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Versione sintetica, ad uso della Rete
Siamo nell'anno
3001. Il famoso storico African Bongo scopre un antico
trattato sulla compilazione dell'orario scolastico, scritto
da Gianfranco Bo circa 1000 anni prima. E' l'unico documento
conosciuto in cui si parli di un'istituzione ormai estinta da
secoli: la scuola.
Sulla base di questo trattato è possibile riuscire a capire
che cosa era la scuola?
di Gianfranco Bo
1. Introduzione
di African Bongo
Nel dicembre dello scorso anno, nel
corso degli scavi per la metropolitana Sestri Levante -
Chiavari, vennero alla luce alcuni Water Closet (WC)
risalenti all'anno 2000.
Anzi, fu recuperata una intera toilette con i muri ancora
perfettamente conservati. Esperti linguisti dopo aver
decifrato le iscrizioni sulle pareti stabilirono con assoluta
certezza che si trattava di un antichissimo cesso scolastico.
Poiché noi non sappiamo assolutamente nulla della scuola di
1000 anni fa, è facile intuire l'inestimabile valore del
ritrovamento.
I lavori della metropolitana furono immediatamente bloccati e
sostituiti con i ben più raffinati scavi archeologici. Come
supposto, in quel sito c'era un'intero edificio scolastico.
Purtroppo tutti i libri, i quaderni, i registri, i CD-ROM
dell'epoca, essendo stati sepolti per così tanto tempo,
erano completamente biodegradati.
Le speranze però si ravvivarono quando venne alla luce un
armadio blindato. Una volta aperto si scoprì che conteneva
solo un grande foglio di carta quadrettato e pieno di parole
ripetute 18 volte (poi si è capito che erano nomi di
insegnanti) e un fascicolo intitolato:
Manuale
dell'orario scolastico
Teoria
matematica ed esercizi
di Gianfranco Bo
Questo manuale, assieme ad
un esemplare di orario scolastico, è tutto ciò che ora
abbiamo a disposizione per tentare di capire che cos'era, nel
2000, l'istituzione chiamata scuola.
Abbiamo quindi deciso di pubblicarlo pensando di fare una
cosa utile per tutti gli studiosi interessati a questo
argomento.
Buona lettura.
Aprile 3001
African Bongo
2. Definizioni preliminari
Ogni teoria che si rispetti inizia con una serie di definizioni che servono a delimitare con assoluto rigore il suo campo di indagine.
Def.1
Dicesi "insegnante" un bipede
implume dedito a sbarcare il lunario aggirandosi in certi
locali pieni di alunni. La sua attivita' non e' regolata dal
caso ma dall'orario scolastico.
Precisazione. Gli insegnanti si dividono, agli effetti della compilazione dell'orario, in 3 categorie: professori, professoresse, compilatori dell'orario.
Def.2
Dicesi "orario scolastico" un
foglio di carta rettangolare di cm 100 x 70 pieno di caselle
inizialmente vuote le quali devono essere riempite con nomi
di insegnanti ripetuti non piu' di 18 volte.
Def.3
Dicesi "professoressa" un
insegnante che ha figli, genitori, coniuge, e altri parenti
da accudire generalmente al lunedi' e al sabato e dalle ore
12 alle 14.
Def.4
Dicesi "professore" un insegnante
privo di coniuge, figli ed altri simili parenti nonche'
esente da impegni periodici a cadenza prefestiva.
Precisazione.
Si noti che, sulla base delle definizioni date, lo
status di "professore" o "professoressa"
e' del tutto indipendente dal sesso. Su questo argomento si
ritornera' in seguito con alcuni teoremi.
Def.5
Dicesi "compilatore dell'orario" un
essere ottuso e crudele, parziale e persecutore, che passa
molte ore al giorno a riempire di nomi l'orario scolastico in
modo del tutto casuale senza essere soddisfatto fin che non
ha trovato la soluzione peggiore di tutte.
Def.6
Dicesi "alunno" un bambino
desideroso di apprendere, qualunque sia il suo orario.
Def.7
Dicesi "ora" l'intervallo di tempo
fra due squilli di campanella.
Eccezioni:
a) se e' troppo breve trattasi della "ricreazione";
b) se e' troppo lungo vuol dire che l'ultima ora e' finita da
un pezzo.
Def.8
Dicesi "ora a disposizione" un'ora
in cui l'insegnante ha sicuramente qualcosa di piu'
importante da fare.
