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Ricreazioni luglio-dicembre 2004
I problemi più rapidi discussi
al Forum di BASE Cinque
o inviati per posta elettronica
Giunti alla 401-esima
ricreazione, ho deciso di terminare la manutenzione di queste
pagine.
D'ora in poi tutti i problemi saranno discussi nel Forum e i più
significativi diventeranno pagine del sito o saranno inseriti in
pagine già presenti sul sito.
Come ultimo enigma
ho scelto quello di Enrico Delfini perché mi
che stia bene in fondo e nello stesso tempo in testa a tutti gli
altri.
Probabilmente non avrà risposta, almeno nell'ambito della
nostra civiltà.
Naturalmente 401
è un numero
primo.
401. Perchè?
di Enrico Delfini
Date Posted: 10/08/04 18:47
Author: ED
Subject: perchè?
1234567891 è primo
1234567891234567891234567891 è primo
12345678901234567891 è primo (sì, con uno zero in mezzo).
E basta....
non vi pare strana una simile occasione sprecata!
Perchè, perchè, perchè i numeri primi fanno sempre quello che
vogliono loro e non si piegano mai al nostro modo di pensare?
Forse (sicuramente) anche in ciò sta il loro perverso fascino.
>>>
Risposte & riflessioni
E come penultimo enigma ne ho scelto uno sulla probabilità, che ha avuto una discussione lunghissima.
400. Estrazioni
di Stel
Una domanda forse sciocca per molti ma che va apparentemente
contro il senso comune (basta guardare il film 'rosencrantz e guildestern sono
morti' per rendersene conto):
la possibilita' che esca testa o croce e' del
50% ad ogni lancio. Ma la possibilità che dopo un milione di lanci in cui e'
uscita testa, esca ancora testa non è inferiore?
Immagino che la risposta sia
negativa (la probabilità resta al 50%) ma allora mi chiedo: quando si gioca al
lotto, puntare sui numeri ritardatari che vantaggio ha? In fondo la possibilità
che siano estratti e' sempre la stessa...
>>> Risposte & riflessioni
Riporto tutta la
discussione
Replies:
[> Re: etrazioni -- Massimo, 6/08/04 18:50 [1]
Esatto, è solo un modo che certa gente
truffaldina spaccia combinazioni apparentemente più vantaggiose di
altre.
Penso che se si organizzi una sorta di lotto virtuale quì sul
forum con tutte le combinazioni che ti dicono di giocare almeno un ambetto
lo facciamo
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[> Re: etrazioni -- Pasquale, 7/08/04
0:42 [1]
C'è stato un periodo in cui
studiavo queste cose per pura curiosità.
Una volta ho osservato che la
distribuzione dei ritardi segue un pochino la campana di Gauss, nel senso
che è più raro che un numero appena sortito venga nuovamente estratto
subito, meno raro se passa qualche settimana, nuovamente raro se passano
molte settimane, ancora più raro se le settimane sono moltissime e sempre
più raro per ritardi ancora maggiori: però, in teoria, non c'è un limite
al ritardo ed una cosa è il calcolo delle probabilità di alcuni eventi,
altra l'osservazione statistica che si riferisce a dati poco
rappresentativi per la verifica della teoria.
Quando un numero ritarda,
non si sa per quanto tempo lo farà, per cui giocare un numero ritardatario
è più rischioso di altro gioco: se il numero ritarda, può darsi che sia
canditato a divenire un super-ritardatario; può darsi che questa volta ce
la fa a ritardare 1000 settimane, o 2000 (non è mai accaduto finora, ma
non vuol dire nulla).
Meglio differenziare il rischio, giocando più di un
numero, tutti scelti a caso: meglio ancora non giocare affatto per vincere
quello che non si perde, dal momento che il gioco è sfavorevole per gli
scarsi rendimenti;la vincita non viene pagata in proporzione al rischio e
quindi l'ambata viene pagata 11 volte invece di 18, l'ambo 250 volte
invece di 4005, etc.
A questa conclusione (non
doversi giocare) addivenni dopo aver tanto studiato (dico tanto, perché
come spesso avviene, nonostante l'evidenza, cercavo una soluzione
inesistente): alfine mi convinsi che non bisognava farsi turlupinare,
anche se in fondo il lotto (dopo la roulette) è il gioco meno disonesto,
perché se guardiamo al superenalotto, i numeri in gioco sono tali che non
vince mai nessuno (il fortunato che ogni tanto vince rappresenta una
percentuale così bassa rispetto al totale, che è assimilabile allo zero);
si dirà che tuttavia esiste e su questo gioca la propaganda, ma viene mai
detto quanti sono quelli che non vincono un tubo?
