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Scuola elementare "G. Garibaldi", di Genova,

La Filosofia a teatro

di Ivana Niccolai

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www. limbo. dante. com

INTERVISTA AGLI ANTICHI FILOSOFI

SCUOLA DI ATENE di Raffaello Sanzio

PROLOGO

Cos'è Filosofia, tra poco scoprirete:
è quasi un trapezista che vola senza rete.

Se dà ragione a uno, all'altro darà torto,
ma il giusto - indefinibile - rimane punto morto.

La mescolanza - è chiaro - si può trovare in tutto:
c'è sempre l'Uomo buono accanto al farabutto.

Sarebbe ottima cosa avere la coscienza
che per il viver bene occorre tanta Scienza.

Studiare e imparare è l'unico sistema,
poiché l'intelligenza sa svolgere ogni tema.

L'Accolta dei Filosofi, che ora qui disserta,
è certamente all'apice: di vita molto esperta.

Vedremo Anassagora, Democrito, Protagora,
Talete, Anassimene, Parmenide, Pitagora,

Eraclito ed Empedocle più Socrate, Platone,
Anassimandro e Gorgia compongon la riunione;

il nome di Aristotele dovevo dirlo prima,
però lo dico adesso per ... rimediar la rima.

Proseguo nel mio prologo diviso esattamente
e parlo dei filosofi per preparar la mente.

Son essi raro esempio d'acume e di saggezza,
per cui chi l'intervista fa quasi tenerezza.

Infatti nel sondare i primi passi muove,
mentre l'Intervistato già superò le prove.

Se il mondo non fu fatto in un batter di ciglio,
di pazientare un poco, adesso vi consiglio.

Tra breve ascolteremo domande con risposte,
chè non è saggio fare i conti senza l'oste.

Facendo poi la media di quanto verrà detto,
impareremo molto: su questo ci scommetto.

RECITA

PRESENTATORE: Un mio compagno sta per partire con la macchina del tempo, per andare a intervistare gli antichi filosofi greci.
Poiché siamo nell'era dell'HOMO VIDENS, avendo superato quella dell'HOMO SAPIENS,
seguiremo la grande impresa, collegandoci a Internet, nel sito web: www. limbo. dante. com

INTERVISTATORE: Con questa macchina speciale sto per recarmi sotto Gerusalemme, nel Limbo, dove spero di trovare le anime degli antichi filosofi greci, per intervistarli.
Sono arrivato a Gerusalemme e ora inizio a scendere...Eccomi giunto a destinazione!
Vedo laggiù un gruppo di filosofi, che stanno discutendo tra loro...mi avvicino, seguitemi...
Posso interrompere la vostra discussione? Sono un bambino del terzo millennio e vorrei intervistarvi, uno alla volta, per far conoscere un po' la filosofia antica a chi ci sta seguendo in videoconferenza. Ecco il microfono, che vi passerete, per presentarvi tutti

TALETE: Mi presento per primo, sono Talete, vissuto in Grecia verso la fine del VII secolo a. C.
Ho fondato la PRIMA SCUOLA DI FILOSOFIA e ho cercato l'archè, cioè il principio di tutte le cose. Per me l'archè è l'acqua; in effetti i semi, da cui nascono tutte le cose, hanno natura umida e ciò che muore perde l'umidità e diventa secco.
A me si deve la nascita della geometria, perché ho immaginati i punti, le rette e i piani della spazio come entità astratte.
Cedo ora la parola ad Anassimandro, che non condivide le mie affermazioni.


TALETE

ANASSIMANDRO: Io sono vissuto in Grecia nel VI sec. a. C e sono considerato il fondatore della cartografia greca. . Per me l'Archè è l'àpeiron, cioè l'indefinito, che è divino, immortale, indistruttibile.
Dall'àpeiron nascono, per un processo di separazione, dovuto al movimento, i vari elementi, con le loro opposte caratteristiche: il caldo e il freddo, la terra e l'acqua...
Anche Anassimene vuole esprimere il suo pensiero!

ANASSIMANDRO

ANASSIMENE: Io sono Anassimene e per me l'Archè è l'aria, perché è quella che si trasforma più facilmente negli altri elementi; la rarefazione dà luogo al fuoco e la condensazione dà luogo all'acqua e alla terra. Adesso vuol parlare Pitagora...

