Cara Amica, ti scrivo....

Cara Alice,
mi trovo in un paesino di montagna chiamato Ghio e sto trascorrendo serenamente le vacanze estive con la mia famiglia.
Una ventina di case compongono questo posticino; la borgata ha una particolare storia: a Ghio vissero infatti le famiglie dei miei nonni "Rovera", quasi tutti acciugai.
D'estate noi torniamo in quest'incantevole luogo e vi trascorriamo qualche giorno. La vita a Ghio é caratterizzata da una grande semplicità che io amo molto e desidererei mantenere in ogni occasione. Ogni anno le famiglie del posto si ritrovano in un giorno importante, l'ultima domenica di luglio, quando si celebra la messa nella piccola, ma dolcissima chiesa.
E il giorno della Madonna: tutte le persone pregano per i defunti delle proprie famiglie che un tempo erano presenti nel borgo per pregare e festeggiare la Vergine.
Ormai io e mia sorella, col passare degli anni, abbiamo conosciuto, in occasione di questo raduno annuale, molti ragazzi della nostra età e abbiamo con loro stretto amicizia.
Quindi... la compagnia non manca. Durante il tempo libero cantiamo vecchie canzoni accompagnate dal "frizzante" e armonioso suono della fisarmonica. Mio cugino Sergio ha conosciuto molti successi col suo splendido strumento e suona per tutti con la passione dei grandi artisti.
A Ghio, lo sport ufficiale è la "petanque", una variante del gioco delle bocce, molto diffusa in Francia e nei paesi occitani.
Il giorno della festa si organizzano tornei che si svolgono nelle piccole piazze del posto.
Mi sono dimenticata di parlarti di una particolarità insolita della borgata: non c'è l'illuminazione elettrica, per cui adoperiamo lampade alimentate da bombolette a gas. E, alla sera, è romanticissimo giocare a carte al lume di quella fioca luce.
Sono innamorata di questo luogo e penso che quando sarò più grande mi impegnerò, perchè l'uomo non distrugga le bellezze di questa montagna e ne rispetti la storia e la tradizione.