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Propositiones Alcuini Doctoris Caroli Magni Imperatoris Ad Acuendos Juvenes |
Traduzione
dall'originale latino di Simona Bo
Note e riflessioni matematiche di Gianfranco Bo
Parte seconda - Proposizioni 11 - 20
Documento creato il 10
gennaio 2002 Ultima revisione 3 agosto 2003 |
Testo latino: definitivo Traduzione: prima bozza |
XI.
PROPOSITIO DE DUOBUS HOMINIBUS SORORES ACCIPIENTIBUS.
Si duo homines ad invicem, alter alterius sororem in
conjugium sumpserit; dic, rogo, qua propinquitate filii eorum
sibi pertineant?
Solutio ejusdem.
Verbi gratia: Si ego accipiam sororem socii mei, et ille
meam, et ex nobis procreentur filii; ego denique sum patruus
filii sororis meae; et illa amita filii mei. Et ea propinquitate
sibi invicem pertinent.
XI. PROPOSIZIONE SU DUE UOMINI
SPOSATI L'UNO ALLA SORELLA DELL'ALTRO.
Se due uomini sposassero l'uno la sorella dell'altro,
dimmi, quale sarebbe la reciproca relazione dei loro figli?
Soluzione.
Come ho detto: se io sposassi la sorella del mio amico,
e lui sposasse la mia, e avessimo dei figli, io sarei lo zio
paterno dei figli di mia sorella, e lei sarebbe la zia materna
dei miei figli. La relazione dei due uomini nei confronti dei
figli sarebbe la stessa.
XII.
PROPOSITIO DE QUODAM PATREFAMILIAS ET TRIBUS FILIIS EIUS.
Quidam paterfamilias moriens dimisit haereditatem tribus
filiis suis, XXX ampullas vitreas, quarum decem fuerunt plenae
oleo. Aliae decem dimidiae. Tertiae decem vacuae. Dividat, qui
potest, oleum et ampullas, ut unicuique eorum de tribus filiis
aequaliter obveniat tam de vitro, quam de oleo.
Solutio.
Tres igitur sunt filii, et XXX ampullae. Ampullarum
autem quaedam X sunt plenae, et X mediae, et X vacue. Duc ter
decies; fiunt XXX. Unicuique filio veniunt X ampullae in
portionem. Divide autem per tertiam partem, hoc est, da primo
filio X semis ampullas, ac deinde da secundo V plenas et V vacuas.
Similiter dabis tertio, et erit trium aequa germanorum divisio
tam in oleo, quam in vitro.
PROPOSIZIONE SU UN CAPOFAMIGLIA E
I SUOI TRE FIGLI.
Un capofamiglia, morendo, lasciò in eredità ai suoi
tre figli 30 ampolle di vetro, di cui 10 erano piene d'olio, 10
erano piene a metà e 10 erano vuote.
Divida, chi può, l'olio e le ampolle, cosicchè i tre figli
ricevano quantità uguali sia di vetro sia di olio.
Soluzione.
Tre sono i figli e 30 le ampolle di vetro. Tuttavia, di
queste ampolle, 10 sono piene d'olio, 10 piene a metà e 10 vuote.
Considera il triplo di 10, che è 30: ogni figlio riceve 10
ampolle come parte di eredità. Dividi inoltre le tre parti di
eredità in questo modo: Dà al primo figlio 10 ampolle piene a
metà e al secondo figlio 5 piene e 5 vuote. Dà anche al terzo
figlio 5 ampolle piene e 5 vuote ed ecco che le parti di eredità
sono uguali sia nella quantità d'olio sia nel numero di ampolle.
Note.
Il problema sembra avere almeno 21 soluzioni
Grazie a Dino e Ivana Niccolai
per la seguente analisi.
Le 10 ampolle piene e le 10
ampolle semipiene sono esattamente equivalenti a 30 ampolle
semipiene.
Ogni figlio deve prendere 10 ampolle semipiene.