Se continuate ad intestardirvi, allora vi suggerisco
di giocare per due settimane 4 numeri a caso per ambo su tutte, quindi
cambiare i numeri e andare avanti per altre due settimane: aumentare la
puntata ogni volta di 1/3 rispetto alla puntata precedente. Puntare
comunque poco,o giocare per finta, perché c'è sempre la ritardata vincita,
la serie nera che ti frega (ho osservato anche 16/20 settimane): questo
tipo di gioco dà il 25% di probabilità di vincita sulle 2 settimane
(calcolata a priori) e rende 4 volte la puntata.
Chi al lotto vuole divertirsi, può farlo, ma deve
accontentarsi di poco.
Per esempio, si possono
giocare, puntando il minimo, 10 numeri per ambo su tutte le ruote: si
vince 0,53 volte la puntata, ma se si azzeccano due ambi si recupera la
puntata e si vince 0,6 volte la puntata (con la puntata di un euro 60
centesimi, che bisogna pretendere, così il tabaccaio s'incavola pure).
Se vinci un solo ambo, in vece di perdere 1 euro
intero, recuperi 53 centesimi (meglio che niente): se non fai niente, hai
perso 1 euro e ti sei divertito lo stesso.
Tanto il
gioco non ha mai fatto ricco nessuno: anche quelli che hanno fatto grosse
vincite, risulta che abbiano fatto una brutta fine.
Ciao
Ciao
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[>
Re: etrazioni -- Infinito, 7/08/04 3:22 [1]
Ciao Stel,
1°) Condivido quanto detto da Pasquale sulla
convenienza di non giocare.
2°) Non condivido quanto detto per vincere (poco)
sulla grande distanza: il gioco del lotto (o della roulotte, della
lotteria, ecc.) permette di perdere poco " quasi" sicuramente, ma con la
possibilità molto remota di vincere tanto, invece il metodo di Pasquale
permettere di vincere poco "quasi" sicuramente, ma con la possibilità
molto remota di perdere moltissimo. Consiglio quindi molta attenzione.
3°) Il quesito mi fa venire in
mente uno dei pochissimi problemi a cui persone diverse danno risposte
diverse, e parlo anche, se non soprattutto, di insegnanti di matematica!
Non so le lo ho già postato, ma nel dubbio lo ripropongo.
«Tizio lancia 100 volte una moneta e 100 volte gli
viene testa. Qual è la "VERA " probabilità che gli venga testa al 101°
lancio?»
Io resto allibito quando altri colleghi
rispondono diversamente e non "capiscono" le mie argomentazioni, ma devo
dire che sono più dell?80% (dico 80% per sicurezza, ma penso che siano
molti di più) ... .
Prima di rispondere però
consiglio di riguardarsi "le" definizioni di probabilità.
Infinito.
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[>
Re: etrazioni -- Alex, 7/08/04 16:32 [1]
Risposta:
Se lanciando 100
volte la moneta, è sempre caduta dallo stesso lato, occorre considerare la
possibilità che la moneta non abbia una distribuzione uniforme del peso; e
pertanto pesando maggiormente dal lato croce, tenda a cadere con il lato
testa rivolto verso l'alto.
Se invece siamo sicuri che la moneta non è truccata,
allora la probabilità che venga testa è sempre del 50%, in quanto ogni
lancio risulta indipendente dai lanci precedenti.
Ciao
[ Post a
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[>
Re: etrazioni -- Infinito, 8/08/04 2:31 [1]
Scusa, ma non credo che sia pignoleria: alla domanda
che ho fatto non hai risposto (o almeno non ho capito la risposta).
[ Post a
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[>
Re: etrazioni -- Alex, 8/08/04 19:21 [1]
La mia risposta è che se non conosciamo a priori che
ogni lancio ha probabilità del 50%, allora dobbiamo ritenere che:
1) o la moneta è truccata
2) o
Tizio bara volontariamente
3) o Tizio non sa
lanciare e quindi bara involontariamente
Per cui se
non siamo certi a priori che il lancio sia onesto, la probabilità che
venga testa anche al 101 lancio è molto vicina al 100%
Ciao
[
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[>
Re: etrazioni -- Alex, 8/08/04 20:13 [1]
Siccome so che non mi so esprimere in modo chiaro,
cerco di spiegarmi ancora meglio:
Siccome nel problema non c'è alcun vincolo che mi dica
che il lancio debba essere onesto, devo ritenere che possa anche non
esserlo; pertanto la probabilità che venga testa anche al 101 lancio
risulta essere vicina al 100%
Ciao
P.S.
So di avere delle difficoltà nel comunicare agli altri
quanto ho in mente,
questo problema di
comunicazione mi ha creato dei problemi anche negli esami universitari.
Risento di questo mio problema anche nelle discussioni
sul Forum, ad esempio: non sono riuscito ad interessare nessuno ad
approfondire il problema delle "caramelle", nonostante le proprietà
interessanti da me trovate ed inserite nella discussione "Bambini e
caramelle"; la proprietà più interessante l'ho inserita l'altro ieri.
