[BASE Cinque - Appunti di Matematica ricreativa]
di Roberto Magari
Il pianeta è quasi una sfera perfetta. Sulla sua superficie mancano montagne e mari; solo il vento forma piccole dune con la sabbia sottile. Lo spessore dello strato di sabbia è sconosciuto: un oggetto solido appoggiato sulla superficie affonda lentamente.
Di notte, dalla sabbia escono delicati bagliori azzurri che formano uno schema complicato e mutevole.
L’unica discontinuità nell’armonico aspetto ondulato della sabbia è dato da una grande costruzione. La parte esterna delle pareti è di cemento e ha uno spessore di almeno dieci metri (I dati precisi si trovano nel rapporto della commissione scientifica, che sarà pubblicato a parte). L’uniforme superficie della costruzione è interrotta soltanto dall’apertura di uno stretto budello d’ingresso che è interamente occupato da una sterminata serie di porte scorrevoli. Le porte, che sono un miracolo d’ingegneria, sono di acciaio rivestito di piombo. Qualcosa di molto prezioso per i costruttori dev’essere conservato nello stretto cubicolo interno. Le pareti interne sono di piombo e hanno uno spessore di almeno tre metri.
Alla fine del budello d’ingresso una targa metallica porta la seguente scritta, non ancora decifrata:
U.S.A. RIFUGIO ANTIATOMICO (Riservato al Presidente) Centro di controllo missili |
All’interno complicati macchinari vivono ancora di una fantasia di luci oscillanti; fanno capo a un grande banco metallico. Sul banco c'è una serie di pulsanti e di iscrizioni come:
Partenza missili grupppo 37 |
e una grande targa con l’iscrizione:
BANCO DI CONTROLLO RISERVATO AL PRESIDENTE |
In ciò che resta di una specie di poltrona o di trono è seduta una formazione che è stata identificata come uno scheletro di un animale inferiore di tipo carbonio-azoto e uno dei suoi tentacoli è appoggiato su un pulsante di un rosso sbiadito.
Questo è l’unico punto del pianeta non adatto alla vita, perché radioattivamente inerte.
Nota.
Ho scaricato questo racconto e altri scritti del grande matematico Roberto Magari dal sito http://www.dsmi.unisi.it/web/magari/, nel 2005. Oggi quel sito non si trova più in rete, perciò ho pensato di riproporre su BASE Cinque questo bellissimo racconto che mi è rimasto sempre impresso nella mente.
Data creazione: gennaio 2010
Ultimo aggiornamento: gennaio 2010
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