Le classi V A-B nell'ambito del progetto Dai
un nome alla tua scuola hanno realizzato un cartellone ed effettuato
un percorso di seguito riportato.

ARVALIA: Le motivazioni di una scelta
Lungo l'odierna via degli Arvali, a due passi dal Trullo, sono stati rinvenuti
ruderi e reperti del "Lucus deae Diae", un' area sacra che i
"Frates Arvales", sacerdoti pagani, avevano dedicato al culto
della dea Dia.
Questa divinità era invocata dai Romani come protettrice della
fertilità della terra e della maturazione delle messi.
Il culto risale al tempo della fondazione di Roma, ma raggiunse una grande
importanza al tempo dell' imperatore Ottaviano Augusto che entrò
a far parte, egli stesso, del collegio degli Arvali: un suo busto, conservato
nei Musei Vaticani, lo rappresenta con il capo cinto da una corona di
spighe di grano, simbolo dei Fratelli Arvali.
Verso la fine del mese di Maggio si svolgevano, nella area sacra del tempio
della dea Dia, le "Ambarvalia", una serie di celebrazione religiose
e festeggiamenti popolari ai quali partecipava sempre un gran numero di
Romani. Le cerimonie si fondavano per le più su gesti e riti magici
con danze, invocazioni ed offerte. Le ultime campagne di scavi hanno rilevato
che il Bosco Sacro racchiudeva un tempio a base circolare dedicato alla
dea Dia.
A poca distanza dal tempio c'era un complesso termale con vari ambienti
e pavimentazioni decorate da splendidi mosaici. Il Bosco Sacro comprendeva
anche un "Caesareum" (tempio dei Cesari), un piccolo "circo"
per giochi popolari e gare sportive e abitazioni per gli Arvali.
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