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ovvero, la "florida sententia",
o ancora "the bloom" di Thymaridas
Questo problema potrebbe stare nelle ricreazioni pitagoriche
Quanto pesano i ragazzi?
Aldo, Baldo, Carlo, Diego e Franco pesano assieme 213 kg.
Aldo e Baldo pesano assieme 78 kg
Aldo e Carlo pesano assieme 84 kg
Aldo e Diego pesano assieme 67 kg
Aldo e Franco pesano assieme 89 kg
Quanto pesa ciascuno di essi?
Nota storica.
I testi di questa nota sono tratti (e parzialmente rielaborati)
da: Pitagorici - Testimonianze e frammenti, a cura di Maria
Timpanaro Cardini, Fasc. I, II, III, La nuova Italia, Firenze,
1973.
Giamblico, Vita di
Pitagora)
Allo stesso modo si racconta che anche Testore di
Posidonia, avendo saputo solo per udito dire che Timarida era uno
dei Pitagorici di Paro, quando gli accadde di cadere
nell'indigenza da una condizione di grande ricchezza, si recò a
Paro con una grossa somma di denaro e gli ricuperò i suoi beni.
(Giamblico, In Nichomacus)
L'unità è il minimo di quantità; o anche: la parte
prima e comune della quantità; o anche: il principio della
quantità; secondo poi Timarida, l'unità è la "quantità
terminante"..., i moderni poi la definiscono come ciò per
cui ogni singola cosa è detta uno.
(Giamblico, In Nichomacus)
Da qui anche è stato ricavato il procedimento
dell'epantema di Timarida.
Se delle grandezze determinate (di numero) ma incognite si sono
spartite una grandezza determinata, e una qualsiasi di esse è
stata sommata con ciascuna delle rimanenti, la somma che si
ottiene unendo insieme le singole somme parziali, dopo averne
sottratto la grandezza determinata iniziale, spetta per intero
alla grandezza sommata con ciascuna delle rimanenti, se le
grandezze sono tre; se sono quattro, la metà; se sono cinque, la
terza parte; se sono sei, la quarta parte, e cosi di seguito,
sempre mostrandosi la differenza di due rispetto al numero delle
grandezze parziali e alla denominazione della singola parte.
Trovati dunque i numeri a coppie, ma non ancora distinti a uno a
uno, la conoscenza dell'epantema di Timarida ci offre la via per
la loro distinzione. Infatti, se sommiamo i numeri delle singole
coppie, cioè 80, 90 e 96, il tutto sarà 266. Ora sottraggo il
numero dato all'inizio come diviso nei quattro termini (le
quattro incognite), cioè 120, e mi resta 146, di cui la metà,
poiché i termini parziali sono quattro, apparterrà al primo
termine della prima coppia.
E poiché la metà è 73, e 80 meno 73 dà 7, 7 sarà il secondo
termine.
Poi, essendo la seconda coppia costituita del numero 90,
sottraggo di nuovo dal 90 il 73, e resta 17, che dico essere il
terzo termine.
Infine, poiché la terza coppia è 96, ne sottraggo di nuovo 73,
e il resto, 23, lo assegno al quarto termine.
E cosi il primo termine, 73, è, si può dire, la guida
all'identificazione delle coppie, in modo da ritrovare i quattro
termini distinti uno per uno, che sono in ordine, 73, 7, 17, 23,
i quali insieme fanno 120... Pertanto questi sono i numeri primi
e radicali che, in unità intere, presentano i suddetti rapporti.
L'ultimo brano, in linguaggio moderno, può essere espresso
così.
x + x1 = 80
x + x2 = 90
x + x3 = 96
x + x1 + x2 = 120
Si trova subito la x, con la formula:
x = |
80 + 90 + 96 - 120 | = 73 |
2 |
e così via...
Probabilmente Timarida
scrisse un trattato di aritmetica.
Il Tannery, che insieme col Nesselmann ha studiato più
a fondo Timarida, ritiene che egli avesse composto un vero e
proprio trattato di aritmetica, il quale doveva
avere una forma tutta diversa da quella consacrata da Euclide nei
libri aritmetici degli Elementi (VII, VIII, IX). (Anche a
Democrito, del resto, era attribuito un libro sui Numeri). Al
trattato sarebbe appartenuto l'epantema.
Timarida fu un
pitagorico antico (e non una falsificazione neo-pitagorica)
Ma se l'esistenza di un vero e proprio trattato, allo
stato attuale delle conoscenze, non può essere più che
un'ipotesi, quello che mi pare non possa escludersi è che
Timarida appartenesse al pensiero matematico dell'età compresa
tra Filolao e Archita, quando dalla speculazione quasi
esclusivamente geometrica l'aritmetica ritorna in onore,
anche per merito della filosofia atomistica.
Che cosa significa la
parola "epantema"?
Resta da dire per ultimo che il nome "epantèma",
anche se fu invenzione di Timarida, non si applicò
esclusivamente al suo metodo, ma lo troviamo in Giamblico usato
in generale per designare le aggiunte alla lntroductio
arithm. di Nicomaco o per gli sviluppi relativi alle
proprietà dei numeri. Tannery pensa che ci fosse, al tempo di
Nicomaco, sotto il nome di epantemi una specie di raccolta che
servisse di completamento aIl'introductio: "c'étaient, pour
ainsi dire, les matières non exigées du programme de l'arithmétique
pour les étudiants de philosophie" Questo, forse, è un po'
troppo precisare.
Stando al significato del termine in senso traslato, epantèma
doveva significare una concatenazione, o germogliazione
in serie, di risultati, o come conseguenza ed estensione
di un risultato iniziale, il quale poteva rappresentare un caso
particolare, il cui sviluppo consisteva in una generalizzazione
progressiva, o come sviluppo in varie direzioni di un risultato
raggiunto. L'epantema dI Timarida , à un esempio del primo caso,
e tale era anche il teorema dei numerI poligonali.
Quest'ultima considerazione apre un nuovo tema: che relazione c'è fra l'epantema di Timarida e i numeri poligonali?
Chiamo x, x1, x2, x3, x4 rispettivamente i pesi di Aldo, Baldo, Carlo, Diego e Franco.
L'epantema di Timarida è una regola che mi permette di calcolare subito la soluzione del problema.
Peso di Aldo = x = (78 + 84 + 67 + 89 - 213)/3 = 35 kg
A questo punto è facilissimo calcolare i pesi degli altri ragazzi.
Peso di Baldo = 78 - 35 = 43 kg
Peso di Carlo = 84 - 35 = 49 kg
Peso di Diego = 67 - 35 = 32 kg
Peso di Franco = 89 - 35 = 54 kg
In generale l'epantema di Timarida serve per risolvere i problemi che si esprimono con sistemi del tipo:
x + x1 = a1
x + x2 = a2
x + x3 = a3
...
x + xn = an
x + x1 + x2 + x3 + ... + xn = a
Si trova subito la x, con la formula:
x = |
a1 + a2 + a3 + ... + an - a |
n-1 |
scrittura lineare: x = (a1 + a2 + a3 + ... + an - a)/(n-1)
Trovata la x, è facilissimo calcolare le altre incognite.
Come si può dimostrare la "Florida sententia" di Timarida?
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