Def.9
Dicesi "buco" un'ora che puo'
essere impiegata a lanciare anatemi contro il compilatore
dell'orario.
Def.10
Dicesi "ultima ora" quella dalla
quale escono tutti incazzati.
Def.11
Dicesi "giorno libero" quel
fenomeno per cui una remota possibilita' diventa assoluta
certezza.
Precisazione: Secondo la legge, l'orario di servizio settimanale degli insegnanti può essere svolto in 5 giorni. Ma il compilatore dell'orario deve riuscire a fare tutti gli orari da 5 giorni.
Def.12
Dicesi "desiderata" quell'insieme
di cose che permette di distinguere i professori dalle
professoresse.
Def.13
Dicesi "motivo didattico" l'ultima
risorsa.
3. Postulati e primi teoremi
Alle definizioni seguono gli assiomi o postulati che enunciano una serie di fatti, che stanno alla base della teoria, la cui verita' e' talmente chiara e palese che non richiede alcuna dimostrazione.
Postulato 1
Ogni giorno scolastico ha la sua prima ora e la sua
ultima ora moltiplicate per il numero delle classi.
Postulato 2
Ogni settimana ha un sabato ed un lunedi'
moltiplicati per il numero delle classi.
Postulato 3
In ogni insieme di insegnanti c'e' sempre l'ultimo
arrivato, il penultimo arrivato, il terzultimo arrivato,...
il primo arrivato.
Inoltre esiste sempre qualcuno che deve ancora arrivare.
Postulato 4
L'unico modo per diminuire il numero delle ultime
ore e' diminuire il numero delle classi.
Postulato 5
Diminuendo il numero delle classi diminuisce il
numero degli insegnanti.
Postulato 6
L'orario scolastico deve essere riempito con nomi di
insegnanti.
Ai postulati segue il corpo della teoria formato da teoremi che andrebbero dimostrati utilizzando la logica, la quale però è del tutto inutile per convincere le persone. Nel seguito, per non annoiare il lettore, si omettono le dimostrazioni.
Ecco due esempi di teoremi che derivano banalmente dai postulati e dalle definizioni.
Teorema.
Se in un orario scolastico compaiono nomi tipo:
Paperino, Topolino, Nembo Kid, Tiramolla, Nonna Abelarda,
Zagor, etc., per quelle ore si dovra' trovare un supplente.
Precisazione.
Sia qui che nel seguito, con i nomi Paperino,
Topolino, Nembo Kid, Tiramolla, Nonna Abelarda, Zagor, etc.,
non si fa riferimento ad alcuna persona realmente esistente
ma soltanto ai noti personaggi dei fumetti.
Teorema.
Data la fotografia di un insegnante non e' possibile
stabilire se e' un professore o una professoressa.
Corollario.
Dato lo stato di servizio, si puo' congetturarlo.
Corollario.
Dati i desiderata, si puo' stabilirlo con certezza.
Metateorema fondamentale.
I teoremi di questo compendio si dividono in 5
categorie:
a) Teoremi dimostrabili con metodi logico-matematici.
b) Teoremi dimostrabili col metodo della pressione
psicologica.
c) Teoremi non ancora dimostrati o congetture o credenze
popolari.
d) Teoremi non dimostrabili né ora né mai.
e) Teoremi apocrifi cioe' erroneamente attribuiti all'Autore.
4. Principali sviluppi teorici
Teoremi sul sabato libero, sulle ultime ore e sui buchi.
Teorema.
Il numero delle ultime ore del sabato e' uguale a quello di
tutti gli altri giorni. E a quello delle prime ore.
Teorema.
Un insegnante non puo' fare 2 o piu' volte l'ultima
ora nello stesso giorno.
Corollario.
Il numero degli insegnanti che fara' le ultime ore
del sabato deve essere uguale al numero delle classi.
Corollario.
Se un insegnante non fa l'ultima ora allora la fa un
altro.
Teorema.
E' sempre possibile dire: "L'ultima ora la
faccia un altro!"
Corollario.
Questa cosa la puo' dire anche l'altro.
Credenza popolare.
Alcuni non la possono dire.
(Se questa congettura fosse dimostrata allora si toglierebbe
la ciclicita')
Esiste una forma piu' debole
della congettura che recita:
Alcuni non possono essere "l'altro".
Teorema.
"L'altro" e' sempre l'ultimo arrivato o
qualcuno che deve ancora arrivare.
Teorema.
Paperino, Topolino, Nembo Kid, Tiramolla, Nonna
Abelarda, Zagor, etc., non possono essere "l'altro".