Si presentano sei casi possibili, che si equivalgono:
0 ampolle piene e 10 ampolle semipiene
1 ampolla piena e 8 ampolle semipiene
2 ampolle piene e 6 ampolle semipiene
3 ampolle piene e 4 ampolle semipiene
4 ampolle piene e 2 ampolle semipiene
5 ampolle piene e 0 ampolle semipiene
Poiché ogni figlio deve prendere 10 ampolle (piene, semipiene,
oppure vuote) sono possibili cinque modalità di equa
suddivisione del vino e delle ampolle:
Primo modo:
Uno dei tre figli prende: 1 ampolla piena, 8 ampolle semipiene e
1 ampolla vuota
Il secondo figlio prende: 4 ampolle piene, 2 ampolle semipiene e
4 ampolle vuote
Il terzo figlio prende: 5 ampolle piene, 0 ampolle semipiene e 5
ampolle vuote.
Secondo modo:
Uno dei tre figli prende: 2 ampolle piene, 6 ampolle semipiene e
2 ampolle vuote
Il secondo figlio prende: 3 ampolle piene, 4 ampolle semipiene e
3 ampolle vuote
Il terzo figlio prende: 5 ampolle piene, 0 ampolle semipiene e 5
ampolle vuote.
Terzo modo
Uno dei tre figli prende: 3 ampolle piene, 4 ampolle semipiene e
3 ampolle vuote
Il secondo figlio prende: 3 ampolle piene, 4 ampolle semipiene e
3 ampolle vuote
Il terzo figlio prende: 4 ampolle piene, 2 ampolle semipiene e 4
ampolle vuote
Quarto modo
Uno dei tre figli prende: 4 ampolle piene, 2 ampolle semipiene e
4 ampolle vuote
Il secondo figlio prende: 4 ampolle piene, 2 ampolle semipiene e
4 ampolle vuote
Il terzo figlio prende: 2 ampolle piene, 6 ampolle semipiene e 2
ampolle vuote
Quinto modo
Uno dei tre figli prende: 5 ampolle piene, 0 ampolle semipiene e
5 ampolle vuote
Il secondo figlio prende: 5 ampolle piene, 0 ampolle semipiene e
5 ampolle vuote
Il terzo figlio prende: 0 ampolle piene, 10 ampolle semipiene e 0
ampolle vuote.
Per ognuna delle prime due modalità descritte i tre figli
possono dividersi le ampolle in 6 modi diversi
Per ognuna delle ultime tre modalità descritte i tre figli
possono dividersi le ampolle in tre modi diversi.
XIII.
PROPOSITIO DE REGE.
Quidam rex jussit famulo suo colligere de XXX villis
exercitum, eo modo, ut ex unaquaque villa tot homines sumeret,
quotquot illuc adduxisset. Ipse tamen ad villam primam solus
venit; ad secundam cum altero; jam ad tertiam tres venerunt.
Dicat, qui potest, quot homines fuissent collecti de XXX villis.
Solutio.
In prima igitur mansione duo fuerunt; in secunda IIII,
in tertia VIII, in quarta XVI, in quinta XXXII, in sexta LXIIII,
in septima CXXVIII, in octava CCLVI, in nona DXII, in decima ¬I
XXIIII, in undecima ¬I¬I XLVIII, in duodecima ¬I¬I¬I¬I
XCVI, in quarta decima ¬X¬V¬I CCCLXXXIIII. In quinta decima ¬X¬X¬X¬I¬I
DCCLXVIII, etc.
XIII. PROPOSIZIONE SU UN RE.
Un re ordinò ad un suo servo di radunare un esercito da
30 villaggi nel modo che segue: avrebbe dovuto raccogliere tanti
uomini da ogni villaggio quanti ne aveva condotto là. Tuttavia,
il servo andò al primo villaggio da solo; al successivo si recò
con un uomo e con 3 nel terzo. Dica, chi ne è in grado, quanti
uomini radunò dai 30 villaggi.
Soluzione.
Alla prima tappa erano in 2; alla seconda ne raccolse 4;
alla terza 8; alla quarta 16; alla quinta 32; alla sesta 64; alla
settima 128; all'ottava 256; alla nona 512; alla decima 1024;
all'undicesima 2048; alla dodicesima 4096; alla quattordicesima
16384; alla quindicesima 32768.
XIV.
PROPOSITIO DE BOVE.
Bos qui tota die arat, quot vestigia faciat in ultima
riga?
Solutio.
Nullum omnino vestigium facit bos in ultima riga, eo
quod ipse praecedit aratrum, et hunc aratrum sequitur. Quotquot
enim hic praecedendo in exculta terra vestigia figit, tot ille
subsequens excolendo resolvit. Propterea illius nullum reperitur
vestigium in ultima riga.
