1-2 dicembre
Mediterraneo.Breve battaglia navale, al
largo delle coste tunisine, tra una formazione italiana composta da 3
cacciatorpediniére e 2 torpediniere e un gruppo inglese formato da 2
incrociatori e 4 cacciatorpediniere: gli italiani perdono un
cacciatorpediniere riuscendo comunque a colpire un incrociatore nemico.
1° dicembre
Tunisia.Prevenendo l’offensiva alleata
prevista per l’indomani, i tedeschi del gen. von Arnim attaccano in forze in
direzione di Tebourba, a breve distanza a ovest di Djedeida, con fanti e
carri armati appoggiati dall’aviazione. I britannici sono costretti a
ripiegare.
Pacifico. Guadalcanal.L’8° reggimento
della 2° div. Marines viene ritirato dalle posizioni avanzate a ovest del
fiume Matanikau, che sono affidate alla fanteria dell’esercito.
Nuova Guinea.La XXI brigata australiana
prende d’assalto Gona. I nipponici si ritirano a Gona Mission per proseguire
la resistenza. Altrove non mostrano segni di cedimento; anzi, premono con
grande energia sul blocco stradale istituito sulla pista Soputa-Sanananda da
reparti della 32à divisione americana.
Cina.La direzione del ponte aereo
India-Cina passa dal gen. Stilwell all’Air Transport Command, di stanza in
India.
2 dicembre
Tunisia.La 1à armata britannica respinge
un nuovo attacco tedesco contro Tebourba.
Nuova Guinea.I nipponici, con 4
cacciatorpediniere, tentano all’alba di sbarcare 800 uomini a Basabua, ma
sono costretti dagli aerei alleati a desistere. Riescono a effettuare
l’operazione presso la foce del fiume Kumusi, una ventina di chilometri a
nord di Gona. Reparti nipponici attaccano il blocco predisposto sulla pista
Soputa-Sanananda e riescono a ridurne il perimetro, senza però riuscire a
sfondano. Gli assalti alleati contro Buna falliscono a breve distanza
dall’obiettivo. Il gen. Harding, comandante la 32à divisione americana, è
rimosso dal comando e sostituito dal gen. Waldron.
3 dicembre
Tunisia.Dopo nuovi attacchi, i tedeschi
di von Arnim riescono a occupare Tebourba nella notte sul 4.
La 78à divisione britannica, che ha subito gravi perdite, si ritira a nord
di Medjez-el-Bab. A sud, francesi e americani conquistano il Passo Faid.
Nuova Guinea.Il blocco costituito dal
126° fanteria USA sulla pista Soputa-Sanananda è minacciato dai continui
assalti nipponici. MacArthur ha ordinato alle truppe alleate di preparare
un’offensiva.
4 dicembre
Tunisia.Nella zona di Tebourba, i
tedeschi distruggono 25 carri armati, 7 autoblindo, 41 cannoni, 300
automezzi e grandi quantitativi di munizioni dei britannici.
Italia.Nel corso di un violentissimo
attacco su Napoli di bombardieri Liberators decollati dall’Egitto viene
affondato l’incrociatore leggero Muzio Attendolo: gravi danni subiscono
altri due incrociatori (l’Eugenio di Savoia e il Raimondo Montecuccoli), ma
ben più tragiche sono le conseguenze del bombardamento sull’abitato: 159
morti e 358 feriti.
5 dicembre
Tunisia.Attività delle opposte
aviazioni. 14 aerei inglesi e 10 fra italiani e tedeschi sono abbattuti.
Eisenhower fissa al 9 la data d’inizio dell’offensiva generale, ma la 1à
armata britannica è in difficoltà per la mancanza di aeroporti avanzati e
per le troppo lunghe linee di rifornimento.
Nuova Guinea.La XXI brigata australiana
è sempre impegnata nella zona di Gona. Un battaglione australiano rafforzato
cerca di ostacolare le operazioni di sbarco dei rifornimenti nemici presso
l’ancoraggio di Basabua, mentre un altro battaglione avanza verso ovest per
contrastare il passo ai nipponici sbarcati alla foce del fiume Kumusi.
6 dicembre
Tunisia.Truppe tedesche penetrano nelle
posizioni della 1à div. corazzata americana nel settore delle alture di EI
Guessa. Il bilancio della battaglia di Tebourba, cui hanno preso parte anche
reparti di bersaglieri italiani, si fa più pesante per i britannici, che
hanno perso non 25, ma 72 carri armati e hanno avuto non 400, ma 1100
prigionieri.E' una correzione fornita dal bollettino italiano.
7 dicembre
Tunisia.Scontri locali. L’aviazione
dell’Asse bombarda il porto di Philippeville.