Teorema.
E' quasi impossibile togliere un buco ad uno senza
darlo ad un altro.
Corollario.
I buchi migrano verso gli orari degli ultimi
arrivati.
Teorema.
E' impossibile togliere un'ora ad uno senza darla ad
un altro.
Teorema sublime.
Il giorno libero di Dio e' la domenica.
Teorema mistico.
Gesu' lavorava senza orario.
Corollario.
Ma mori' giovane.
(e dopo essere risorto smise di lavorare)
Teorema di Yul (Brinner).
Il sabato libero e' come la testa pelata: chi ce
l'ha un anno ce l'ha anche l'anno dopo.
Teorema.
Chiedi sempre il sabato libero: cosi' quando dovrai
rinunciarci potrai chiedere qualcosa in cambio.
Teorema di Ponzio (Pilato).
Se il popolo vuole il sabato libero allora aprite la
galera e liberatelo.
Corollario di Barabba.
Cosi' nessuno riuscira' piu' a prenderlo.
Corollario di Julius (o della
trinita').
Sabato libero a nessuno, 3 prime ore a tutti, 3
ultime ore a tutti, 3 buchi a tutti.
Nota storica.
Julius fu un eretico; se le sue teorie avessero
avuto un seguito la compilazione dell'orario avrebbe cessato
di essere una scienza.
Teorema (apocrifo).
Il sabato libero e' come una bella dentiera completa:
chi c'e' abituato non puo' permettersi di starne un anno
senza.
Nota.
Questo teorema e' un palese apocrifo totalmente al
di fuori dello stile raffinato del Bo, come pure e' apocrifo
e banalmente falso quest'altro teorema da cui deriverebbe il
precedente.
Teorema (apocrifo).
Il sabato libero ce l'hanno solo quelli con la
dentiera.
Poiche' il Bo non si occupo' mai di finanza & marketing, e' apocrifo pure il seguente:
Teorema (apocrifo).
Il giorno meno libero e piu' redditizio per chi si
arricchisce vendendo cianfrusaglie, servizi vari da week-end,
parrucchini e dentiere, e' il sabato.
Teorema della costante
universale.
La somma dei buchi e delle ultime ore in un orario
e' costante.
Corollario di Pitagora.
La somma dei buchi e delle quinte ore tolti ad un
insegnante equivale a quelli aggiunti ad un altro insegnante.
Teorema.
Se l'orario di sabato fosse da 4 ore invece che da 5,
il numero delle ultime ore del sabato rimarrebbe invariato.
Teoremi generali sull'orario.
Teorema.
Per fare un orario puo' bastare una matita ma sono
necessarie almeno 3 gomme.
Corollario.
Se indossi camicie senza
taschino allora il materiale necessario dovra' essere
triplicato.
Primo teorema di Mario.
Se usi una matita con mine dello 0.5 allora:
a) non te ne intendi di matite;
b) procurati 3 scatole di mine.
Teorema.
Se usi troppo la gomma allora:
a) ascolti troppo gli altri, oppure...
b) non sei capace di fare l'orario.
Teorema.
Il compilatore che ascolta troppo gli altri:
a) presto si dara' all'alcool, oppure...
b) rassegnera' le dimissioni, oppure...
c) fara' un orario pessimo, oppure...
d) non riuscira' a finire l'orario in tempo.
Corollario.
Gli orari meglio riusciti dei conservatori tedeschi
furono fatti da L. van Beethoven.
Secondo teorema di Mario.
Se uno chiede una volta cose serie, probabilmente le
otterra'.
Se le chiede 2 volte fara' perdere del tempo.
Se le chiede 3 volte, non sono cose serie.
Nota storica.
Pare che questi teoremi siano dovuti a Mario Rokka,
pittore e homme graveur ligure vissuto a cavallo tra il XX e
il XXI secolo.
Divenne famoso quando espose un Orario scolastico su cui
erano tracciate scene di vario erotismo professorale post
dadaista alla biennale di Venezia nel 1991.
Suoi Orari sono esposti a New York, Parigi, Londra, San
Salvatore dei Fieschi, e sono quotati dai 2 ai 7 miliardi di
lire.
Un Orario del Bo Gianfranco, erroneamente attribuito al Rokka
ed esposto per alcuni decenni al Louvre e' stato trasferito
all'Accademia delle Scienze di Moscow.
