Cosa accadrà, dunque, nelle prossime settimane, nessuno é in grado di stabilirlo con certezza. Al momento circolano solo ipotesi. Una é rappresentata dalla possibilità che sia lo stesso presidente della Regione, insieme con il proprio esecutivo, a gestire l'ordinaria amministrazione nel periodo di interregno. Ma c'é anche chi parla dell'arrivo di tre 'super commissari', nominati dal ministro Agazio Loiero. Tre tecnici chiamati a guidare la Regione per il periodo strettamente necessario a ristabilire la chiarezza politica. Tramontata, invece, l'ipotesi di un ritorno del precedente Consiglio regionale, presieduto da Marcello Veneziale. Un'ipotesi, questa, circolata alla vigilia della sentenza dei giudici amministrativi, ma che alla luce degli ultimi sviluppi, pare sia stata scartata definitivamente. Nel frattempo, il centrosinistra prepara la controffensiva. Ieri mattina i rappresentanti dei gruppi politici della coalizione si sono riuniti per stabilire una linea comune da adottare. Dal vertice é emersa la volontà, unanime, di inoltrare ricorso al Consiglio di Stato. Un ricorso che potrebbe partire già nei prossimi giorni. La prossima settimana, intanto, si conosceranno le motivazioni contenute nel dispositivo di sentenza emesso dal Tar, che spiegheranno le ragioni che hanno indotto i giudici a decidere per l'annullamento delle elezioni.

Anna Di Matteo (NuovoOggiMolise)