UN GIORNO ALLA VIDA
Uno schiamazzo
di ragazzi si leva attorno alla Media: "Gerolamo Vida"
verso le otto. Nelle vie adiacenti si incontrano studenti, che
reggono sulle spalle grossi zaini, colmi di libri, pronti per
affrontare cinque ore di lezione; chi allegro, chi triste, ma
l'espressione del volto, per eccellenza, è quella assonnata.
All'interno dell'edificio, il corridoio brulica di studenti
e, a fatica, gli insegnanti riescono a raggiungere la sala professori.
A segnare la fine della nostra libertà ci giunge alle
orecchie il suono assordante dei campanello. Con molta calma e
tranquillità noi secondini e terzini saliamo le scale per
recarci in aula, mentre i primini ansiosi di iniziare la lezione
sono sempre i primi ad arrivare in classe (poverini, non hanno
ancora scoperto il vero "lato" delle medie).
Nel pasticcio più completo ci avviciniamo ai banchi,
urlando e parlando a più non posso. Tanto che, spesse volte
(per non dire tutte) non ci accorgiamo che l'insegnante è
già entrata e immancabilmente, dopo aver ottenuto la nostra
attenzione inizia a farci unas bella romanzina. Dopo di che le
poniamo la classica domanda: "interroga ?". Per nostra
sfortuna la risposta é quasi sempre positiva.
Dopo aver tremato per alcuni secondi, cercando di ripassare,
mentre la professoressa sfoglia il registro, ascoltiamo, guardandoci
in giro col fiato sospeso, i nomi degli sfortunati. Superata questa
crisi riprendiamo a respirare normalmente. Finalmente il campanello
delle dieci ci annuncia l'intervallo. Come molle ci alziamo dalle
sedie e usciamo fuori dall'aula per trascorrere dieci minuti di
tranquillità insieme a compagni di altre classi.
Purtroppo il campanello si è rimesso a suonare e, non
c'è scusa che tenga, dobbiamo rientrare in classe. Alcuni
si concedono la libertà di andare ai servizi, ma la maggior
parte si dirige subito in aula per paura di affrontare una sgridata
della professoressa o per ripassare la lezione. Affannati annaspano
nella cartella, per cercare i libri ed aprirli in fretta e furia,
mentre altri si rassegnano perché sanno di non potercela
fare a studiare la lezione e continuano a parlare e far baccano.
Ormai mancono solo più dieci minuti alla fine della
giornata scolastica e la professoressa continua a spiegare, l'attenzione
di tutti ora è sull'orologio: sta per scoccare l'ultimo
minuto e... Driiin! Finalmente! Prepariamo lo zaino per uscire,
ma l'insegante ci detta ancora i compiti per casa e, naturalmente,
come al solito del resto, saremo gli ultimi "for ever".