[BASE Cinque - Appunti di Matematica ricreativa]
Ovvero: i problemi del gambero
Una scimmia,
durante una tempesta in mare, salvò la vita ad un marinaio.
Il
marinaio, le promise eterna riconoscenza e, tanto per cominciare le regalò
un sacco pieno di noci di cocco.
Durante la notte, però, il
marinaio ci ripensò e decise di riprendersi qualche noce di cocco.
A mezzanotte andò nella cabina dove la scimmia dormiva profondamente e prese la metà delle noci di cocco più mezza noce di cocco.
All'una andò nuovamente nella cabina della scimmia e prese la metà delle noci rimanenti più mezza noce.
Alle due si svegliò improvvisamente e pensò: -La scimmia non sa contare perciò se prendo qualche altra noce di cocco non se ne accorgerà di certo! Ritornò nella cabina della scimmia e prese metà delle noci rimanenti più mezza noce.
Il marinaio, dopo aver compiuto queste imprese, si ritirò nella sua cabina
e dormì il sonno del giusto fino all'alba.
Fu svegliato dalle urla
della scimmia.
Essa, anche se non sapeva contare, si era accorta
del furto. Infatti nel sacco era rimasta una sola noce di cocco!
Quante noci conteneva il sacco, all'inizio?
(Il capostipite
di questo problema si trova probabilmente nel papiro di Rhind, -1650.
Altre versioni molto antiche sono dovute a Chiu Chang Suan Ching -150 ed a
Mahavira, 850)
La calcolatrice di
Sofia è alquanto strana. Essa possiede tre tasti speciali:
a) un
tasto C che capovolge il numero scritto sul visore;
b) un altro
tasto T che lo triplica, cioè lo moltiplica per 3;
c) un terzo
tasto M che lo dimezza.
Ad esempio, se sul visore sta scritto 258
e noi premiamo T otterremo 774. Se poi premiamo C otterremo 477. Se infine
premiamo M otterremo 238,5.
Supponiamo che sul visore sia scritto
93.
Che numero otterremo se premiamo prima T, poi ancora T, poi C
e poi M?
Sofia
ha digitato un numero sulla sua calcolatrice poi ha premuto la seguente
sequenza di tasti: M, C, T. Sul visore compare il risultato: 111.
Quale numero aveva digitato Sofia?
Un alcolista molto fedele a San Gennaro si accorge di essere a corto di soldi.
Il primo giorno l'alcolista prega il santo:
-San Gennaro, ti
prego, raddoppia ciò che ho nel mio portafogli!
San Gennaro lo
esaudisce: doppia carta d'identità, doppia patente, doppia tessera
sanitaria. Ma anche doppio denaro.
L'acolista, meravigliato ma
soddisfatto, va all'osteria e spende 3000 lire in bicchierini di vino
bianco.
Il giorno dopo l'alcolista prega di nuovo il santo, naturalmente dopo
aver tolto la fotografia della moglie dal portafogli.
-San
Gennaro, ti prego, raddoppia ciò che ho nel mio portafogli!
San Gennaro lo esaudisce di nuovo e l'alcolista spende altre 3000 lire
in vino.
Il terzo giorno, stessa preghiera, stesso esaudimento, stessa spesa.
Il quarto giorno, dopo aver supplicato San Gennaro, l'alcolista apre
il portafogli ma lo trova vuoto. C'è solo un bigliettino con su
scritto:
"Anche oggi ho esaudito la tua preghiera, ma nel
portafogli non c'era denaro e il doppio di zero è zero! Firmato San
Gennaro."
Quanti soldi c'erano nel portafogli all'inizio?
Una donna porta delle uova al mercato.
Ad un primo compratore vende la metà delle uova più mezzo uovo.
Ad un secondo vende la metà delle uova rimaste più mezzo uovo.
Ad un terzo vende la metà delle uova rimaste più mezzo uovo.
Così ha venduto tutte le uova che possedeva.
Quante uova
possedeva?
Questo problema è quasi identico al a quello della
scimmia e delle noci di cocco ma è un po' più sconcertante per il fatto
delle mezze uova. Va precisato infatti che la donna ha venduto uova
fresche e non uova sode.
(Giuseppe Peano 1925)
Proposto da Ivana Niccolai
Un giovane entrò in un orto, in cui c'erano tre giardini e prese
tante albicocche; per uscirne, dovette darne al primo guardiano la metà
più 3, al secondo guardiano la metà di quelle che gli rimanevano più tre e
poi al terzo guardiano la metà di quelle rimaste più tre: Riuscì così a
conservare per sé solo un'albicocca.
Quante ne aveva raccolte?