XIV. PROPOSIZIONE SU UN BUE.
Quante impronte lascia nell'ultimo solco un bue che ara tutto il
giorno?
Soluzione.
Invero, il bue non lascia alcuna impronta sull'ultimo solco.
Questo perchè il bue precede l'aratro e l'aratro lo segue.
Infatti, quante impronte il bue lascia sulla terra arata
camminando davanti, tante ne cancella l'aratro che segue dietro
arando. Per quaesto motivo non appaiono impronte nell'ultimo
solco.
XV.
PROPOSITIO DE HOMINE.
Quaero a te, ut dicas mihi, quot rigas factas habeat
homo in agro suo, quando de utroque capite campi tres versuras
factas habuerit?
Solutio.
Ex uno capite campi III. Ex altero III, quae faciunt
rigas versuras VI.
XV. PROPOSIZIONE SU UN UOMO.
Ti chiedo di dirmi, quanti solchi può aver fatto un uomo nel suo
campo se ha fatto tre giri ad ogni capo del campo?
Soluzione.
Tre solchi da un capo del campo e tre dall'altro fanno sei solchi
arati.
XVI.
PROPOSITIO DE DUOBUS HOMINIBUS BOVES DUCENTIBUS.
Duo homines ducebant boves per viam, e quibus unus
alteri dixit: Da mihi boves duos; et habeo tot boves quot et tu
habes. At ille ait: Da mihi et tu duos boves, et habeo duplum,
quam tu habes. Dicat qui vult, quot boves fuerunt, quot
unusquisque habuit.
Solutio.
Prior, qui dari sibi duos rogavit, boves habebat IIII.
At vero, qui rogabatur, habebat VIII. Dedit quippe rogatus
postulanti duos, et habuerunt uterque sex. Qui enim prius
acceperat, reddidit duos danti priori, qui habebat sex, et habuit
VIII, quod est duplum a quatuor, et illi remanserunt IIII, quod
est simplum ab VIII.
XVI. PROPOSIZIONE SU DUE UOMINI
CHE CONDUCEVANO ALCUNI BUOI.
Due uomini conducevano alcuni buoi lungo la strada
quando uno disse all'altro: "Dammi due buoi ne avrò tanti
quanti ne hai tu.". Allora l'altro disse: "Dammi due
buoi e ne avrò il doppio di quanti ne hai tu". Dica, chi
vuole, quanti buoi c'erano e quanti ne aveva ciascun uomo.
Soluzione.
Per prima cosa, l'uomo che chiese che gli fossero dati
due buoi ne aveva 4. Infatti, l'uomo a cui li aveva chiesti ne
aveva 8. Naturalmente, se gli avesse dato i due buoi che quello
aveva richiesto, ne avrebbero avuti entrambi 6. Quello che chiese
per primo, restituisce i 2 che prima gli aveva dato l'altro, che
ne ha 6, e così orane ha 8, che è il doppio di 4, e 4, che è
la metà di 8, rimangono all'altro.
XVII.
PROPOSITIO DE TRIBUS FRATRIBUS SINGULAS HABENTIBUS SORORES.
Tres fratres erant, qui singulas sorores habebant, et
fluvium transire debebant. (Erat enim unicuique illorum
concupiscientia in sorore proximi sui) qui venientes ad fluvium
non invenerunt, nisi parvam naviculam, in qua non potuerunt
amplius nisi duo ex illis transire. Dicat, qui potest, qualiter
fluvium transierunt, ne una quidem earum ex ipsis maculata sit?
Solutio.
Primo omnium ego et soror mea introissemus in navem et
transfretassemus ultra; transfretatoque fluvio dimisissem sororem
meam de nave, et reduxissem navem ad ripam. Tunc vero introissent
sorores duorum virorum, illorum videlicet, qui ad litus
remanserant. Illis igitur feminis navi egressis, soror mea [quae
prima transierat,] intraret, navemque reduceret ad nos. Illa
egrediente foras, duo in navem fratres intrassent, ultraque
venissent. Tunc unus ex illis una cum sorore sua navem ingressi
ad nos transfretassent. Ego autem et ille, qui navigaverat,
sorore mea remanente foras, ultra venissemus. Nosque ad littora
vectos, una ex illis duabus quaelibet mulieribus, ultra navem
reduceret, sororeque mea secum recepta pariter ad nos ultra
venissent. Et ille, cujus soror ultra remanserat, navem ingressus
eam secum reduceret. Et fieret expleta transvectio nullo
maculante contagio.
