PER
I LAVORATORI DELLE POSTE
L’ipotesi di accordo sul rinnovo contrattuale
firmato da Cgil Cisl Uil Ugl Failp Sailp, che arriva con tre anni di ritardo, è
fortemente al di sotto delle aspettative dei lavoratori postali.
Infatti, sia la parte economica che quella normativa
appaiono palesemente un cedimento alle esigenze dell’azienda. In breve:
Parte economica – A fronte di un’inflazione del 7,30% gli aumenti previsti
copriranno il 6,40%. Perdita del recupero salariale per il 1998. “Una
tantum” di 840.000 lorde ed aumento stipendiale scaglionato che produrrà a
regime 160.000 lorde mensili nell’Ottobre 2002 (a contratto scaduto, visto che
la sua validità è fino al 31/12/2001!).
Parte normativa – Peggiora anche la parte normativa per quanto riguarda:
-
flessibilità oraria (oltre all’orario sfalsato, spezzato, plurisettimanale si aggiunge il
“conto ore individuale”, cioè la possibilità di prolungamento di orario
obbligatorio non retribuito come straordinario!)
-
sfruttamento del precariato (oltre alla permanenza degli attuali livelli di
precariato viene introdotto l’apprendistato, con retribuzione pari al 75%
rispetto agli altri lavoratori!).
In sostanza un contratto che si piega alle esigenze aziendali di contenere i costi attraverso salari del tutto inadeguati, mancanza di prospettive occupazionali per migliaia di precari, gestione del personale attraverso la più completa flessibilità di orario e di mansioni, mancanza di tutela dei diritti e della salute dei lavoratori non prevedendo neppure stavolta l’elezione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.).
Tutto ciò sta avvenendo proprio mentre è in atto il
tentativo di liquidare 657 lavoratori che vinsero le cause come precari, contro
il licenziamento dei quali è in atto da oltre un mese una mobilitazione dei
Cobas ed uno sciopero della fame.
Contratto a perdere e licenziamenti: due facce della stessa medaglia, con l’azienda che mostra i MUSCOLI a tutti coloro che osano non sottostare alle sue regole.
Grave è il comportamento delle segreterie di Cgil
Cisl Uil, che di fronte ad un atteggiamento arrogante dell’azienda per il
raggiungimento dei propri fini (privatizzazione completa, smembramento e
cessione dei servizi) calano le proprie brache su tutti i fronti.
Ma i segnali di questo cedimento c’erano già
tutti. Basti ricordare l’accordo sulle festività coincidenti con la domenica,
diritto acquisito e liquidato subito per chi si è rivolto ai Giudici del
Lavoro, e monetizzato per gli altri lavoratori (attraverso un accordo sindacale)
nel 2003!
BATTERSI CONTRO LA FIRMA DI QUESTO CONTRATTO SI PUO’!
L’unica
strada per opporsi alla firma di questo contratto è quella del
REFERENDUM
NAZIONALE VINCOLANTE.
Ma Cgil Cisl Uil non vogliono il referendum, ma solo
il voto in assemblee, senza controllo democratico, il cui esito nel computo
nazionale è già scontato come nel passato.
Crediamo che sia necessario fin da subito costituire un Comitato per il Referendum sul Contratto, aperto a tutti i lavoratori ed ai rappresentanti R.S.U. che sostengono la richiesta democratica di svolgimento di un referendum vincolante, attraverso una petizione sottoscritta dai lavoratori.