Proposto da Ivana
Niccolai
In una partita un giocatore perde 5/9 di quanto
ha, nella seconda partita raddoppia la somma rimastagli, nella terza perde
ancora i 2/11 di questa somma e rimane così con 72 euro.
Qual era
la somma iniziale?
proposto da Pasquale
In una classe di un quinto Liceo Scientifico l'insegnante di
matematica dettò il seguente problema ai propri allievi, tutti bravissimi
e da sempre studenti modello:
"In una torre a forma di parallelepipedo il volume è pari a 180 metri cubi e la somma di uno dei lati della base con l'altezza è uguale all'incirca all'età di ciascuno di voi, ovviamente espressa in metri. Calcolare l'area della base della torre."
Dopo circa due ore, nessuno aveva ancora consegnato il compito, quando l'insegnante disse ai ragazzi:
"Dovete scusarmi, ma stamattina ero sovrappensiero, perché stavo pensando che ieri sera a casa mia, a tavola, abbiamo corso un brutto rischio ... sapete che sono molto superstizioso, ma per fortuna poi abbiamo rimediato ... Comunque, bando alle chiacchiere, vedendo che, stranamente, nessuno di voi ha risolto il compito ho notato che avevo dimenticato di dirvi che la semisomma dell'altezza della torre con uno dei lati della base è uguale al numero delle mele che mia moglie ha comprato ieri al mercato."
Infatti, con quest'ultimo dato, di lì a poco, tutti consegnarono il compito con la soluzione esatta: quale?
Scrivete quattro 1 e cinque 0 in cerchio, in ordine casuale.
Poi applicate la seguente regola:
Potete applicare nuovamente la regola, quante volte volete.
Per esempio nella figura, a sinistra, vedete una possibile distribuzione iniziale di 1 e 0. A destra, invece, ciò che si ottiene applicando la regola una volta.
Domanda: è possibile ottenere tutti 1 applicando la regola un numero finito di volte?
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Tratto da: Strategies of problem solving (Draft) di Maria Nogin, 2008.
Questo problema è citato anche nel libro The Mathematics of Various Entertaining Subjects, Volume 3 - The Magic of Mathematics, a cura di Jennifer Beineke e Jason Rosenhouse, 2019.
1. La scimmia e le noci di cocco
All'inizio
c'erano 15 noci di cocco. Il marinaio ne ha preso successivamente 8, 4, 2.
E' facile risolvere i problemi di questo tipo se si parte dal fondo...
2. La calcolatrice di Sofia
369
3. Sofia alle prese con la sua calcolatrice
111-37,
37-73, 73-146
4. Il castigo di San Gennaro
Il primo giorno: la metà di 3000 + 2250, cioè 5250/2 = 2625.
La sequenza diretta è: 2625x2-3000=2250 -> 2250x2-3000=1500 ->
1500x2-3000=0
Perciò all'inizio nel portafogli c'erano 2625 Lire.
5. A vendere mezzo uovo
Ringrazio Marta
Sartori che ha segnalato un errore e la soluzione esatta.
7
uova.
Per risolverlo partiamo dal fondo.
Ad un terzo vende la metà delle uova rimaste più mezzo uovo (e rimane
senza uova).
Perciò doveva avere 1 uovo, infatti la metà di 1
uovo più mezzo uovo fa 1 uovo.
Ad un secondo vende la metà delle uova rimaste più mezzo uovo (e
rimane con 1 uovo).
Perciò doveva avere 3 uova.
Ad un primo compratore vende la metà delle uova più mezzo uovo (e
rimane con 3 uova).
Perciò doveva avere 7 uova.
5. Le albicocche
La risposta è 50 albicocche.
Al terzo guardiano la metà di un numero più 3 e rimane con 1
albicocca.
x = 0,5x + 3 +1; x = 8; infatti la metà di 8 più 3
dà 8-1.
Quindi ne aveva 8.
Al secondo guardiano la metà di un numero più 3 e rimane con 8
albicocche.
x = 0,5x + 3 +8; x = 22; infatti la metà di 22 più
3 dà 22-8.
Quindi ne aveva 22.
Al primo guardiano la metà di un numero più 3 e rimane con 22
albicocche.
x = 0,5x + 3 +22; x = 50; infatti la metà di 50
più 3 dà 50-22.
Quindi ne aveva 50.
