DOVE
SONO I RAPPRESENTANTI
PER
LA SICUREZZA?
Ancora una volta vogliamo tornare sull'argomento dell'assenza, alle Poste, dei Rappresentanti dei Lavoratori sulla Sicurezza (R.L.S.)
In un periodo nel quale l'azienda, alla ricerca del "risanamento", taglia sempre più spese e personale ed aumenta i carichi di lavoro per tutti, molto spesso in ambienti non certo idonei per la tutela della salute e della sicurezza, e di conseguenza stanno aumentando gli infortuni sul lavoro, è sempre più sentita la necessità di intervenire su questo tema.
Come possono i lavoratori
intervenire per la tutela della propria salute?
La legge 626 prevede
l'elezione da parte dei lavoratori, in ogni singola unità produttiva, di propri
rappresentanti che hanno il potere di controllare ed intervenire sul
comportamento aziendale in materia.
Nonostante la legge sia in
vigore ormai da diversi anni, alle Poste questi rappresentanti non ci sono.
Perché non ci sono?
Non ci sono perché nel 1995 l'azienda ed i sindacati firmatari di contratto (CgilCislUilUglFailp ecc. escluso i Cobas) hanno concordato che "in attesa delle elezioni dei R.L.S. i riferimenti per i temi della sicurezza sono le segreterie regionali" di questi sindacati.
Vi immaginate cosa significa
qualche incaricato regionale per il controllo di centinaia di uffici sparsi in
tutta la regione?
Certo che non ci vuole molta
fantasia ad immaginarlo, infatti chi ha mai visto qualcuno di costoro farsi
vedere ed interessarsi alla sicurezza e alla salute dei lavoratori?
Stiamo ancora aspettando queste elezioni! (nel frattempo ci sono state le elezioni del CRAL, poi quelle delle R.S.U., poi, nei giorni scorsi, nuovamente quelle del CRAL, ma per quanto riguarda quelle dei R.L.S., niente!
Intanto l'azienda ha avuto campo facile nel non rispettare spesso le più minime norme di sicurezza, nel non effettuare la prevista formazione del personale, e nel non prevedere, come richiesto dalla legge, la valutazione dei rischi per ciascuna applicazione alla quale ci sottopone.
Il disinteresse delle segreterie regionali che si sono autonominate riferimenti per la sicurezza è evidente. E l'esempio può essere quello del C.M.P. di Firenze, dove le R.S.U. hanno richiesto un incontro con le segreterie nel mese di luglio per discutere della questione e queste non si sono nemmeno degnate di rispondere; forse perchè troppo impegnate nella campagna elettorale per le elezioni del CRAL, che per costoro sono evidentemente più importanti della salute e della sicurezza dei lavoratori.
(Cogliamo l'occasione per ricordare che è anche perché non ci sono
state le elezioni dei R.L.S. che i Cobas non hanno presentato liste e non sono
andati a votare per le elezioni del CRAL).
A questo punto non ci resta che
continuare a verificare la possibilità di arrivare, per nostra iniziativa, a
queste importanti elezioni, anche se non sarà affatto facile.
Nel frattempo consigliamo a tutti i lavoratori ( oltre che
essere vigili anche personalmente sulla corretta applicazione delle norme di
sicurezza nei vari uffici, ricordando che è del tutto legittimo il ricorso e la
richiesta anche individuale di intervento da parte dell'A.S.L.) di rivolgersi
direttamente alle segreterie regionali di questi così sensibili sindacati
pretendendo l'intervento immediato di costoro anche sul più piccolo problema di
salute e sicurezza e denunciando pubblicamente l'eventuale mancato intervento.
Magari, così facendo, lorsignori si sentiranno così stressati da convincersi, finalmente, che sia opportuno giungere all'elezione di veri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza concretamente presenti e attivi negli uffici.
SLAI
COBAS POSTE
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