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Il dilemma di Monty Hall

(variante con 3 possibili strategie)

Un particolare ringraziamento a Pighin, per aver proposto questo problema e a Sprmnt21, Andrea, Becucci, Ivan D'Avanzo, Enrico Delfini, Philomatematicus, Dario, Massimiliano Bez, Ottavio Romano per aver contribuito a rendere più chiara la soluzione.

1. Il dilemma di Monty Hall
Ci sono tre contenitori A, B, C e in uno solo di essi il gestore del gioco pone un oggetto.
Chiede ad uno dei presenti di provare ad indovinare dove sta l'oggetto.
Sia data ad esempio la seguente situazione iniziale:

A

Vuoto

B

Oggetto

C

Vuoto


Il giocatore sceglie ad esempio A, ma non lo apre
Il gestore apre il rimanente contenitore vuoto C e lo mostra al giocatore

A questo punto il gestore propone tre metodi per proseguire:

a) il giocatore mantiene sempre la scelta fatta inizialmente;
b) il giocatore cambia sempre la scelta ed indica il rimanente contenitore chiuso;
c) il giocatore sceglie nuovamente a caso uno fra i due contenitori rimasti.

Quale è la probabilità di indovinare con la strategia a)?

Quale è la probabilità di indovinare con la strategia b)?

Quale è la probabilità di indovinare con la strategia c)?

Nota storica
Questo quesito è noto come il dilemma di "Monty Hall" perché fu proposto agli ospiti di un celebre gioco a premi televisivo americano "Let's make a deal", il cui conduttore era appunto Monty Hall, e suscitò una accesa controversia sulla rivista "Parade" nel 1990.
In realtà si tratta di una variante del Paradosso delle tre carte di Warren Weaver (1950) il quale, a sua volta, deriva dal Paradosso delle tra scatole proposto per la prima volta dal matematico francese Joseph Bertrand nel 1889.
Fonte: Nicholas Falletta, Il libro dei paradossi, Tea Scienze, 2001.
Paul Hoffman, nel suo libro The man who loved only numbers, afferma, nel capitolo 6 che questo problema creò qualche incomprensione anche al grande matematico Paul Erdos.

2. Il paradosso delle tre carte
Giochiamo con tre carte. Una è bianca su entrambi i lati, una è rossa su entrambi i lati e una è bianca da un lato e rossa dall'altro. Ogni carta è nascosta in una scatoletta nera.
Il giocatore sceglie una delle tre scatolette, estrae la carta e la posa sul tavolo in modo che sia visibile un solo lato.
Supponiamo che il lato che si vede sia bianco.
Il conduttore propone al giocatore di scommettere alla pari che è bianco anche l'altro lato della carta (se è bianco vince il conduttore, se è rosso vince il giocatore).
Conviene al giocatore accettare la scommessa? Perchè?
Warren Weaver, 1950

3. Il paradosso delle tre scatole
Ci sono tre scatole identiche. Una contiene due monete d'oro, l'altra due monete d'argento e la terza una moneta d'oro e una d'argento.
Il giocatore sceglie una scatola. Qual è la probabilità che sia la scatola con due monete diverse? E' 1/3.
Supponiamo che il giocatore prenda una moneta a caso dalla scatola scelta e che questa moneta sia d'oro. Dopo aver avuto questa informazione, qual è la probabilità che quella sia la scatola con due monete diverse?
Siccome le possibilità per la seconda moneta sono solo 2 (oro o argento), la probabilità sembra essere passata da 1/3 a 1/2.
Dov'é l'errore nel ragionamento?
J. Bertrand. Calcul des Probabilités. Gauthier-Villars, Paris, 1889. Chap. I, art. 2, pp. 2-3.


Risposte & riflessioni

1. Il dilemma di Monty Hall
Ho preparato un programma in Javascript che simula fino ad un massimo di 100.000 partite di questo gioco.
Ma chi le farebbe mai?
Potete utilizzarlo per fare i vostri esperimenti.
N.B. Il programma gira anche off-line, basta salvare questa pagina.

Scegli il numero di prove da effettuare

10

100

1.000

10.000

100.000

Risultati

Partite vinte con la strategia a)
num. partite: - %
(il giocatore mantiene sempre la scelta iniziale)


Partite vinte con la strategia b)
num. partite: - %
(il giocatore cambia sempre la scelta iniziale)


Partite vinte con la strategia c)
num. partite: - %
(il giocatore risceglie a caso fra le due scatole rimanenti)


Ogni volta che si clicca sul pulsante, viene eseguito il numero di prove scelto e vengono stampati i risultati. Se si è scelto 100.000, occorre attendere "pazientemente" qualche secondo.