PITAGORA: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7...ah, scusate, sono Pitagora, nato a Samo nel VI secolo a. C.
Il principio di tutte le cose è il numero. Gli alberi si contano, le case si contano, le strade si contano, gli animali si contano, i maestri si contano, gli alunni si contano...tutto può essere contato!
L'1 è l'intelligenza, il 4 e il 9, cioè i quadrati del 2 e del 3, sono la giustizia. Chi non conosce la mia tavola pitagorica, che viene studiata ancora adesso nella scuola elementare?
Cedo il microfono a Eraclito, che vuole intervenire

PITAGORA

ERACLITO: Io sono Eraclito, vissuto tra il VI e il V secolo a. C. Per me sveglio o dormiente, vita o morte, salita o discesa sono sempre la stessa cosa
Vi lascio subito, ma continuate a riflettere su quanto sto per dirvi: una stessa strada è nello stesso tempo salita e discesa. Ecco, ora, Parmenide. ERACLITO

<<<ERACLITO>>>

PARMENIDE: Io sono Parmenide, nato nella seconda metà del VI secolo
a. C. ed entro subito in polemica con te, Eraclito, sì, perché tu non mi puoi dire che una cosa è e al tempo stesso non è. Io ti rispetto, ma non sono d'accordo con te; tu sei un uomo dalla "doppia testa", perché, per te, nascita e morte, quindi essere e non essere sono la stessa cosa, invece l'essere è, il non essere non è, cioè non esiste. Ascoltiamo comunque ciò che ha da dire Empedocle.

EMPEDOCLE: Io sono Empedocle, nato ad Agrigento, in Sicilia, nel V secolo a. C. Per me in realtà non esistono nascita e morte, perché ciò significherebbe passaggio dall'essere al non essere.
Le cose particolari, che noi vediamo nascere e morire, sono il prodotto di un incessante mescolarsi di 4 elementi, che non nascono e non muoiono e rimangono eternamente identici a se stessi: aria, acqua, terra e fuoco. La nascita è la mescolanza degli elementi, la morte ne è la separazione. Il duplice movimento di unione e di separazione è originato da due forze distinte e contrarie: l'amore e l'odio. L'amore tende a unire gli elementi, l'odio a dividerli.
Consegno, adesso, il microfono ad Anassagora.

ANASSAGORA: Sono Anassagora e sono vissuto tra il 500°. C. e il 428 a. C. Per me l'uomo è l'animale più intelligente, perché può adoperare le mani, il cui uso rende possibile il progresso.
La mia filosofia è razionalistica, perché vuole spiegare tutto con la ragione
Vi racconto che cosa mi successe un giorno, durante la mia vita: fu portato a Pericle un montone con un solo corno; un indovino lo interpretò come un presagio in favore di Pericle e gli disse: "Unificherai tutto il potere nelle tue mani", invece io presi il cranio del montone, lo spaccai e feci vedere la deformazione del cervello, che aveva prodotto quella stranezza.
Lascio spazio a Protagora e a Gorgia.

PROTAGORA E GORGIA: Noi siamo i sofisti più importanti dell'antichità. Io sono Protagora, nato tra il 484 e il 481 a. C. , non ricordo la data precisa, sono passati troppi secoli! Io dico che non esistono opinioni vere e opinioni false, perché tutte le opinioni sono vere. Vi faccio subito un esempio: il malato a cui il miele sembra amaro è altrettanto sicuro della verità della sua sensazione di quanto lo sia la persona sana alla quale il miele sembra dolce. . .