L'unico che ha partecipato alla discussione è stato
Gianfranco Bo per darmi una risposta di cui lo ringrazio;
ma io speravo che qualcuno mi aiutasse ad approfondire
lo studio del problema, purtroppo nonostante la bellezza del problema che
ho a disposizione non riesco ad interessare nessuno.
Ciao
[
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[>
Re: etrazioni -- Gianfranco Bo, 9/08/04 0:46 [1]
Ciao Stel, Massimo, Pasquale, Infinito, Alex,...
Sono perfettamente d'accordo
con quanto detto da Pasquale e da Infinito.
Vorrei
aggiungere che molto tempo fa, per pura curiosità avevo fatto un programma
di simulazione delle estrazioni del lotto, con tanto di giocate, totale
spese e totale vincite.
Avevo inserito le più
svariate strategie di gioco: un macello! Si va sempre in ROVINA!!! Ve lo
garantisco.
Qualunque strategia equivale a giocare
a caso.
Però, c'era una
teoria che convinceva la mia mente giovane e offuscata: la puntata
incrementale sul numero singolo.
Punto 10 per
incassare 100 (10 volte la puntata)
Se perdo, la
prossima volta punto 11, così incasso 110, rifacendomi della puntata
precedente.
E così via, ogni volta punto il 10% in
più della puntata precedente così quando uscirà il numero mi rifarò di
tutte le puntate precedenti e in più incasserò 100.
E' una ROVINA TOTALE!
A parte il fatto che il computer in pochi secondi
simula le estrazioni di 1000 anni, l'incremento sembra piccolo, ma è
esponenziale e arriva facilmente a cifre impossibili che nessuno ha, per
vincite che il lotto non paga. A volte persino il computer andava in
OVERFLOW! E se qualcuno avesse quelle cifre non giocherebbe al lotto per
guadagnare 100.
Conclusione: se PROPRIO vi piace il GIOCO del lotto
giocatevi i numeri ricavati da un sogno, giocatevi la vostra data di
nascita, giocate il minimo della puntata su un terno secco, una quaterna,
una cinquina.
Queste giocate hanno la stessa
probabilità di quelle dei "METODI SCIENTIFICI", anzi, SE nel cosmo
esistessero veramente delle energie informative paranormali, la
probabilità potrebbe anche essere maggiore. Non si sa mai...
Una delle affermazioni più
demenziali (e forse più vere) che ho sentito dire in TV da un ESPERTO DI
METODI per il lotto è la seguente:
"Con il mio
METODO non vi porto a giocare sui numeri ritardatari, come fanno tutti gli
altri. Se un numero è RITARDATARIO, come dice la parola stessa, chissà
quando uscirà!"
--------
A proposito di TESTA e CROCE, recentemente ha fatto
molto rumore una ricerca di PERSI DIACONIS secondo la quale, lanciando una
moneta NON TRUCCATA, la probabiltà che caschi dallo stesso lato dal quale
è stata lanciata è leggermente superiore al 50%
Se vi interessa cercate "persi diaconis" coin flip con
Google.
------------
Per Alex
Per quel che mi
riguarda posso dirti che sai comunicare e che ho apprezzato molto le tue
ulteriori domande sul problema delle caramelle.
Se
nessuno ha risposto probabilmente è perché le domande che hai postosono
veramente difficili e richiedono molto tempo, molto studio e forse nessuno
ha ancora trovato le risposte.
Francesco Veneziano
comunque mi ha inviato una bella dimostrazione del primo problema, che ho
inserito nel sito.
Mi
sembra giusto precisare che questo è il 4° problema dell'APMO 1991
1991 Asian Pacific Mathematical Olympiad
4. During a break, n children at school sit in a
circle around their teacher to play a game. The teacher walks clockwise
close to the children and hands out candies to some of them according to
the following rule. He selects one child and gives him a candy, then he
skips the next child and gives a candy to the next one, then he skips 2
and gives a candy to the next one, then he skips 3, and so on. Determine
the values of n for which eventually, perhaps after many rounds, all
children will have at least one candy each.
Gianfranco Bo
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[>
Re: etrazioni -- Tino, 9/08/04 2:13 [1]
Avete trovato la persona giusta! Non ho mai giocato
numeri in vita mia, forse in rispetto alla mia indole matematica, perché
dentro di me c'è una parte che crede nello studio delle probabilità e che
mi dice, per esempio, che se un numero è ritardatario non vuol dire
niente. Certo, questa parte non è a livello conscio, perché in genere
fatico a capire e risolvere i problemi di probabilità..
Confermo il fatto che il
problema delle caramelle è molto interessante ma non facile (almeno per
me), e il motivo principale è che non riesco a trovare un ragionamento
lineare che mi includa tutti i casi. Ovviamente però non mi arrendo..
