Il nonno

Sono le due del pomeriggio e suono il campanello del palazzo in cui abitano i miei nonni materni. La nonna fa cenno di entrare chiedendomi sottovoce di non far rumore, perchè il nonno dorme. Mi accosto in punta di piedi alla porta del salotto e vi sbircio dentro. Il nonno sta facendo il solito riposino pomeridiano, con il corpo abbandonato sul divano. Le sue braccia sono allungate sulle ginocchia, la testa è appoggiata sui morbidi cuscini, il viso è disteso, gli occhi sono chiusi e le labbra leggermente aperte. Il nonno ha ottantadue anni, la sua fronte è spaziosa, i pochi capelli sono ormai del tutto bianchi; il mento affilato che muove nervosamente quando parla; la pelle è un po' floscia, a causa dell' età, ma mantiene gli occhi vivaci di sempre. Il suo corpo, un tempo sodo, agile, scattante appare ora appesantito, anche le gambe sono gonfie ed ha un' andatura un po' sgraziata a causa di un principio di gotta.
Non appena si sveglia e mi raggiunge in cucina con la sua andatura lenta e straziata. Mi saluta allegramente e ironicamente mi fa capire che aspettava la mia visita da qualche giorno. Poi diventa subito premuroso, mi prende in giro in modo buffo, come faceva quando ero piccolo.
Di solito è molto paziente e generoso con me, ma talvolta un nonulla lo fa inquietare e fa riaffiorare in lui l'antico temperamento nervoso e impaziente.La nonna lo tratta con grande amore e gli perdona ogni capriccio dovuto alla vecchiaia; i suoi figli si divertono a stuzzicarlo bonariamente sia perchè amano i suoi modi burberi e un po' rudi, sia perchè in questo modo gli tirano su il morale. Il nonno Andrea mi ha dedicato molte ore del suo tempo fino all'età scolare. Era il mio compagno di giochi, mi portava a passeggio, facevamo la spesa alla nonna, consumavamo assieme i pasti.
Ricordo i lunghi discorsi soprattutto di sport e in particolare di ciclismo e di calcio.
Ora il nonno parla ancora con l'entusiasmo di un tempo degli sport che ama e li segue alla televisione, ma mi appare un po' affaticato e talvolta un po' assente, anche perchè si appisola facilmente e, quando mi avvicino per assicurarmene mi capita di vedere il bagliore dei suoi occhi chiari e il sorriso leggermente canzonatorio di colui che sembra addormentato, ma che è in realtà vigile e attento.