GORGIA: Il mio nome è Gorgia, sono nato in Sicilia nel 480 a. C. Se pensate a un oratore eccezionale, non potete dimenticarvi di me!
Vi ricordate della famosa Elena di Troia, considerata la causa della guerra tra Greci e Troiani?
Ascoltate ancora in quale modo ho difeso la bella Elena.
Ella fece quel che fece o per cieca volontà del Caso, oppure per volere degli Dei, oppure fu rapita con la forza da Paride, oppure fu convinta dalle parole persuasive di Paride, oppure fece quel che fece perché troppo innamorata.
Se la colpa è del Caso e degli Dei, Elena è innocente. Se fu rapita con la forza è chiaro che la colpa è del rapitore. Se fu la parola di Paride a convincerla, è colpevole Paride. Se fu l'amore a far fare a Elena ciò che fece, esso, in quanto Dio, ha la potenza degli Dei, quindi come poteva la povera Elena, semplice mortale, resistergli?
Che cosa ne pensate? Merito o no un applauso?
Tantissimi avvocati moderni copiano ancora il mio stile e facilmente viene dimostrata l'innocenza di un qualsiasi assassino.
Vuol dire la sua anche Democrito.

DEMOCRITO: Sono Democrito e sono vissuto tra il 460 e il 370 a. C. .
Per me la realtà è costituita da un'infinita molteplicità di "atomi", che sono eterni ed eternamente in movimento nel vuoto. Nascita e morte non sono altro che unione e separazione degli atomi, effetti meccanici del loro movimento.
C'è Socrate e gli cedo la parola

SOCRATE: Io sono Socrate, nato ad Atene nel 470 a. C. Non ho lasciato niente di scritto, perché ritengo che dialogare sia l'unico modo veramente indispensabile per educare i giovani.
Tutto quello che sapete di me lo dovete soprattutto a Platone e ad Aristotele.
Io sono convinto che non sia possibile essere sicuri della propria verità, finchè non viene confrontata con la verità degli altri. Abbiamo il diritto di affermare il nostro punto di vista, ma abbiamo anche il dovere di capire il punto di vista degli altri, abbiamo il dovere di dialogare con tutti.
Passo il microfono al mio caro Platone, che durante la vita mi è stato vicino e si è dedicato ai suoi
viaggi solo dopo la mia morte.


SOCRATE

PLATONE: Il mio vero nome è Aristocle, perché così si chiamava mio nonno, ma sono conosciuto da tutti come Platone, per l'ampiezza delle mie spalle e del mio stile. Mi considero il primo importante filosofo della POLITICA. Ho lasciato scritto che ciascuno di noi non basta a se stesso, perché ha molti bisogni e li può soddisfare soltanto con l'aiuto degli altri.
Sono nato nel 427 a: C. e la mia famiglia era tra le più nobili di Atene Dopo la tua morte, caro Socrate ho viaggiato molto: sono andato in Egitto poi a Siracusa e in altri posti, ma sono infine tornato ad Atene, dove ho fondato la mia scuola, l'Accademia, alla quale ho dedicato venti anni della mia vita.
Provate adesso a seguirmi in questo mio ragionamento, che fa parte di uno dei miei "Dialogi giovanili". Riguarda esattamente il dialogo sul "coraggio". Molti dicono che è coraggioso chi non fugge davanti ai nemici. Io affermo che tanto il "coraggioso" quanto il "pauroso" temono alcune cose e altre no. Il coraggioso ha paura del disonore, il pauroso, invece, ha paura della morte; perciò bisogna sapere che cosa deve essere temuto e che cosa non deve essere temuto; è chiaro che temibile è solo il male e non temibile è solo il bene.
Vedo Aristotele, che ha frequentato la mia scuola, e gli cedo volentieri la parola.


PLATONE

ARISTOTELE: Sono Aristotele, nato nel 384 a. C. Mio padre era solo un medico, invece io sono diventato il filosofo più importante dell'antichità. Pensate che durante il Medio Evo non mettevano in dubbio le mie affermazioni "Ipse dixit", "L'ha detto proprio lui", quindi ogni mio pensiero era considerato vero e indiscutibile.
Per me, caro Platone, il coraggio è una virtù, perché è il giusto mezzo tra gli opposti vizi della viltà e della temerarietà.
Come una sola rondine non fa primavera, così una singola azione virtuosa non rende virtuoso l'uomo che la compie; è necessario che l'uomo si abitui a compiere sempre azioni virtuose!
Non vedo altri filosofi disposti a essere intervistati, per cui ti restituisco il microfono e saluto tutti gli amici di Internet, che ci hanno ascoltato con interesse.


