Corridoio 5

Corridoio 5, alla fiera dell’Est


di Renato Tubére

Nel corso del Forum torinese dedicato a “La Costituzione europea: l’ora delle scelte nel semestre di presidenza italiana dell’Unione”, la TNS Abacus, società leader nel settore dei sondaggi, ha presentato agli intervenuti (politici, giornalisti e cittadini comuni) i risultati di un sondaggio su cosa pensano gli italiani dell’Europa. La metà, o poco più, degli intervistati – un campione variegato di mille persone selezionato in tutta la penisola – pensa che l’Italia impiegherà almeno una decina d’anni per integrarsi totalmente nella nuova realtà politica ed economica dei futuri Stati Uniti d’Europa. Per contro quasi il 40% del campione selezionato ritiene inamovibili gli elementi di divisione fra italiani ed europei, al punto da preferire il mantenimento degli attuali Stati nazionali all’incognita di un soggetto politico paragonabile ad un gigante dai piedi d’argilla. L’Europa è, insomma, per costoro come la camicia del centauro Nesso per il mitico Ercole: una camicia che, se indossata, soffocherebbe la corporatura dell’Italia attraverso regole, veti, imposizioni per nulla condivise dalla gran massa dei suoi cittadini.

Il fenomeno del cosiddetto euro-scetticismo non è effimero. Eppure, tre italiani su quattro giudicano molto importante la costruzione di un’Europa unita per l’adozione dell’euro, la lotta contro il terrorismo, la criminalità, la disoccupazione ed i problemi ambientali, dimenticando un altro aspetto, invero poco reclamizzato dai media nazionali, il Corridoio 5, il futuro asse ferroviario e autostradale che connetterà Lisbona a Kiev e che assegnerà all’Italia un ruolo strategico nell’integrazione dei nuovi paesi nell’Unione Europea: le nazioni dell’Est. Il completamento di tale corridoio, secondo il ministro Lunardi, interessa "aree vastissime che, nel segmento centrale del Corridoio 5, sono supportate a sud dagli hub portuali del sistema tirrenico e del sistema adriatico, a nord dagli assi stradali e ferroviari dei valichi del Sempione, del Gottardo e del Brennero, assi che ci collegano con l'Europa centrale, con le realtà produttive della Baviera, con gli assi strategici che collegano il corridoio stesso con l'intero bacino della Rhur". L'Europa mediterranea, infatti, sarà la naturale prosecuzione fin quasi agli Urali, di un lungo corridoio plurimodale ovest-est che, da Barcellona alla Valle Padana, attraverserà tutto il sud Europa, diventando l’unica alternativa meridionale alla Rotterdam-Kiev.

I principali benefici del Corridoio 5 saranno costituiti dal drastico abbattimento dei tempi di percorrenza (Milano-Trieste in 2 ore e 40 minuti, oggi 5 ore, oppure Trieste-Lubiana in meno di un'ora, oggi oltre 3 ore) e dal riequilibrio a favore del trasporto ferroviario, vero e proprio percorso obbligato per decongestionare le strade. Un grande flusso gestirà strade, ferrovie, vie d'acqua ed aeree con reti virtuali, fasci di fibre ottiche per le telecomunicazioni e infrastrutture logistiche con l'individuazione di spazi di stoccaggio delle merci e di altre necessità da destinare alle industriali e commerciali. La nostra Trenitalia sta già lavorando con le ferrovie ungheresi per la realizzazione del Corridoio 5, per il quale è stato creato anche un rapporto con la Renfe (Rete ferroviaria spagnola). Nella direzione nord-sud Trenitalia ha creato accordi con le ferrovie svizzere per ottimizzare il traffico dal Nord-Europa alla Lombardia attraverso un passaggio in Svizzera. Nei primi giorni di gennaio 2003 a Lugano, i responsabili dei Trasporti di Germania Italia, Olanda e Svizzera, hanno sottoscritto un patto per la creazione di un unico corridoio per il trasporto merci su rotaia da Rotterdam a Palermo, passando quindi per Genova.

Tale accordo individua negli anni 2003, il 2007 e 2015 le possibili date di realizzo. Dall’allargamento della procedura doganale semplificata all’elaborazione di un piano delle capacità per il corridoio Nord-Sud, dalla pianificazione del traffico merci con l’impiego, senza cambi di locomotive, di macchinisti idonei a circolare su percorsi internazionali, fino all’ampliamento della rete ferroviaria principale: così i lavori procederanno negli anni futuri. In particolare, per quanto riguarda la città di Genova, il ministro Lunardi ha sottolineato l’impegno per il Terzo Valico Novi-Genova e del raddoppio della linea Novara-Genova con la realizzazione di una nuova galleria. Il corridoio ferroviario europeo che unirà il porto di Rotterdam con Genova, Gioia Tauro e Palermo verrà a rafforzare ulteriormente il progetto delle “Autostrade del mare” e valorizzerà tutto il mercato italiano, Mezzogiorno compreso.

La proposta per far approvare un asse plurimodale che colleghi Genova a Rotterdam via Novara è attualmente al vaglio di un gruppo ad alto livello, voluto dalla commissaria europea ai trasporti, Loyola de Palacio e presieduto da Karel Van Miert, ex commissario alla Concorrenza. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha paragonato l'attuazione del Corridoio 5 all'ingresso dell'Italia nella zona euro: l'Unione si allargherà presto a Oriente e per noi italiani restare ai margini del Corridoio 5 significherebbe restare ai margini dell'Europa.

 
 

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