Ciao.
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[>
Re: etrazioni -- Infinito, 9/08/04 4:48 [1]
Intanto ringrazio Alex per la risposta al problema
della moneta. per ora è stato l'unico che vi ha risposto.
Ho detto che è un problema a cui la maggioranza dei
colleghi da una risposta diversa dalla mia (e, generalmente, non è
interessata a discuterne ...), per cui prima di commentare la sua risposta
aspetto di vedere se ce ne sono altre.
Comunque per
ora la sua risposta alla domanda è chiara: la probabilità è vicina ad 1
(cioè al 100%).
Anche a me
pare di non vedere problemi di chiarezza (se sei dacordo che la prima
volta davvero non avevi risposto).
Riguardo il
problema delle caramelle può darsi che tu non sia riuscito ad
interessarmi, ma questo genere di problemi in genere non mi affascina e li
leggo superficialmente.
Comunque credo di sapere bene che cosa significa
postare argomenti ingtertessantissimi ed avere pochissime risposte. L'anno
scorso ho discusso accoratamente sulla potenza "0°" e sul modo di trovare
numeri "grandissimi": nonostante a me ed anche ai ragazzi a cui ne ho
parlato direttamente) siano sembrati argomenti davvero interessanti
pochissimi nel forum vi hanno partecipato.
Infinito.
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[>
Re: etrazioni -- Cesarone, 9/08/04 11:37 [1]
Do la mia risposta, al quesito.
«Tizio lancia 100 volte una
moneta e 100 volte gli viene testa. Qual è la "VERA " probabilità che gli
venga testa al 101° lancio?»
La prima frase è un dato inutile, perchè:
1) la moneta non ha memoria
2) non posso determinare la maggior facilità che ha la
moneta a cadere dal lato croce, da un dato statistico
La seconda frase non è chiara,
perchè il concetto di VERA probabilità non è definito.
L'unica cosa che si può dire a
riguardo è che al 101° lancio la probabilità che venga CROCE non è del
100%. Ovvero che la moneta non è truccata in modo tale da far venire
sempre croce, perchè almeno una volta è venuta TESTA.
[ Post a
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[> [> Re: etrazioni
-- Marco, 9/08/04 12:24 [1]
Secondo me sempre del 50%.
Ciao
Marco
[
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[>
Re: etrazioni -- Gianfranco Bo, 9/08/04 13:39 [1]
Ciao Infinito,
Se la tua domanda era questa:
«Tizio lancia 100 volte una moneta e 100 volte gli
viene testa. Qual è la "VERA " probabilità che gli venga testa al 101°
lancio?»
io credo di avere
un po' risposto, facendo un rimando alle ricerche di Persi Diaconis.
Comunque aggiungo qualcosa.
a) Non so qual è la "VERA"
probabilità perché non so quale significato attribuire alla parola "VERA".
E anche perché ci sono diverse definizioni di probabilità.
b) Se prendiamo la definizione
"classica":
P=(n. casi favorevoli)/(n. casi
possibili) stabiliti A PRIORI
allora la probabilità
è 1/2.
c) Se prendiamo la
definizione "statistica" di probabilità:
P=(n.
eventi favorevoli)/(n. prove effettivamente fatte)
allora la probabilità è 1.
d)Se prendiamo la definizione "soggettiva" di
probabilità:
P=grado di certezza
dell'osservatore
allora la probabilità tende a 1
(Ho preso queste 3 definizioni
dal testo B.V.Gnedenko, Teoria della probabilità, Edizioni Mir, Moskow,
1979)
e) Se consideriamo le
ricerche di Persi Diaconis, allora la probabilità non dipende solo dalla
moneta ma come minimo da tutto il sistema LANCIATORE+MONETA+SUPERFICIE SU
CUI CADE LA MONETA.
In questo caso, la definizione
classica, mi sembra, non è applicabile perché è troppo difficile (e forse
impossibile) stabilire A PRIORI il numero dei casi favorevoli e di quelli
possibili.
E' applicabile invece la definizione
statistica.
In conclusione,
la mia risposta alla domanda è:
la probabilità è
vicina a 1.
Bisognerebbe aggiungere un test di
attendibilità (chi quadro, Student, o altro) ma su questo argomento so ben
poco.
Aggiungo ancora una
riflessione:
FORSE la definizione "classica" di
probabilità è applicabile solo in casi tipo "estrazione di una pallina da
un'urna" "estrazione di una carta da gioco".