Le risposte corrette sono:
Probabilità di indovinare con la strategia a)? 1/3
Probabilità di indovinare con la strategia b)? 2/3
Probabilità di indovinare con la strategia c)? 1/2

Il problema non è difficile e può essere risolto applicando la definizione classica di probabilità:

Probabilità di un evento = Num. casi favorevoli / Num. casi possibili

P = Nf / Np

Ma come? Ecco le spiegazioni.

Probabilità di indovinare con la strategia a)? 1/3
Non dobbiamo farci fuorviare dal fatto che il gestore, DOPO LA SCELTA DEL GIOCATORE, apre una scatola.
Di fatto una scatola su tre contiene l'oggetto, il giocatore ha scelto una scatola e quindi la probabilità è 1/3.

Probabilità di indovinare con la strategia b)? 2/3
Attenzione! Con questa strategia il giocatore NON RISCEGLIE A CASO fra le due scatole rimanenti ma CAMBIA SEMPRE LA SCATOLA.
Se abbiamo capito il caso a), è facile capire anche questo. La probabilità che l'oggetto sia in una delle due scatole NON scelte è 2/3.
Visto che il gestore rivela quale delle due è vuota, la probabilità che l'oggetto sia nell'altra è per l'appunto 2/3.
Cambiando scatola è come se il giocatore avvesse scelto DUE scatole, anziché UNA.

Probabilità di indovinare con la strategia c)? 1/2
Dopo che il gestore ha mostrato una scatola vuota è evidente che l'oggetto si trova in una delle altre due.
Dunque RISCEGLIEDONE una a caso, la probabilità di indovinare è 1/2.

Enrico Delfini
Massimo Piattelli Palmarini (direttore Dip. Scienza Cognitive Ist. S.Raffaele-MI) docente al M.I.T. eccetera, nel suo "L'illusione di sapere" (Mondadori 1993) affronta esaurientemente il problema o paradosso delle tre scatole (o di Monty Hall), come esempio di difficoltà-impossibilità di accettare le dimostrazioni che appaiono contro-intuitive (a noi). Riporta il caso di premi Nobel che "non si sono convinti".
Esamina poi la variante più antica del problema, quella "DEI TRE PRIGIONIERI".
Nel braccio della morte, tre prigionieri aspettano l'alba della fucilazione. In onore del compleanno del re, si sa che uno dei tre sarà graziato, e il guardiano sa chi dei tre avrà salva la vita, ma non lo vuole svelare.
Uno dei tre (chiamiamolo A), attanagliato dall'angoscia, gli dice: "Dato che uno solo dei tre sarà graziato, certamente uno degli altri due (B e C) dovrà morire. Se mi dici il nome di uno fra B e C, destinato a morire domani all'alba, ti regalo il mio orologio d'oro. Tu non tradisci il segreto, perchè non sveli il graziato, e io avrò un po' meno angoscia. "Il guardiano si fa convincere e svela: "B morirà".
A dona il suo orologio alla guardia e si sente sollevato: Aveva il 33% di chance di salvarsi, ora restano solo lui e C, quindi le sua possibilità sono cresciute al 50%.
E' corretto il suo ragionamento?
La risposta è (non ovviamente) che no, le sue chance restano al 33%; sono quelle di C che balzano al 67%!
Oltre ai ragionamenti "classici", Massimo P. Palmarini espone anche questa minidimostrazione per assurdo.
La risposta del guardiano, non ha alcuna influenza sul ragionamento di A; potrebbe aver risposto C invece di B e il ragionamento sarebbe proseguito uguale. Se ne deduce che A avrebbe potuto "fingere" di fare la domanda, darsi una risposta "virtuale", tenersi l'orologio, e arrivare alla stessa stima del 50% di salvezza. Ma, ohibò, lo stesso ragionamento, potevano farlo anche B e C, col risultato di tre persone col 50% di farcela!
Aveva proprio ragione Martin Gardner a definire questo indovinello "Wonderfully confusing"!

Philomatematicus
Il problema può forse chiarirsi se invece di tre scatole supponiamo che ce ne siano cento.
Il gestore, una volta che il giocatore ne ha scelta una, ne apre novantotto: a questo punto cosa sceglie il giocatore? Mantiene la scelta fatta o passa all'altra rimasta chiusa?
Generalizzando, di n scatole 1/n è la scelta del giocatore, n-2/n la "liberazione del gestore".
Per mantenere la propria scelta, il giocatore dovrebbe confidare che la 1/n probabilità scelta inizialmente sia proprio quella buona.
Su ciò si veda  P. M. Higgins, "Divertirsi con la matematica". Bari, Ed. Dedalo, 1999. p. 134-138.