La RAF bombarda Tripoli, in Libia.
Nuova Guinea.La XXX brigata australiana
dà il cambio, sul fronte di Sanananda, alla XVI, da lungo tempo impegnata in
combattimento e con molti effettivi indeboliti dalla malaria. Risultano vani
gli sforzi dei reparti australiani per liberare gli americani circondati nel
blocco stradale tra Soputa e Sanananda.
7-8 dicembre
Mediterraneo.Nella notte, un tentativo
di tre “maiali” (Siluri a Lenta Corsa) della marina italiana di penetrare
nel porto di Gibilterra non sortisce alcun effetto per la buona guardia
delle sentinelle e per l’efficacia degli sbarramenti difensivi.
8 dicembre
Tunisia.Eisenhower consente al gen.
Anderson di rettificare le linee della 1à armata britannica in preparazione
dell’offensiva. L’attività bellica è ostacolata dalla pioggia.
Italia.Torino viene nuovamente
bombardata da aerei della RAF: le vittime sono decine, più di cento i
feriti, gravissimi i danni.
Nuova Guinea.Aerei alleati intercettano
una formazione di 6 cacciatorpediniere nipponici che portarlo rinforzi e
rifornimenti alla testa di sbarco di Buna e la costringono a invertire la
rotta. Il posto di blocco fra Soputa e Sanananda è finalmente raggiunto da
reparti australiani.
9 dicembre
Tunisia.Una puntata di mezzi blindati
britannici nella zona di Tebourba è respinta dagli italo-tedeschi.
Algeria.Aerosiluranti italiani attaccano
nella rada di Algeri il naviglio nemico alla fonda.
10 dicembre
Tunisia.Colonne di carri armati e
fanterie tedesche effettuano una puntata da nord-est e da est contro
Medjez-el-Bab, ma sono respinte dai 4 battaglioni francesi e dalla I brigata
inglese delle Guardie che presidiano la posizione. L’XI brigata della 78à
divisione britannica e i reparti della 1à div. corazzata USA ad essa
aggregati si ritirano a Bédja.
Nuova Guinea.I nipponici rimasti nella
zona a nord-ovest di Gona, sottoposti all’incessante martellamento
dell’aviazione alleata, ricevono l’ordine di apprestare un perimetro
difensivo nella zona di Napapo.
11 dicembre
Fronte sovietico.L’Armata Rossa mantiene
ovunque l’iniziativa, compiendo progressi nel settore di Stalingrado e nella
grande ansa del Don, cos' come nel Caucaso. La 4à armata di von Manstein è
sotto forte pressione a est di Stalingrado.
Libia.Montgomery dirama le direttive per
la ripresa dell’offensiva. I britannici attaccheranno El Agheila il 14. Si
intensifica, in preparazione dell’attacco, l’attività della RAF sui centri
logistici italo-tedeschi.
Tunisia.Britannici e francesi respingono
un nuovo attacco tedesco a Medjez-el-Bab. Incominciano ad arrivare in prima
linea i reparti della 6à divisione corazzata inglese.
12 dicembre
Fronte sovietico.Dalla zona di
Kotelnikovo, prende le il via l’operazione “Tempesta d’inverno”, voluta dal
comandante del Gruppo di armate del Don, von Manstein, contro il parere di
Hitler. Il gruppo corazzato del gen. Hoth, comprendente la 17à, la 6à e la
23à divisione corazzate appoggiate dalla 4à armata romena e da parte della
3à sfondano le linee della 51à armata sovietica a sud del Don, mentre il
resto delle forze di von Manstein, costituito dal gruppo operativo Hollidt,
attacca a nord del fiume.
Libia.Montgomery lancia la 2à div.
neozelandese da Agedabia verso Mensa Brega, a pochi chilometri dalle linee
difensive tedesche di EI Agheila.
13 dicembre
Libia.La 2à divisione neozelandese
occupa Mensa Brega, poco a est di El Agheila. Rommel dà inizio
all’evacuazione di questa posizione, lasciando truppe di retroguardia e
numerosi campi minati a rallentare l’avanzata nemica.
Tunisia.Il V corpo della 1à armata
britannica riceve l’ordine di prepararsi a una nuova offensiva verso Tunisi.
Segue un periodo di stasi.
Nuova Guinea.Aerei alleati attaccano
senza risultati una squadriglia di 5 cacciatorpediniere nemici che portano
materiale e 800 uomini (tra cui il gen. Kensaku Oda, successore del gen.
Horii nel comando del “Distaccamento dei Mari del Sud”),
14 dicembre
Libia.La 7à div. corazzata britannica
preme sugli italo-tedeschi tnincerati dietro i campi minati a El Agheila. La
2à divisione neozelandese inizia una diversione a sud-ovest, nel deserto,
per aggirare la stessa EI Agheila.