Gianfranco
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[> Re:
estrazioni -- Massimo, 9/08/04 20:17 [1]
Volevo chiedere una cosa a Gianfranco: ma la
definizione classica non nasce dalla definizione statistica? Mi spiego
meglio: il numero di eventi favorevoli rispetto al numero di eventi
possibili è una definizione piuttosto irrealistica in quanto una moneta
anche se "onesta" avrà come già accennato un peso da una parte maggiore, o
altre imperfezioni. Fatto sta che, per me, la vera giusta probabilità è
quella statistica (tra l'altro coincidente con la definizione "e"...).
Che una moneta dia testa al 50% è forse da
considerarsi come un'approssimazione, anzi dato che non si conosce se la
"variabile incertezza" penderà dalla parte della testa o della croce (ad
es si potrebbe aver vome valori 51% e 49% rispettivamente oppure 49% e
51%...), allora non ci si pone nemmeno molta preoccupazione sulla
questione dato che la "variabile incertezza" è solitamente incognita.
Detto questo se dopo 1.000.000
di lanci la moneta cade sempre sullo stesso lato le cose sono 2:
a)è tutta una coincidenza
(2^-1.000.000 di probabilità che riproponiate un'evento simile!). In
realtà la moneta è cmq "relativamente equilibrata" (ossia non ci
aspetteremo 50% e 50%, ma il dato ad essa relativo sarà poco discosto da
questo). Allora il dato ottenuto sull'1.000.000 di eventi già effettuati
vi ha tradito! Il limite di n° di eventi che tende ad infinito "non s'è
accontentato" di 1.000.000 di casi per riprodurre la reale probabilità
della moneta.
b)le indagini
parlano chiaro 1.000.000 di eventi tutti favorevoli su 1.000.000 di eventi
possibili dimostra che il sistema "lanciatore, tavolo da gioco, moneta"
per un motivo o per l'altro fornisce sempre la stessa faccia della moneta.
Come fare per capire se il disequilibrio è da imputare alla moneta?
Basterà cambiare gli elementi in gioco del sistema. [...]
Ciao
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[>
Re: etrazioni -- Alex, 9/08/04 23:00 [1]
Ringrazio Gianfranco Bo, Tino ed Infinito per la
comprensione dimostratami.
Ed ora aspettiamo il
“fuso orario” di Infinito, affinché ci dia la sua risposta al quesito che
ci ha proposto.
Ciao a tutti.
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[>
Re: etrazioni -- Gianfranco Bo, 9/08/04 23:59 [1]
Ciao Massimo,
Rispondo ad una delle tue domande, ma prima ti dico
che sono d'accordo con te, quando dici:
"la vera
giusta probabilità è quella statistica"
NEL SENSO
che questa definizione ha un gran numero di applicazioni pratiche, reali e
utili.
"Volevo chiedere una
cosa a Gianfranco: ma la definizione classica non nasce dalla definizione
statistica?"
Dal punto di
vista matematico, le due definizioni di probabilità, "classica" e
"statistica" mi sembrano molto diverse, anche se c'è qualche analogia. E
comunque la prima non deriva dalla seconda, casomai è il contrario. Anche
storicamente si sono sviluppate in contesti diversi.
Cerco di spiegarmi.
La definizione classica si può applicare SOLO a quei
casi in cui posso determinare A PRIORI (cioè prima di aver fatto delle
prove e senza farne) quanti sono i casi favorevoli e quanti sono quelli
possibili.
Questo si applica a molti giochi
d'azzardo ad esempio estrazioni di bussolotti, distribuzione di carte da
gioco, etc.
Si applica anche a certe situazioni in
cui intervengono delle leggi fisiche ma si suppone la simmetria degli
oggetti in gioco. Ad esempio lancio della moneta, lancio del dado.
In tutti questi casi ovviamente il pressupposto è che
non ci siano trucchi di nessun tipo e che gli oggetti siano perfettamente
simmetrici.
Se queste condizioni sono rispettate, i
risultati della probabilità statistica tendono a quelli della probabilità
classica.
La teoria della probabilità classica
sembra essere per l'appunto nata per trovare strategie ottimali nei giochi
d'azzardo.
Se usciamo
appena fuori da questi semplici problemi, la probabilità classica non ci è
più di aiuto.
Dottore, l'operazione riuscirà?
Sarò eletto?
Quanti italiani
scaricheranno la suoneria "Nando in Congo"?
In
questi casi NON si può stabilire A PRIORI quanti sono i casi possibili e
quanti sono quelli favorevoli.
Si devono acquisire
dei dati e si può applicare la definizione statistica o empirica di
probabilità.
Eccoti una
definizione che ho preso dalla rete.
La definizione di probabilità empirica è dovuta
largamente a R. Von Mises ed è la definizione sperimentale di probabilità
come limite della frequenza misurabile in una serie di esperimenti.
Essa ricalca lo schema della definizione classica,
introducendo però un'importante variazione: sostituisce al rapporto numero
casi favorevoli / numero di casi possibili il rapporto numero di
esperimenti effettuati con esito favorevole / numero complessivo di
esperimenti effettuati.
