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L'animo del matematico è sorridente
Originale |
Modificato A |
Modificato B |
Pacioli, ovvero Lucas de Burgo, si è fatto dipingere con una faccia molto
severa.
Ma è veramente così?
Ho provato a modificarla un po' e ho scoperto che anche la faccia originale
non era poi così seria e severa come sembrava, vero?
Se avrò tempo, farò lo stesso lavoro con altri matematici...
A questo proposito sono benvenuti i contributi di tutti.
Nota: per ritoccare l'immagine ho
utilizzato Photoshop Elements 2.0 fornito a corredo di una macchina
fotografica digitale.
Nel menù Filtro->Distorsione->Fluidifica.., si possono ritoccare le
immagini apportando lievi deformazioni locali.
I risultati sono accettabili anche con immagini piccole e a bassa
risoluzione.
Il volto di Pacioli è tratto dal seguente dipinto.
Il Ritratto di Luca Pacioli, è un enigmatico dipinto, conservato nella Pinacoteca del Museo Capodimonte di Napoli, raffigurante il frate matematico autore della Summa de Arithmetica e del De Divina Proportione attribuito in maniera controversa al pittore rinascimentale Jacopo de' Barbari.
Alcuni vi vedono la mano di Leonardo da Vinci
“Il punto saliente del ritratto è il rombicubottaedro. E qui noi
vediamo certamente la ineffabile mano sinistra di Leonardo da Vinci, che
eseguì i superbi disegni per il De divina proportione, che, inoltre, pendono
da un cordoncino negli originali. Pacioli lasciò Venezia per andare a Milano
nel 1496 e rimase poi con Leonardo per due anni, durante quel periodo vennero
fatte le illustrazioni per il De divina proportione. Inoltre, Pacioli dice
nel De divina proportione che una collezione di poliedri in cristallo può
essere trovata a Milano. Il rombicubottaedro non potrebbe essere eseguito più
accuratamente ed inoltre l’artista ha complicato l’esecuzione
mostrandolo mezzo pieno d’acqua e mostrando le conseguenti riflessioni
e rifrazioni. In contrasto il dodecaedro (più facile a riprodurre) è al
massimo un lavoro artigianale ben fatto.”
(Nick Mackinnon, The Mathematical Gazette, n. 77, 1993, pag. 143)
Pettegolezzi cinquecenteschi
"Frere Lucas Paciol du Bourg sanct sepulchre, de lorde des freres mineurs et Theologien, qui a faict en vulgar Italien vng livre intitule, Divina proportione, & qui a volu figurer le dictes lettres Attiques, nen a point aussi parle, ne baille raison: & ie ne men esbahis point, car iay entendu par aulcuns Italiens quil a desrobe ses dicte lettres, & prinses de feu Messire Leonarde Vince, qui est trespasse a Amboise, & estoit tres excellent Philosophe & admirable painctre, & quasi vng aultre Archimedes. Ce dicte frere Lucas a faict imprimer ses lettres Attiques comme sienne."
“Fra ‘ Luca Pacioli di Borgo San Sepolcro, dell’Ordine
dei Frati Minori e teologo, che ha scritto in volgare italiano un libro
intitolato Divina proportione, e che ha inteso raffigurare le predette
lettere Attiche, non le ha per nulla descritte, né dato spiegazione; ed io
non ne sono per nulla sorpreso, perchè io ho sentito da alcuni italiani che
egli ha sottratto dette sue lettere e prese dal fu Signor Leonardo Vinci, che
è defunto ad Amboise che fu un molto eccellente filosofo ed ammirevole
pittore e quasi un altro Archimede. Detto fra’ Luca ha fatto stampare
le sue lettere come proprie.”
(Geofroy Tory, “Champ Fleury”, 1529, Le Segond Livre, Feuil
XIII, Trattato di “arte e scienza della dovuta e vera proporzione delle
lettere attiche, altrimenti dette lettere antiche e volgarmente lettere
romane, proporzionate secondo il corpo ed il volto umano”)
(In questa pagina sono presenti alcune citazioni tratte dal sito http://www.ritrattopacioli.it/)
Data creazione: novembre 2004
Ultimo aggiornamento: dicembre 2006
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