La scoperta e' stata fatta da un cartolaio in possesso di
licenza elementare il quale ha notato che l'Orario era
scritto con mine dello 0.5, notoriamente aborrite dal Rokka.
Il famoso critico Mario Zanna, profondo conoscitore del
Rokka, ha in seguito dimostrato definitivamente la falsa
attribuzione in uno scritto di 275 pagine intitolato: "Ma
Rokka non si ferma qui".
Teorema.
L'orario e' come la mozzarella: non si puo' usare
quello dell'anno prima.
Teorema.
Il giorno libero dell'anno scorso viene dimenticato,
se e' sabato.
Teorema.
Un orario personale bello si dimentica il 15 giugno,
un orario brutto verra' rinfacciato al compilatore per molti
anni.
Teorema.
L'orario dell'anno scorso era sempre migliore di
quello di quest'anno.
Corollario.
L'orario scolastico generale, nel corso degli anni,
andra' via via peggiorando fino a raggiungere il caos piu'
totale, detto anche di massima entropia.
Corollario.
L'orario scolastico e' una metafora dell'universo.
Ma nessuno apprezza il compilatore per questo.
Teorema blues.
Un orario potra' essere migliore ma non sara' mai
buono.
Teorema.
Ogni minima modifica in un punto dell'orario si
espandera' fino a coinvolgerlo tutto.
Teorema.
Ogni miglioramento globale dell'orario comportera'
lievi peggioramenti locali che saranno interpretati dagli
interessati in chiave persecutoria.
Teorema.
Ciascuno vede solo il "suo" orario
personale, e quelli migliori del suo.
Teorema.
L'unico modo per non fare un orario personale
migliore di un altro e' quello di farli tutti pessimi.
Teorema.
Se vuoi che uno accetti un orario personale,
presentagliene prima uno peggiore.
Teorema.
Subito dopo aver fotocopiato la versione definitiva
dell'orario ed averne iniziato la dettatura nelle classi si
troveranno almeno 2 errori fondamentali.
Teorema di Gennariello ATA, il
Grande.
Ma che ccazz ve lu state a mmena'.
Dateme l'orario, cumme l'e' l'e', che l'aggio a detta' in te
classi.
Teoremi generali sulle palle del compilatore e sul part-time.
Teorema.
Il volume delle palle del compilatore dell'orario il
5 di ottobre e' molto superiore alla media.
Corollario.
Il 10 di ottobre non e' piu' possibile distinguere
una palla dall'altra.
Corollario.
Il 15 di ottobre... speriamo che abbia finito
l'orario.
Corollario.
Se un compilatore si riduce a lavorare in piedi e
indossando un kilt allora non e' capace di fare l'orario.
Teorema.
Se dividi a meta' un impegno con uno che ha il part
time allora:
a) a te ne toccheranno i 3/4, oppure...
b) egli riuscira' a svolgere la sua parte in meta' tempo, poi
tu dovrai rifarla;
c) in ogni caso il tuo stipendio restera' invariato.
5. Paradossi crono-logici
Teorema.
Se vai in palestra non troverai gli insegnanti di
educazione fisica che ti aspettavi di trovare.
Teorema.
Essi avranno una motivazione che ti fara' sentire un
idiota per non averla capita da solo.
Metateorema conclusivo.
Non c'e' nulla di meno credibile di una
dimostrazione matematica.
6. Esercizi
Problema 1.
In un orario da 5 ore al giorno:
"Non voglio la prima ora, neanche l'ultima, voglio non
meno di 3 ore. Mettimi pure qualche buco, non ho problemi."
Risposta: tipico problema di cui Eberardo Lapompa ha
dimostrato l'insolubilita' da alcuni secoli ma che alcuni
continuano a porre.
Problema 2.
Ci sono 6 classi e 10 insegnanti disponibili. Quanti
di essi dovranno fare sia la prima che l'ultima ora? Chi di
essi la fara'?
Risposta: 2, l'ultimo arrivato e il penultimo arrivato.
Problema 3.
"Visto che il mio collega non puo' fare
l'ultima ora del sabato, allora non posso farla neanch'io."
Risposta: tipico problema esplosivo e contagioso, insolubile.
Problema 4.
"Vorrei il sabato libero perche' frequento
l'Universita'... sto prendendo la 75° laurea in
Psicopatologie sociali delle formiche e delle cicale Ruapehu.
(in Nuova Zelanda, esattamente agli antipodi dell'Italia. NdA)"
"Ma, al sabato le universita' non sono chiuse?"