Il vantaggio di questa
modifica è che questa definizione si applica senza difficoltà anche ai
casi in cui la densità di probabilità non è uniforme, ovvero - per quanto
rigurda esperimenti con risultati discreti - non è necessario specificare
che i risultati debbano essere ugualmente possibili e mutuamente
escludentesi.
Vediamo
allora come viene definita la probabilità empirica:
la probabilità di un evento è
il limite cui tende la frequenza relativa di successo all'aumentare del
numero di prove.
In pratica, se abbiamo un
esperimento ripetuto m volte ed un certo risultato A che accade n volte,
la probabilità di A è data dal limite della frequenza (n/m) quando m tende
all'infinito
Gianfranco
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[>
Re: estrazioni -- Infinito, 10/08/04 4:27 [1]
(Ho provato a spedire questo messaggio diverse volte,
ma senza successo, ora provo ad inviarlo a rate.
1ª
rata)
Ciao, visto anche i
solleciti e che il fuso orario è favorevole comincio a rispondere. Faccio
presente (mi scuso?) che non ho letto quanto suggerito su «Persi
Diaconis», anche perché non vi ho trovato quello che cercavo (e facendo
cercare «"persi diaconis" coin flip» su google mi è arrivato un sito di
magia ...).
1ª) Premetto
che secondo me la complessità del concetto "probabilità" non è molto
diversa da quella di "casuale", quindi, per chiarire meglio il concetto,
evidenzierò molte inesattezze che avrei potuto lasciar perdere; (Tutto
questo discorso in realtà serve per giustificare il mio dar torto a tutti:
così ora posso essere implacabile.)
2ª) Sopra la definizione della probabilità classica è
stata enunciata in modo incompleto: «P=(n. casi favorevoli)/(n. casi
possibili) stabiliti A PRIORI». La definizione corretta (almeno secondo
me, ma spesso quando ho assimilato bene un concetto, non riesco più a
distinguere bene ciò che è ufficiale e ciò che ho interpretato io) per un
evento a cui tale definizione si può applicare (cioè per gli eventi
"finiti"), è invece: «La probabilità classica di un evento "e", scelto un
insieme finito "P" di eventi possibili TUTTI UGUALMENTE POSSIBILI, E PER
OGNUNO DEI QUALI SI POSSA DIRE SE È O NO FAVOREVOLE AD "e", è il rapporto
"f/n ", dove "n" è il la cardinalità di P e f è il numero degli eventi di
P favorevoli ad e». In realtà comunemente la enuncio nella classica forma
«La probabilità classica di un evento "e", è il rapporto fra il numero dei
casi favorevoli ad "e" ed il numero di quelli possibili, supposti tutti
ugualmente possibili»
3ª)
La differenza è evidente: se eliminiamo il riferimento a «tutti ugualmente
possibili» sia ha, per esempio, che la probabilità che «lanciando un dato
si ottiene un "6"» è 2, infatti i casi possibili sono «che esca il "6"» e
«che non esca il "6"».
Allora nel nostro caso non è
obbligatorio supporre che i casi possibili, cioè «esca testa» e «esca
croce», siano ugualmente possibili. Anzi, non è mai automatico (salvo
esplicita dichiarazione contraria, o se c?è un unico caso possibile), ma
in questo caso, visto l?esito dei 100 lanci, il buon senso (e molto di più
le altre definizioni di probabilità date sotto) consigliano di fare in
modo ben diverso!
Concludo questa analisi dicendo
che non è affatto vero che «Se prendiamo la definizione "classica" ...
allora la probabilità è 1/2», anzi: anche la teoria della probabilità
classica è coerente con le altre definizioni che analizzo di seguito.
4ª) Anche la definizione della
probabilità frequentista è stata enunciata in modo inesatto: «(n. eventi
favorevoli)/(n. prove effettivamente fatte)» non è la probabilità, ma la
frequenza. Secondo la teoria frequentista la probabilità di un evento è il
limite della frequenza quando il numero delle prove fatte tende
all?infinito.
Io penso che "allegata" a questa
definizione ci sia un assioma sulla "REALTA?", cioè una legge "fisica" che
solitamente viene spacciata per "matematica" (e quindi che si può dare per
scontata, senza bisogno di verifiche), cioè la legge dei grandi numeri:
«Al tendere all?infinito del numero delle prove di un evento si ha che la
sua frequenza tende alla probabilità frequentista dell?evento».
Effettivamente sembra che sia una tautologia, ma si dà per scontato che
tale limite esista, mentre non ne vedo motivi.
Questo mi pare il problema più grave anche per la
definizione della probabilità frequentista (niente mi garantisce che
esista), ma secondo me il darlo per scontato genera anche uno stato di
"smarrimento" nel filo logico delle intuizioni.