Nuova Guinea.Il convoglio nipponico già
segnalato approda in mattinata alla foce del fiume Mambare e compie le
operazioni di sbarco senza essere avvistato dalla ricognizione alleata fino
al pomeriggio. Allora caccia e cacciabombardieri attaccano i battelli che
stanno ancora sbarcando uomini, viveri e munizioni arrecando danni.
15 dicembre
Libia.La 2à divisione neozelandese, dopo
la diversione nel deserto, punta rapidamente verso la costa nella zona di
Merduma per prendere in trappola i difensori di EI Agheila.
Tunisia.La 1à armata britannica sta
lentamente preparando il proprio schieramento. La 9à divisione aerea USA
inizia una serie di incursioni sui porti tunisini ove stanno sbarcando
truppe e materiali italiani.
16 dicembre
Fronte sovietico.Mentre le forze di von
Manstein si avvicinano, ma sempre più lentamente, a Stalingrado, i sovietici
lanciano una violenta offensiva sul medio Don, travolgendo l’8à armata
italiana e parte della 3à romena. Manstein è costretto a distogliere parte
delle divisioni corazzate già impegnate nell’operazione “Tempesta d’inverno”
per tappare la falla e ristabilire la linea del fronte.
17 dicembre
Fronte sovietico.Posto di fronte al
fatto compiuto, Hitler ha avallato le decisioni di von Manstein per liberare
la 6à armata di von Paulus da Stalingrado. Ma i progressi del gruppo
corazzato di Hoth verso il fiume Miskova (un affluente del Don), dove i
sovietici hanno predisposto una linea fortificata, si fanno sempre più
lenti. Frattanto, la 6à armata di von Paulus con parte della 4à armata
corazzata, circondata a Stalingrado, sostiene l’urto di ben sette armate
sovietiche.
18 dicembre
Libia.Duri scontri fra le retroguardie
italo-tedesche e la 2à divisione neozelandese a Nofilia, a metà strada fra
EI Agheila e Sirte. Dopo questo episodio, Montgomery ordina di sospendere
l’inseguimento del nemico, per non esporsi a eventuali sorprese da parte
della "volpe del deserto" mentre le sue linee di rifornimento si sono cosi
grandemente allungate.
19 dicembre
Fronte sovietico.I sovietici seguitano a
guadagnare terreno nel settore meridionale. Gruppi d’assalto provenienti dal
medio corso del Don conquistano Kantemirovka, tagliando la linea ferroviaria
Voronez-Rostov a nord di Millerovo. La ritirata dell’8à armata italiana,
equipaggiata in modo del tutto inadeguato contro i rigori dell’inverno
russo, si trasforma in una rotta.
20 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.I nipponici
molestano l’avanzata degli americani sul fianco nord-occidentale del Monte
Austen, mentre i genieri americani iniziano la costruzione di una strada fra
il perimetro di Lunga e le pendici del monte stesso.
Nuova Guinea.Scontri senza risultati in
tutti i settori, salvo che nella regione a est del Simemi Creek.
21 dicembre
Libia.Le punte avanzate dell’8à armata
britannica raggiungono Sirte.
22 dicembre
Fronte sovietico.Vedendo profilarsi la
minaccia che il suo Gruppo di armate B sia tagliato fuori dal resto
dell’esercito tedesco nei caso che i sovietici travolgano von Manstein sul
fronte del Don, von Kleist incomincia a ritirare le sue punte più avanzate
nel Caucaso. Qui i sovietici, forti di 6 armate e ben riorganizzati,
attaccano con energia a sud-est di Nalcik. Sul fronte del Don, guadagnano
terreno e potrebbero da un momento all’altro intrappolare davanti a
Stalingrado, oltre alla 6à armata di von Paulus, l’intero Gruppo di armate
del Don di von Manstein.
Tunisia.Il V corpo della 1à armata
britannica riprende l’offensiva verso Tunisi nella notte sul 23.
23 dicembre
Fronte sovietico.Il Gruppo corazzato
Hoth è giunto a meno di 50 km dagli assediati di Stalingrado. In questo
momento von Paulus dovrebbe operare la sortita dalla “fortezza”, ma non ha
carburante sufficiente per percorrere quei tragitto, pur cosi' breve.
Inoltre è egli stesso incerto (benché il Fùhrer abbia dato il suo benestare
al tentativo), e d’altra parte von Manstein, le cui forze sono in posizione
critica, non essendo in grado di garantire la riuscita dell’operazione, lo
consiglia a desistere dalla sortita. Verso sera von Paulus, tormentato dagli
scrupoli, dichiara di non voler abbandonare Stalingrado senza un preciso
ordine di Hitler. La costosa avanzata di Hoth fino al fiume Miskova è stata
dunque un sacrificio inutile.
