Dall' epoca romana al Novecento |
PG 3 | |
(1871 1962 ) Dopo la
presa di Roma del 1870, il cambio istituzionale
non determinò a Ceccano veri e propri mutamenti. Infatti ritroviamo ad
amministrare il Comune quasi tutte le persone del precedente governo pontificio. Allinizio del nuovo secolo gli abitanti di
Ceccano erano poco meno di 9000, per la maggior parte braccianti agricoli e contadini;
forte era anche la presenza operaia non organizzata presso le piccole industrie del paese.
Consistente era il numero degli addetti allOspizio Provinciale S. Maria della Pietà
di Ceccano, dove già nel 1907 erano ricoverati 300 malati di mente, ai quali la Provincia
doveva garantire alloggio e sorveglianza. Anche lemigrazione verso le Americhe
leniva in parte le condizioni di vita dei ceccanesi. ma ciò che per tanti anni
rappresentò una valvola di sfogo fu la palude pontina. Questa era una zona piena di
pozzanghere e di acqua inquinata. Le zanzare
pungevano fino a far venire la faccia livida. Nei fiumi si trovavano rane, rospi e ogni
sorta di animali. La malaria colpiva senza pietà. Non cerano case, né alberi degni
di questi nomi. La palude era posseduta da quattro grossi latifondisti che determinavano,
senza alcun controllo da parte dello Stato, le durissime condizioni di lavoro; condizioni
a cui purtroppo dovevano assoggettarsi tutti
quelli che, per necessità, erano costretti ad accettare qualsiasi lavoro pur di mangiare.
In questo contesto, le Americhe, per coloro che potevano permettersi di sborsare un
anticipo di 500 lire, rappresentavano invece una specie di Terra Promessa. Nel corso della Prima Guerra mondiale ( 1915
1918), persero la vita circa 200 giovani ceccanesi. Numerosi furono i mutilati e gli
invalidi. Lautunno del 1918 fu reso più drammatico dalle vittime di una tremenda
epidemia. Ai lutti della guerra, si aggiunse
il mortale morbo influenzale chiamato la spagnola: dal 27 settembre al 6
novembre 1918 i registri comunali contarono ben 244 morti provocati da tale epidemia.
Intanto in Italia andava affermandosi il Fascismo. Allinizio del 1921, vengono
costituite a Ceccano tre squadracce fasciste: la saetta, la
volante e la disperata. Queste alla vigilia delle elezioni cominciarono
a consumare violenze contro i socialisti, bersaglio preferito perché rappresentavano una
forte componente della vita politica di Ceccano. Nella serata del 2 aprile 1921 si verificano in vari
punti del paese ripetuti scontri tra fascisti e socialisti. Soltanto a tarda notte gli
scontri ebbero termine. Nei giorni e nei mesi successivi, squadre fasciste entrano negli
uffici comunali e si abbandonano a devastazioni. Pur se sottoposta a questi atti di
intimidazione, lamministrazione socialista di Ceccano va avanti fino alla vigilia
della marcia su Roma del 28 ottobre 1922 (con conseguente chiamata al Governo
di Mussolini).
|
|
AFFERMAZIONE DEL FASCISMO |
|
|
|
17 maggio 1931: cerimonia per linaugurazione del Monumento ai Caduti in Piazza Vittorio Emanuele (futura p.zza XXV luglio) |
|
|