XVII. PROPOSIZIONE SU TRE UOMINI
CHE AVEVANO TRE SORELLE NUBILI.
C'erano tre amici, ciascuno dei quali aveva una sorella
nubile, che dovevano attraversare un fiume. Ogni uomo desiderava
la sorella di uno degli altri. Giunti al fiume, non trovarono
altro che una piccola barca che poteva trasportare non più di
due persone alla volta.
Dica, chi può, in che modo attraversarono il fiume, affinchè
nessuna donna fosse disonorata dagli uomini?
Soluzione.
Prima di tutto, io e mia sorella salimmo sulla barca e
attraversammo il fiume. Lei scese e io ritornai alla riva di
partenza.
Poi salirono le sorelle degli altri due uomini. Giunte alla riva
opposta, scesero dalla barca e vi salì mia sorella
riportandocela indietro.
Quindi salirono gli altri due uomini. Giunti sull'altra riva, uno
dei due ritornò indietro assieme a sua sorella.
Poi io e l'uomo che aveva riportato la barca attraversammo
nuovamente il fiume mentre mia sorella rimase sulla riva.
Giunti alla riva opposta, una donna prese la barca, attraversò
il fiume e ritornò indietro portando mia sorella verso di noi.
Infine, l'uomo la cui sorella era rimasta sull'altra riva,
attraversò il fiume e ritornò indietro con lei.
Così si concluse la traversata senza che nessuna donna fosse
disonorata.
Note.
Indico con M1, M2, M3 gli uomini e con F1, F2, F3 le rispettive
sorelle.
Alcuino presenta la soluzione in prima persona quindi M1 sono
"io" mentre F1 è "mia sorella"
La seguente tabella illustra la soluzione data da Alcuino.
Viaggio n° | Riva di partenza | Fiume | Riva di destinazione |
M1, M2, M3 F1, F2, F3 |
|||
1 andata | M2, M3 F2, F3 |
M1, F1> |
M1 F1 |
1 ritorno | M1, M2, M3 F2, F3 |
<M1 |
F1 |
2 andata | M1, M2, M3 |
F2, F3> | F1, F2, F3 |
2 ritorno | M1, M2, M3 F1 |
<F1 | F2, F3 |
3 andata | M1 F1 |
M2, M3> | M2, M3 F2, F3 |
3 ritorno | M1, M2 F1, F2 |
<M2, F2 | M3 F3 |
4 andata | F1, F2 |
M1, M2> | M1, M2, M3 F3 |
4 ritorno | F1, F2, F3 |
<F3 | M1, M2, M3 |
5 andata | F2 |
F1, F3> | M1, M2, M3 F1, F3 |
5 ritorno | M2 F2 |
<M2 | M1, M3 F1, F3 |
6 andata | M2, F2> | M1, M2, M3 F1, F2, F3 |
XVIII.
PROPOSITIO DE HOMINE ET CAPRA ET LUPO.
Homo quidam debebat ultra fluvium transferre lupum,
capram, et fasciculum cauli. Et non potuit aliam navem invenire,
nisi quae duos tantum ex ipsis ferre valebat. Praeceptum itaque
ei fuerat, ut omnia haec ultra illaesa omnino transferret. Dicat,
qui potest, quomodo eis illaesis transire potuit?
Solutio.
Simili namque tenore ducerem prius capram et dimitterem
foris lupum et caulum. Tum deinde venirem, lupumque transferrem:
lupoque foris misso capram navi receptam ultra reducerem;
capramque foris missam caulum transveherem ultra; atque iterum
remigassem, capramque assumptam ultra duxissem. Sicque faciendo
facta erit remigatio salubris, absque voragine lacerationis.
PROPOSIZIONE SU UN UOMO, LA CAPRA
ED IL LUPO.
Un uomo aveva bisogno di trasportare al di là di un
fiume un lupo, una capra e un carico di cavoli. Però riuscì a
trovare una barca che poteva trasportarne solo due alla volta.