24 dicembre
*****
25 dicembre
Libia.Sirte, già superata all’interno
dai blindati britannici, è occupata dagli inglesi. Gli italo-tedeschi, oltre
alla linea difensiva di Buerat, ne stanno apprestando un’altra più a ovest,
tra Homs e Tarhuna.
Tunisia.Per la seconda volta, i tedeschi
riconquistano il Djebel el Ahmera, rilievo importante perché domina le
strade che si dipartono da Medjezel-Bab.Nella zona è dislocata la I brigata
delle Guardie britannica.
Nuova Guinea.Sommergibili nipponici
niforniscono la testa di ponte di Buna. Australiani e americani insistono
nei loro attacchi anche contro il “Triangolo” e in qualche punto respingono
i nipponici sulle spiagge.
26 dicembre
Nuova Guinea.Aerei nipponici di base a
Rabaul nella Nuova Britannia compiono un’incursione su Dobodura, ma sono
presto messi in fuga dall’aviazione alleata. Nella notte sul 27, rinforzi e
carri armati americani e australiani sono sbarcati nella Baia di Oro. Gli
Alleati compiono limitatissimi progressi nel tentativo di spezzare in due lo
schieramento predisposto dai nipponici nella zona di Buna.
27 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.Situazione di
stallo sul Monte Austen, mentre nuovi reparti americani tentano di
convergere sui fianchi del caposaldo nipponico Gifu.
Nuova Guinea.I nipponici stanziati a
Napapo ricevono l’ordine di evacuare la zona via mare e di trasferirsi a
Giruwa. 52 aerei nipponici effettuano un’incursione contro le posizioni
alleate nella zona di Buna; 14 sono abbattuti dalla caccia alleata. Altri
carri armati sono sbarcati nottetempo nella Baia di Oro.
Birmania.La 14à div. indiana prosegue
indisturbata la sua avanzata verso Akyab superando il fiume Mayu e l’omonima
catena di colline. Lungo la costa, la XLVII brigata indiana giunge a Indin e
manda pattuglie fino a Punta Foul, all’estremità della penisola di Mayu.
L’avanzata viene quindi sospesa per motivi logistici.
28 dicembre
Libia.Le avanguardie dell’8à armata
britannica raggiungono, senza incontrare opposizione, lo Uadi el Chebir, non
lontano da Buerat.
Tunisia.Puntate di elementi della 1à
armata britannica sono respinte dagli italo-tedeschi.
Pacifico.Guadalcanal.Pattuglie americane
cercano di individuare i punti deboli del caposaldo nipponico Gifu, sul
Monte Austen.
Nuova Guinea.La guarnigione nipponica di
Buna riceve l’ordine di ritirarsi a Giruwa sotto la protezione di reparti
che attaccheranno di fianco le posizioni americane. Pattuglie di volontari
penetrano a sera nel già imprendibile “Triangolo” e trovano i bunker
giapponesi ormai deserti.
29 dicembre
Fronte sovietico.I sovietici
niconquistano Kotelnikovo, a sud-ovest di Stalingrado, da dove è partito
l’attacco tedesco per liberare la 6à armata e parte della 4à corazzata,
circondate a Stalingrado.
Libia.Elementi avanzati dell’8à armata
britannica (autoblindo della IV brigata corazzata leggera) giungono davanti
a Buerat, che risulterà già sgomberata dalle truppe dell’Asse.
L’aviazione italiana attacca ripetutamente le colonne francesi che,
provenendo dal Ciad, stanno avanzando su Tripoli attraverso il Sahara.
Pacifico.Nuova Georgia.Nonostante i
continui attacchi aerei alleati, i nipponici completano l’aeroporto di Munda.
Guadalcanal.Prosegue l’attacco americano
al Monte Austen.
Nuova Guinea.Il gen. Yamagata, cui è
affidato il compito di dirigere la ritirata da Buna a Giruwa, giunge in
quest’ultima località. Gli americani raggiungono il mare a sud-est di Buna
Mission, tagliando la strada della ritirata per via di terra ai nipponici
ancora rimasti nella zona.
30 dicembre
Tunisia.Un gruppo di combattimento
reggimentale della 1à divisione americana raggiunge le posizioni di
Medjez-el-Bab.
Pacifico.Nuova Guinea.Australiani e
americani mantengono la pressione su Buna Mission.
31 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani si
preparano a rinnovare con maggiori forze l’attacco contro il Caposaldo Gifu
sul Monte Austen.
Nuova Guinea.Proseguono i combattimenti
e il tentativo di accerchiamento dei nipponici che difendono Buna Mission.
|