Tale "assioma" resta comunque una legge fisica di
notevolissimo interesse e ci permette di applicare le teorie della
probabilità in moltissimi contesti.
5ª) Condivido il concetto che questa definizione
"convince di più", e per la ragione detta sopra (alla 3ª risposta:
supporre ugualmente possibili alcuni casi è molto soggettivo), ma questa
definizione ha degli ovvi problemi (che chiarisco sotto), per cui
sicuramente è sbagliato dire «la vera giusta probabilità è quella
statistica».
Dal punto di vista matematico (e
quindi: "è vero che") se non si possono eseguire infinite prove (e
plausibilmente neppure in questo caso, se ne mancano comunque infinite)
sul valore effettivo del limite non si può dire quasi nulla (se non
qualcosa di simile a quello che ha detto Cesarone).
Valutare una frequenza particolare come "la
probabilità dell?evento" è ovviamente completamente sbagliato.
Valutare una frequenza calcolata su un grande numero
di eventi come "sicuramente vicina" alla "probabilità dell?evento" è
comunque insostenibile matematicamente, perché altrimenti potrei lanciare
una volta una moneta e dire che la probabilità che venga testa è "vicina a
0" (oppure che è "vicina ad 1"): posso considerare che "1" sia un numero
"grande", infatti che cosa significa che "un numero è grande"? Di fatto si
possono fare molte affermazioni riguardo la probabilità frequentista, ma
tutte in senso probabilistico (per esempio:«dalla teoria frequentista
segue che la probabilità che la probabilità di "e" sia compresa fra 0,634
e 0,642 è maggiore di 0,97».
Comunque in questo
caso (100 lanci di una moneta) la probabilità che la probabilità di fare
testa sia 0,5 (cioè del 50%) è davvero bassa: una sequenza "analoga" si ha
ogni 2¹°° sequenze di 100 lanci.
Quindi mi pare
evidente che anche la teoria frequentista suggerisce che la VERA
probabilità non sia 0,5, ma (se esiste) sia un numero vicino (o uguale?)
ad "1".
6ª) Ma esiste
davvero la "vera" probabilità? Beh, sicuramente la probabilità dipende da
molti fattori e quella di uno non è necessariamente quella di un altro
(esempio: due persone lanciano una moneta, poi uno dei due la guarda e
l?altro no; ovviamente per uno la probabilità o è "0" o è "1", mentre per
l?altro può non esserlo). Inoltre varia anche col tempo (stesso esempio:
la probabilità prima di guardare e dopo aver guardato generalmente è
diversa).
Allora mi chiedo «possiamo parlare di
"vera probabilità per una persona in un certo momento"?» Beh, mi accorgo
che tale domanda suona molto stupida, ma oggettivamente credo che non lo
sia. Intanto non vedo più contraddizioni evidenti; inoltre il significato
dovrebbe essere del tipo «la probabilità più probabile dal punto di vista
matematico (per esempio secondo le teorie classica e frequentista) con
tutti i dati che ho a disposizione».
Certo le cose
non sono così semplici come forse ci piacerebbe, ma in questo contesto non
mi pare il concetto meno chiaro.
Comunque non mi
sogno di difendere l?esistenza della «VERA probabilità», la parola "vera"
serviva solo per evitare di rispondere in maniera automatica (e quindi
palesemente falsa) «la probabilità è il 50%, perché lo dice la teoria
classica; potrebbe venire anche 100000 volte a filo "testa", ma questo non
significa nulla.»
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[>
Re: estrazioni -- Infinito, 10/08/04 4:28 [1]
(Seconda rata)
7ª) Ribadendo quanto ho scritto all?inizio della 5ª
risposta, io considero che la definizione di probabilità che rispecchia
meglio la realtà e che può applicarsi in situazioni più ampie possibili
sia quella della teoria soggettiva: «La probabilità di un evento "e" è il
grado di fiducia (cioè un numero p tale che 0 <= p <= 1) che un
individuo coerente (cioè che conosce e sa applicare le teorie della
probabilità) assegna al verificarsi di "e"».
(È
stato anche scritto che la probabilità soggettiva «tende a 1». Anche
questo è inesatto: la probabilità È un numero, non "tende".)
8ª) A questo punto su questa
definizione mi pare che ci sia poco da aggiungere: è così soggettiva che
si trovano con difficoltà cose possibili contraddizioni. D'altronde è vero
che ognuno pensa quello che ritiene lo convinca, e sulla base delle
conoscenze che ha (matematiche e dati oggettivi).