Perciò, che metodo usò perchè tutti potessero attraversare il
fiume illesi?
Soluzione.
In modo simile, io trasporterò prima la capra e lascerò
sulla riva opposta il lupo e cavoli. Al secondo giro porterò al
di là del fiume il lupo, ma faccio risalire la capra e la porto
indietro. Quindi, lascio la capra e porto dall'altro lato i
cavoli. Remo nuovamente verso l'altra riva e porto la capra. Con
questo metodo si riesce ad attraversare il fiume senza che i
cavoli o la capra vengano danneggiati.
XIX.
PROPOSITIO DE VIRO ET MULIERE PONDERANTIBUS [PLAUSTRI PONDUS
ONUSTI].
De viro et muliere, quorum uterque pondus habebat
plaustri onusti, duos habentes infantes inter utrosque plaustrali
pondere pensantes fluvium transire debuerunt. Navem invenerunt,
quae non poterat ferre plus, nisi unum pondus plaustri.
Transfretari faciat, qui se putat posse, ne navis mergatur.
Solutio.
Eodem quoque ordine, ut superius. Prius intrassent duo
infantes et transissent: unusque ex illis reduceret navem. Tunc
mater navem ingressa transisset. Deinde filius ejus reduceret
navem. Qua transvecta frater illius navim ingressus ambo ultra
transissent, rursusque unus ex illis ad patrem reduceret navem.
Qua reducta, filio foris stante, pater transiret: rursusque
filius, qui ante transierat, ingressus navim eamque ad fratrem
reduceret: jamque reductam ingrediantur ambo et transeant. Tali
subremigante ingenio erit expleta navigatio forsitan sine
naufragio.
XIX. PROPOSIZIONE SU UN UOMO E
SUA MOGLIE, CHE PESANO OGNUNO QUANTO UN CARRETTO VUOTO.
Un uomo e sua moglie, ciascuno del peso di un carretto
vuoto, hanno due figli, ciascuno del peso di un piccolo carretto,
e devono attraversare un fiume. Però, la barca che trovano
sopporta il peso di un carretto. Escogiti, chi è in grado, un
metodo per cui la famiglia riesca ad attravesare il fiume senza
che la barca affondi.
Soluzione.
Allo stesso modo, per prima cosa i due bambini salgono
sulla barca, attraversano il fiume e uno dei due riporta indierto
la barca. Quindi la madre passa sull'altra riva e suo figlio
ritorna indietro. I due fratellini attravesano il fiume, e uno
dei due riporta la barca al padre, che così può passare
dall'altra parte. Quindi il bambino sulla riva opposta va a
prendere il fratello ed insieme attraversano il fiume. Con questo
intelligente metodo, il guado avviene senza che la barca affondi.
XX.
PROPOSITIO DE HIRTITIIS [HIRICIIS].
De hirtitiis masculo et femina habentibus duos natos
libram ponderantibus, flumen transire volentibus.
Solutio.
Similiter, ut superius, transissent prius duo infantes,
et unus ex illis navem reduceret; in quam pater ingressus ultra
transisset; et ille infans, qui prius cum fratre transierat,
navim ad ripam reduceret, in quam frater illius rursus ingressus
ambo ultra venissent; unusque propterea ex illis foras egressus;
et alter ad matrem reduceret navim: in quam mater ingressa ultra
venisset: qua egrediente foras, filius ejus, qui ante cum patre
transierat, navim rursus ingressus eam ad fratrem ultra
reduceret; in quam ambo ingressi ultra venissent, et fieret
expleta transvectio nullo formidante naufragio.
XX. PROPOSIZIONE SUGLI HIRTITIIS.
Un h maschio e uno femmina che hanno due figli che
pesano una libbra vogliono attraversare un fiume.
Soluzione.
Di nuovo, come sopra, prima attraversano i due figli e
uno di essi porta indietro la barca, cosicchè possa attraversare
il padre. Quindi il bambino che aveva guadato in pracedenza,
porta la barca a suo fratello, e attraversano insieme il fiume.
Uno di loro porta indietro la barca alla madre, che raggiunge
l'altra riva. Allora il figlio porta la barca al fratello rimasto
indietro ed insieme attraversano il fiume. In questo modo la
famiglia riesce a guadare il fiume senza che si verifichino
incidenti.
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