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Il contadino e l'idrante

come ottimizzare l'irrigazione di un campo quadrato
Non si può fare a meno della trigonometria e dell'analisi per risolvere questo problema?

Problema proposto al Forum da Enrico Delfini

Ho visto uno di quei grossi innaffiatori a getto che irrigava un campo.
Mi sono avvicinato per curiosità, e per godermi una bella doccia in questa calura, e ho potuto osservare che il getto partiva da un palo posto al centro esatto di un un podere perfettamente quadrato e che il getto era perfettamente omogeneo lungo tutti i 360 gradi.
Il contadino mi ha spiegato che il campo misura 40x40 metri e che il getto è regolabile fino ad una gittata massima di 28,284 metri.
"Il mio problema è che se regolo il getto a 20 metri mi rimane asciutta una parte del campo ad ogni angolo; se metto la potenza al massimo, innaffio gratuitamente un bel po' dell'erba del vicino.
Quale gittata consente di minimizzare la somma (terreno mio asciutto + terreno altrui bagnato)?

A parte la balistica, il succo della mia domanda (pardon, del contadino!) è questo:
dato un quadrato di lato 40, qual è il raggio del cerchio (con centro al centro del quadrato) che copre con la maggiore efficienza il quadrato stesso; considerando come indice di efficienza il cercare di minimizzare la somma delle aree interne al quadrato non coperte (vicino ai vertici) e di quelle esterne al quadrato coperte (a metà lato). Con raggio 20 il cerchio è tutto interno, ma rimane scoperta una area vasta ad ogni angolo; con raggio 28,284 il quadrato è tutto coperto, ma si copre anche molta superficie esterna...


Risposte & riflessioni

Francesco Veneziano
La misura del campo è superflua, quindi possiamo supporre che il lato del quadrato sia lungo 2; per sentirci più a nostro agio fissiamo un riferimento cartesiano ortogonale con origine nel centro del quadrato e assi paralleli ai lati del campo. Per evidenti ragioni di simmetria possiamo limitarci al solo primo quadrante, e consideriamo la circonferenza x^2+y^2= r^2con1<=r<=sqrt2
A questo punto troviamo l'intersezione tra la circonferenza e il quadrato (sqrt(r^2-1),1)
e scriviamo un po' di integrali, fino ad ottenere un'espressione in r da minimizzare: (3/2)r^2arctg(sqrt(r^2-1))-(r^2/2)arcsin(1/r)-2sqrt(r^2-1)+1
Derivando e ponendo uguale a 0 devo risolvere
3arctg(sqrt(r^2-1))-arcsin(1/r)=0 cercando la soluzione tra 1 e sqrt2

Naturalmente non sono riuscito a risolvere questo mostro, ma andando un po' "ad occhio" per tentativi ho stimato che l'angolo tra l'origine e l'intersezione dovesse essere circa un quarto di tutto il quardante, controllando questa mia congettura con l'equazione si verifica che è corretta, infatti ad un angolo di pi/8 corrisponde un raggio di sqrt(4-2sqrt2) che effettivamente annulla la derivata (si verifica laboriosamente con un po' ditrigonometria) e spreca 3-2sqrt2 di superficie, che va moltiplicata per 4 perchè ci eravamo ristretti ad un solo quadrante.

In conclusione il raggio del cerchio deve essere sqrt(1-sqrt2/2) = 0.5411961001 (circa) il lato del quadrato, e la superficie spercata è 3-2sqrt2 = 0.1715728752 (circa) la superficie del quadrato.

Ora vorrei sapere da Enrico se conosce qualche dimostrazione di questo fatto che non sia la mia mostruosità analitica-trigoniometrica e che non richieda mistici "mi accorgo che..." o "andando ad occhio mi sembra che..."; mi accontenterei anche di una dimostrazione pulita del fatto che l'angolo che minimizza il tutto è pi/8.

Marco
Si circa e' giusto anche io un po' sperimentando ho trovato quel valore, anche io son curioso della soluzioni senza seni coseni tangenti e altre cose del genere.

Francesco Veneziano
In realtà non è strano che un problema facile abbia una soluzione "difficile", anzi è facilissimo (soprattutto in teoria dei numeri) produrre problemi semplici e non risolubili con le tecniche attuali. In geometria poi problemi "naturali" come la quadratura del cerchio hanno richiesto secoli e un approccio non geometrico per essere risolti.
A dire la verità io non avrei mai sperato di risolvere il tuo problema se non fossi stato convinto (erroneamente) dell'esistenza di una soluzione elementare; ho provato un po' a caso solo perchè supponevo che il problema avesse una soluzione semplice (come in effetti era) anche se di noiosa dimostrazione.

Franco Cocca
Considerando per semplicità un quarto del campo da innaffiare, posto l'idrante nel punto in basso a sinistra e indicato con alpha l'angolo in figura:

si ha che il raggio r= 1/cos(alpha).
La misura della superficie è:
A = r^2 alpha/2 - 1/2 tan(alpha) = alpha/(2 cos(alpha)^2)-1/2 tan(alpha).
La misura di B = 1-2*(1/2 tan(alpha)-r^2 (pi/2-2alpha)/2)=1-1/2 tan(alpha)-1/(2 cos)alpha)^2)(pi/2-2alpha)
A questo punto la funzione da minimizzare è 2A+B rispetto alla variabile alpha.
Ebbene: 2A+B= 1-2 tan(alpha)+(8alpha-pi)/(4 cos(alpha)^2)
La derivata rispetto alla variabile alpha vale (8alpha-pi) sin(alpha)/(2 cos(alpha)^3)
che si annulla proprio per alpha=pi/8
Pertanto il raggio che minimizza la somma delle aree vale:
1/cos(pi/8) = radq(4-2 radq(2)) =1.0824175

Sprmnt21
Mah ... non vorrei che quanto sto per scrivervi rientri nella categoria delle visioni "mistiche", ma mi pare che dal punto di vista geometrico il risultato di Francesco sia autoevidente.
Naturalmente col senno di poi, una volta nota la soluzione(tra l'altro la cosa che segue mi sembra la trasposizione geometrica del ragionamento analitico di F).

Provo a descrivere le figure su cui faccio i ragionamenti al meglio che posso (confido nella vostra comprensione).

Mi metto nella situazione che ha introdotto F. Sia P il vertice del quadrato che sta nel primo quadrante, sia Q la proiezione di P sull'asse delle ascisse, sia M il punto tale che <QOM = pgreco/8 e siano A e B le intersezioni del cerchio di raggio OM con le rette OQ e OP rispettivamente.

Bisogna provare che la somma dei "triangoli" PBM e QAM e' minima.
Infatti se M' e' un punto di OM tale che OP > OM' > OM si ha che il cerchio di raggio OM' taglia PQ nel segmento MP sia R' il punto in comune e siano A' e B' i punti in comune con OQ e OP.

Per simmetria [AMM'A']=[BMM'B'] quindi [BMR'B']<[AMR'A'] cioe' la somma [PB'R']+[R'QA'] > [PBM]+[MQA] qualunque sia il punto M'.

In modo analogo si prova per un M" tale che OM" < OM
che [PB"R"]+[R"QA"] > [PBM]+[MQA].

Siccome la cosa cosi' messa mi pare fin troppo semplice, mi aspetto che ci sia qualche problema che mi sfugge e che sicuramente non sfuggira a voi.

Il ragionamento di Sprmnt21 in estrema sintesi:
per ogni M'<>M (nei limiti), la parte celeste è maggiore della parte arancione


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