"Si', ma io frequento al venerdi'!"
"???"
"Certo, io frequento l'universita' di Wanganui, in Nuova
Zelanda. Partendo al sabato di buon'ora e viaggiando in
direzione OVEST sulla linea Cogorno- Milano-Bogota'-Wanganui
riesco a guadagnare 12 ore di fuso orario percio' arrivo al
venerdi' a mezzogiorno. Consumo un pasto frugale e frequento
le lezioni al venerdi' pomeriggio. Logico, non ti sembra?"
Problema 5.
"Vorrei il sabato libero perche' voglio farmi
il week-end in pace... e poi ce l'hanno tutti!"
"Tutti... chi?"
"Tutti!"
"Ma va?"
"Si'! Ce l'ha mio cugino, mia sorella, mia mamma, il mio
fidanzato, e ce l'ha pure Nembo Kid per cui lo voglio anch'io."
Problema 6.
Si puo' far fare l'ultima ora del sabato a
Tiramolla?
Risposta: si' pero' solo in sesta elementare e quarta media.
Problema 7.
Quali ore possono essere assegnate a Zagor?
Risposta: solo ore buche.
Problema 8.
E' nata prima la scuola o gli orari scolastici?
Risposta: ovvio, e' nata prima la scuola, anzi la scuola ha
cessato di esistere con la formulazione del primo orario
scolastico.
7. Appendice storico-filologica all'edizione dell'anno 3001
Spero che la lettura di questo antico Manuale vi sia piaciuta e vi sia stata anche di qualche utilità.
Pare che si tratti di capitolo di un'opera piu' vasta dedicata alla descrizione metodica dei professori e delle professoresse. Quest'opera tuttavia non e' mai stata trovata ed esistono fondati dubbi che sia mai stata scritta.
Chi erano i professori? Che cosa
facevano?
Avendo a disposizione solo un trattato sull'orario scolastico
e poche altre notizie non e' possibile stabilirlo con
certezza.
Probabilmente si trattava di esseri umani anche se le fonti iconografiche lasciateci dal Rokka non contribuiscono a dissipare i dubbi in merito.
Certamente il loro lavoro era difficile e pericoloso, richiedeva notevoli capacita' decisionali ed un fisico non comune; non sembra neppure esclusa la possibilita' che i professori usassero protesi elettroniche e meccaniche, attive e passive che ne facevano dei veri e propri esseri bionici. Pare che ricorressero a dentiere, parrucchini, peace-makers, occhiali, baffi, penne, matite, etc, anche se purtroppo si e' perso il significato di questi termini.
La loro preparazione fisica e mentale era durissima, estendendosi per non meno di 18 anni seguiti da almeno altri 10 di tirocinio.
La loro unita' di tempo di intervento era presumibilmente molto breve, veniva denominata "ora" ed essi non ne erogavano piu' di 18 nell'arco della settimana. Rarissime erano le persone in grado di farne di piu'.
Pertanto si pensa che lavorassero sott'acqua o in profonde miniere impestate di gas mefitici.
Secondo una teoria poco accreditata pare che lavorassero in camere sigillate contenenti atmosfere aliene dove provvedevano all'educazione degli extraplanetari.
Purtroppo non sappiamo che cosa significasse la parola "educazione".
Un altro termine che ricorre alcune volte nel trattato del Gianfranco Bo e': "alunno".
Sul significato di questa parola il buio e' quasi totale ma non sembra che denotasse alcunche' d'importante nella scuola.
Il reperimento di alcuni dati statistici ci fa supporre che gli "alunni" venivano piu' che altro espulsi dalle scuole, poi cominciarono a diminuire naturalmente fino ad estinguersi nel 2150.
Tuttavia la scuola continuo' a funzionare benissimo e a produrre orari scolastici per altri 2 secoli.
Questo ha fatto concludere ad alcuni studiosi che con il termine "alunni" si intendesse un prodotto collaterale connesso con lo svolgimento della funzione insegnante.
A tutti questi dubbi storici si aggiunge il fatto che il Gianfranco Bo scrisse il suo trattato nella lingua meno diffusa sia nel mondo che nel suo stesso paese: l'ITALIANO.
Ma questo e' tutto cio' che ci e' rimasto...
E d'altronde, ora che al mondo siamo quasi tutti neri, o almeno marroncini, sara' sempre piu' difficile decifrare e comprendere la contorta ed assurda civilta' dei bianchi.
African Bongo
Sito Web realizzato da Gianfranco Bo