Ivana Niccolai e Dino
Dino ed io abbiamo letto il libro "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di Mark Haddon, Einaudi, dove l'io narrante è un ragazzo di 15 anni, di nome Christofer, affetto dalla sindrome di Asperger (una forma di autismo), che ama particolarmente la matematica e che riuscirà a superare un esame, proprio di matematica, particolarmente difficile per la sua età e per la "drammatica" situazione familiare, che gli causa ulteriore "disagio"...
Consigliamo la lettura di tale libro, perché offre spunti di rilessione; è interessante constatare la logica ferrea e ammirevole, con cui il protagonista esprime il proprio pensiero...
Fa riflettere la situazione in cui il gruppo H, di cui fa parte, viene trattato con intenti canzonatori dagli "altri" ragazzi, perché è, comunque, un gruppo a sé, non integrato nella società...
Si nota l'uso sporadico di un turpiloquio, ma determinate espressioni sono talmente entrate nella "quotidianità", da rendere arduo il compito di educare i ragazzi alla scelta di un linguaggio di "buon gusto"...
Nelle pagine 78, 79 e 80 il protagonista riporta quanto segue: "In una rivista americana che si chiamava "Parade" una volta c'era una rubrica fissa dal titolo "Chiedi a Marilyn". Era diretta da una certa Marilyn von Savant che si diceva avesse il più alto Quoziente d'Intelligenza al mondo...
Nel settembre del 1990 il signor Craig F. Whitaker di Columbia, Maryland, le spedì questo quesito...:
Un uomo partecipa a un quiz televisivo. Può vincere un'auto: Il presentatore gli mostra tre porte. Dice che dietro a una delle porte c'è l'auto in palio, mentre dietro alle altre due ci sono delle capre. Gli chiede di sceglierne una.
Quella che ha indicato non viene aperta: Il presentatore invece apre una delle porte che il concorrente non ha scelto e mostra una capra...A quel punto gli domanda se vuole cambiare idea e scegliere una delle porte ancora chiuse.
Che cosa gli suggerisce di fare?
Marylin von Savant rispose che bisognava sempre cambiare..."

Christofer risolve il problema di Monty Hall sia attraverso il procedimento matematico, sia attraverso ciò che lui chiama "disegno" e che in realtà è un semplicissimo diagramma a blocchi, con cui è si visualizza chiaramente come sia opportuno "cambiare" e scegliere una delle porte ancora chiuse, perché "cambiando" ci sono due possibilità su tre di vincere l'auto, mentre rifiutando di "cambiare" c'è soltanto una possibilità su tre di vincere l'auto.
So che hai dedicato una pagina web al dilemma di Monty Hall, per cui ci è sembrato opportuno inviarti in allegato il semplicissimo e chiaro diagramma ad albero...

2. Il paradosso delle tre carte
La scommessa non è equilibrata, ma è a favore del conduttore.
Indico con B il bianco e con R il rosso.
Le carte sono:
carta 1: B1-B2
carta 2: B3-R1
carta 3: R2-R3
Il lato bianco che si vede potrebbe essere uno dei tre lati bianchi e potrebbe appartenere alla carta 1 oppure alla carta 2.
Dunque i casi possibili per il lato visibile sono 3:
B1, B2, B3.
I casi favorevoli all'evento che anche l'altro lato sia bianco sono 2:
B2, B1
Dunque la probabilità che anche l'altro sia bianco è:
P = 2/3

3. Il paradosso delle tre scatole
Il giocatore sceglie una scatola e successivamente estrae una moneta, la quale è d'oro.
Qual è la probabilità che l'altra sia d'argento?
La risposta è sempre 1/3.
Il fatto di aver pescato una moneta d'oro non cambia la probabilità della scelta della scatola effettuata in precedenza.
Comunque, indico con O l'oro e con A l'argento.
Le scatole contengono (ad esempio):
scatola 1: O1-O2
scatola 2: O3-A1
scatola 3: A2-A3
La moneta d'oro estratta potrebbe essere una delle tre O1, O2, O3 e potrebbe essere contenuta nella scatola 1 oppure nella scatola 2.
Dunque i casi possibili per la moneta d'oro sono 3:
O1, O2, O3.
I casi favorevoli all'evento che l'altra moneta sia d'argento sono soltanto 1:
A1
Dunque la probabilità che l'altra moneta sia d'argento è:
P = 1/3


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