L'ANZIANO PLATONE con il giovane ARISTOTELE

INTERVISTATORE: Prima di lasciarvi, voglio chiedere a tutti voi se avete ancora qualcosa di importante da dire ai bambini e agli adulti del terzo millennio.
(I filosofi si consultano e infine prende nuovamente il microfono Aristotele)

ARISTOTELE: Parlo io, ma a nome di tutti noi filosofi; ricordatevi di amare sempre lo studio e la ricerca; è giusto conoscere le varie culture dei popoli, per imparare a rispettarle.
Ai nostri tempi il sapere era privilegio di pochi, è giusto che adesso diventi patrimonio di tutti, perché possa migliorare per tutti, nessuno escluso, la qualità della vita.

INTERVISTATORE: Sono d'accordo con tutti i filosofi e aggiungo che bisogna rispettare le idee di tutti, permettendo a ciascuno di esprimere il suo pensiero; inoltre ripeto che dobbiamo amare la scuola e aver sempre sete di conoscenze, non dimenticando che la parola "filosofia" vuol proprio dire "amore per il sapere"
Ora devo ritornare a Genova, ma...tornerò presto a trovarvi !

PRESENTATORE: Dal Limbo è tutto, chi volesse chiedere qualcosa ai filosofi resti in Internet e partecipi al Forum; , no, vedo che il collegamento è terminato, perché c'è un problema tecnico, la pagina del sito web del Limbo è scaduta e non mi resta che salutare il pubblico presente; , ringraziandolo per la sua attenzione. Sicuramente noi bambini ci metteremo in contatto con i filosofi se, fra qualche anno, ci iscriveremo al Liceo o all'Università

EPILOGO

Su basi filosofiche il mondo sempre gira,
al vivere perfetto l'essere umano aspira.

Quindi bisogna andare a passo di progresso,
ma non dimenticando che il male dà regresso.

A ogni iniziativa si può collaborare
solo se nel futuro potrà non danneggiare.

Telefonino e ogni computer posseduto
possano poi servire nel porgere un aiuto.

Comunicando meglio, c'è unione tra Nazioni:
saremo un corpo solo essendo già milioni.

La volontà di ognuno può realizzar prodigi:
il giovane si affianchi a chi ha capelli grigi.

Per questo ci auguriamo che l'Uomo sia moderno
e si migliori ancora partendo dall'interno.

E' noto che il sapere raggiunge chi lo vuole
e primo passo utile è frequentar le Scuole.

Allora, avanti tutta, con grinta e con impegno,
tesi con ogni forza a sviluppar l'ingegno.

E ora tanti auguri di fare quanto detto,
poiché ci è stato dato il ben dell'intelletto.

dicembre 2001


PREMESSA

Avendo già sperimentato, nel corso dei miei 29 anni di servizio di ruolo, come l'introduzione della filosofia antica (sotto forma di drammatizzazione) nel curricolo della scuola elementare abbia sempre suscitato forte motivazione e impegno in tutti gli alunni, ho riproposto tale argomento nella classe V C N.M., avvalendomi delle nuove tecnologie per rielaborare un vecchio canovaccio ,da me preparato in anni passati con altre classi, in modo da costruire con gli alunni un testo , che serva come RECITA da presentare ai genitori ( quale spettacolo teatrale di fine anno scolastico) e come file da inserire in rete.
Ho sempre ritenuto importante avvicinare i bambini all'amore per il sapere , considerando che le interrogazioni e le domande sono sempre più essenziali delle risposte e che ogni risposta viene continuamente rimessa in discussione.

OBIETTIVI EDUCATIVI :

OBIETTIVI IN RELAZIONE ALL' USO DELLE N.T.:

TEMPI

Il lavoro si è svolto durante le ore di compresenza delle insegnanti delle classi V C e I B N.M., in modo da costituire gruppi di alunni che si sono alternati ordinatamente in aula computer, per portare a termine il lavoro, anche sotto forma di prodotto cartaceo (giornalino).

RINGRAZIAMENTI DOVUTI

La sottoscritta ringrazia tutti i bambini, che si sono impegnati con entusiasmo, la collega Bonini Silvana, che contribuirà all'allestimento della scenografia e in particolare:

Ivana Niccolai



Genova, 12/12/2001


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