Risposta inviata da Ivana Niccolai
Indico con x il
numero delle albicocche raccolte in tutto; il primo guardiano ne riceve
x/2 +3
Ne rimangono, quindi, x/2 , 3
Imposto l'equazione:
(((x/2 , 3 ) /2 , 3 )/2 , 3) = 1
(((x , 18)/4)/2 , 3 ) = 1
(x , 18 ,24 )/8 = 1
x , 18 , 24 = 8
x = 18 + 24 +8
x = 50
Il problema può essere risolto anche facendo un semplice ragionamento a ritroso: se alla fine gli è rimasta una sola albicocca significa che, prima di pagare l'ultimo pedaggio al terzo guardiano, aveva 8 albicocche; infatti la metà di 8 è 4 e togliendo a 4 tre albicocche rimane una sola albicocca.
Prima del secondo pedaggio aveva 22 albicocche; infatti la metà di 22 è 11 e togliendo a 11 tre albicocche restano proprio 8 albicocche.
Prima del primo pedaggio aveva esattamente 50 albicocche; infatti la metà di 50 è 25 e togliendo a 25 tre albicocche restano proprio 22 albicocche.
Pertanto in ogni passaggio a ritroso occorre aggiungere 3 al numero delle
albicocche rimastee raddoppiare il numero ottenuto; infatti:
(1 +
3 ) * 2 = 8;
(8 +3) *2 = 22;
(22 + 3) * 2 = 50
6. Problema di 1° grado
Quanto ha: x
Prima
partita: x - 5x/9
Seconda partita: 2(x - 5x/9)
Terza
partita: 2(x - 5x/9) - 2(2(x - 5x/9))/11
Equazione:
2(x -
5x/9) - 2(2(x - 5x/9))/11 = 72
Risolviamola per passi, procedendo
a ritroso:
(9/11)(2(x - 5x/9)) = 72
2(x - 5x/9)
= 88
(x - 5x/9) = 44
(4/9)x = 44
x = 99.
7. La torre 2°
L'area di base della torre risulta
essere pari a dieci metri quadrati.
Considerando,
infatti, intere tutte le misure della torre, dell'età media degli alunni
ed il numero delle mele acquistate al mercato il giorno precedente dalla
moglie del professore, altrimenti sarebbe impossibile impostare un
procedimento analitico se comprendiamo l'infinità di numeri decimali o
anche irrazionali, partiamo dall'unico dato preciso del problema, che nel
caso specifico è il volume della torre, pari a 180 metri cubi, e
scomponiamolo subito in fattori primi:
180 = 2²·3²·5
Per rispondere al quesito è necessario ora produrre tutte le
possibili terne di numeri interi, rappresentative delle tre dimensioni del
parallelepipedo rettangolo, che, moltiplicati tra loro, producono 180
metri cubi di volume. Dobbiamo considerare, però, che uno dei tre spigoli,
od al massimo anche due di essi, potrebbe anche essere di lunghezza
unitaria e quindi le terne possibili salgono alle seguenti 20:
180·1·1
90·2·1
60·3·1
45·4·1
45·2·2
36·5·1
30·6·1
30·3·2
20·9·1
20·3·3
18·10·1
18·5·2
15·12·1
15·6·2
15·4·3
12·5·3
10·6·3
10·9·2
9·5·4
6·6·5
Ognuna di esse sarebbe potuta essere la soluzione
giusta senza gli altri dati forniti dall'insegnante. Onde sfoltire tale
lista occorre allora tener conto anche di questi ultimi, seppur incerti,
controllando quali possibili terne possono rientrare nei limiti imposti.
Esaminiamo dapprima il dato iniziale che la somma di uno dei lati della
base del parallelepipedo con l'altezza è uguale all'incirca all'età di
ciascun alunno espressa in metri, tenendo conto che per ciascuna terna di
numeri interi su scritti non sappiamo quali sono le due misure che
rientrano fra i lati di base, ovvero in ogni terna qualsiasi dimensione
può essere rappresentativa dell'altezza del parallelepipedo e quindi tutte
le terne individuano tre possibili sottocasi, e che i ragazzi, che stanno
risolvendo il problema, conoscono benissimo la media della loro età,
ovvero è per essi un dato noto, certamente inconfutabile.
Riguardo alla prima considerazione possiamo però asserire che il
parallelepipedo rettangolo da individuare deve avere l'aspetto
caratteristico di una torre e che in queste normalmente la dimensione
dell'altezza è sempre notevolmente maggiore rispetto ai lati della base,
mentre questi ultimi possono essere o meno paragonabili tra loro. Ciò
implica che in ciascuna terna possiamo considerare valido solo uno dei
suddetti tre sottocasi, e precisamente quello che associa ai lati della
base le due misure più piccole, ed inoltre che bisogna escludere le terne
15·12·1, 10·9·2 e 6·6·5 le quali darebbero origine a parallelepipedi le
cui altezze risulterebbero paragonabili ad almeno uno dei due lati della
base.
Riguardo alla seconda considerazione, invece,
possiamo dire che gli studenti, frequentando il quinto Liceo Scientifico,
hanno un'età media che può, al massimo, variare dai 17 ai 19 anni, non
tenendo presente cioè la possibilità di numerosissimi eventuali ripetenti
presenti nella classe visto che nelle premesse del testo del problema si
dice esplicitamente che gli alunni sono tutti bravissimi e da sempre
studenti modello.
Alla luce di quanto stabilito possiamo
dire che nella terna 180·1·1 la misura 180 metri corrisponderebbe
all'altezza della torre, che sommata ad uno dei lati della base darebbe
un'età media degli alunni di 181 anni il che è umanamente impossibile!
Escludiamo anche la terna 90·2·1 che fornirebbe invece un'età media
superiore a quella di pensionamento per vecchiaia (ben oltre i 90 anni),
e, per lo stesso motivo, eliminiamo ancora le terne 60·3·1, 45·4·1,
45·2·2, 36·5·1, 30·6·1, 30·3·2, 20·9·1, 20·3·3 e 18·5·2 in quanto in ogni
caso darebbero sempre alunni troppo anziani o comunque con un'età
superiore ai prestabiliti 19 anni. Possiamo, per finire, escludere anche
le terne 10·6·3 e 9·5·4 visto che darebbero invece un'età media degli
allievi al di sotto dei prefissati 17 anni. Restano così ammissibili le
seguenti quattro terne sulle quali tutti gli alunni non possono far altro
che indugiare a lungo senza consegnare il compito in quanto tutte
equiprobabili:
18·10·1
15·6·2
15·4·3
12·5·3
Se ne deduce che l'età media degli alunni risulta
pari o a 17 anni (= 15 + 2 = 12 + 5), oppure 18 anni (= 15 + 3), od infine
19 anni (= 18 + 1 = 15 + 4). Poichè 18 anni si ottiene in modo univoco
possiamo scartare a questo punto anche l'eventualità che a tale valore
corrisponde l'età media degli studenti: se così fosse, infatti, essi non
avrebbero bisogno di un'ulteriore informazione per risolvere il quesito in
quanto l'unica terna che produce appunto tale media è 15·4·3. Non possiamo
estromettere però la stessa terna in quanto essa produce anche una media
pari ai 19 anni di età che si ottiene, come visto, in duplice modo. I
ragazzi hanno pertanto o 17 o 19 anni ed hanno bisogno necessariamente di
altri dati per poter risolvere il problema. Il professore aggiunge con
ritardo che la semisomma dell'altezza della torre con uno dei lati della
base è uguale al numero delle mele che sua moglie ha comprato al mercato
il giorno precedente. I risultati di tale calcolo producono per la terna
18·10·1:
(18 + 10)/2 = 28/2 = 14
(18 + 1)/2 =
19/2 = 9,5
quest'ultimo impossibile perchè non intero;
per la terna 15·6·2 invece producono:
(15 + 6)/2 = 21/2 =
10,5
(15 + 2)/2 = 17/2 = 8,5
entrambi
impossibili; per la terna 15·4·3 invece producono:
(15 +
4)/2 = 19/2 = 9,5
(15 + 3)/2 = 18/2 = 9
il primo
impossibile, il secondo accettabile; infine per la terna 12·5·3 risulta:
(12 + 5)/2 = 17/2 = 8,5
(12 + 3)/2 = 15/2 = 7,5
nuovamente entrambi impossibili. Restano pertanto in gioco le
terne 18·10·1 e 15·4·3 a cui corrisponde un'età media per gli studenti di
19 anni e da cui si ricavano rispettivamente 14 e nove mele acquistate al
mercato dalla moglie del professore il giorno prima; considerando almeno
una mela per ciascun commensale, quanti potevano essere seduti a tavola a
casa del docente? Poiché siamo in Italia e quest'ultimo è molto
superstizioso, altro dato del problema, bisogna dedurre che inizialmente
erano in tutto 13, ospiti compresi, e già questo converge sulle 14 mele,
ma se consideriamo che in questi casi, i "molto superstiziosi" usano
tenersi un invitato di riserva (un vero amico o un parente) da aggiungere
a tavola (salvo che all'ultimo momento qualcuno degli invitati non declini
il suo invito), in questo caso i commensali erano proprio 14. D'altra
parte il professore afferma anche che era riuscito a rimediare alla
scaramanzia (altro dato). Dunque l'unica terna resta 18·10·1 da cui si
ricava un'area di base della torre di esattamente 10·1 = 10 metri
quadrati.
8. Zero e uno in cerchio
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Pace e bene a tutti.
GfBo
Data creazione: 2005
Ultimo aggiornamento: agosto 2020
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