Faccio presente che per chiarire tale concetto (nel
commento a questo problema) ho chiesto ai ragazzi su che cosa avrebbero
scommesso per il 101° lancio nel caso che avessero visto Tizio che ha
ottenuto 100 teste consecutive. Molti di loro continuavano a dire che era
indifferente. Però tutti o quasi hanno iniziato a dire che "forse"
avrebbero scommesso su "testa" quando ho chiesto di immaginarsi "davvero"
la situazione, e che avrebbero dovuto scommettere qualcosa (senza che
Tizio, mentre lanciava la moneta le sue 101 volte, lo sapesse) dopo aver
visto le 100 teste. Per me è u segno evidente di come per i ragazzi quello
che dicono Matematica e Fisica siano solo concetti che non hanno niente a
che fare con la realtà, e che a questa si applicano altri "ragionamenti?
(superstizioni, analogie, "speranze", furbizie, ecc.).
9ª) Torniamo alla definizione
soggettiva. Ognuno di noi si fa una idea della probabilità "vera", e
questo sulla base dei dati che si hanno, cioè le teorie della probabilità
che si conoscono e la serie di 100 teste.
Plausibilmente per la teoria frequentista siamo
tentati di supporre che la probabilità di "testa" sia prossima ad "1", ma
siamo abituati a lavorare con probabilità del 50% per la "testa" dei
problemi di matematica. È ben vero che il problema non è concettuale, ma
di abitudine: infatti si parla spesso di monete truccate, della non
simmetria delle monete reali, di fenomeni aleatori sempre presenti, ecc.,
ma di fatto la nostra esperienza matematica si è fatta solo con «"testa"
al 50%», e questo frega anche la stragrande maggioranza dei colleghi.
A conferma di questo pensate se e quanto siete stati
titubanti nello scrivere che la probabilità è prossima ad "1": se,
nonostante le premesse che io ho scritto, nonostante si sia su un sito
dove il pensiero laterale è sempre caldamente richiesto, nonostante il
clima goliardico complessivo vi siete o meno sentiti in dovere di dire che
«comunque il 50% si può supporre vero» o «comunque non ha senso parlare di
"VERA" probabilità», e, cosa più importante di tutte, se nonostante tutto
continuate a pensare che «Sì, il ragionamento è corretto e "convincente",
ed nei problemi di matematica posso anche considerare che sia vero, ma IN
PRATICA NELLA VITA REALE conta solo la teoria classica e la probabilità è
del 50%».
10ª) È stato
anche detto che è la probabilità soggettiva che risponde alle domande
«Dottore, l'operazione riuscirà?», «Sarò eletto?» e «Quanti italiani
scaricheranno la suoneria "Nando in Congo"?». Invece non può affatto
farlo, mentre può farlo la probabilità soggettiva.
11ª) Quindi l?unica teoria che
sembra non si possa applicare (nota bene: non è in contraddizione, solo
non si può applicare) è quella classica. Però è banale estenderla al caso
di un numero finito di eventi possibili di cui se ne conosce la
probabilità: basta fare i calcoli "pesando" le varie probabilità, cioè (la
definizione me la sono inventata io, ma OVVIAMENTE la definizione è
banale): «La probabilità classica di un evento ("finito") "e", è il
rapporto fra la somma delle probabilità dei casi favorevoli ad "e" e la
somma delle probabilità di quelli possibili» che si semplifica in «La
probabilità classica di un evento ("finito") "e" è la somma delle
probabilità dei casi favorevoli ad "e"».
A questo
punto anche la teoria classica è applicabile e risulta del tutto coerente
con le altre due.
12ª) Per
completezza dovrei forse almeno accennare alla teoria astratta della
probabilità, ma è appunto "astratta" e si concretizza in altre teorie (per
esempio nelle tre viste sopra), per cui il tutto resta coerente.
13ª) Il problema de "l?onestà
di Tizio" e della possibilità che bari. Il problema è diverso, cioè che
per Tizio tutti i lanci siano analoghi, o meglio: «che Tizio non abbia una
strategia che prevede che "per me" il 101° lancio sia IL caso della
vincita o della perdita». Provo a spiegarmi meglio, anche se per farlo
sarebbe auspicabile che non ci fossero 100 "teste", ma, per esempio, 70
teste e 30 croci, e che i lanci continuassero senza che ci fossero un
blocco di 100 lanci seguito da un altro blocco di altri lanci. Allora
Tizio può anche avere il suo modo di procedere (per esempio 3 croci e 7
teste alternate, o qualsiasi altro modo), ma la probabilità del 101°
lancio (in assenza di ulteriori informazioni) non cambia sia che la moneta
sia truccata, sia che Tizio bari, sia che ci siano eventi aleatori che
determinano una situazione di vantaggio per "testa".
14ª) Allora per le vostre
risposte? Beh, secondo me la risposta di Alex «se non siamo certi a priori
che il lancio sia onesto, la probabilità che venga testa anche al 101
lancio è molto vicina al 100%» è convincente (anche se ha una premessa che
non lo è, perché la serie delle teste potrebbe essere stata solo un
"caso").
15ª) Come ho
scritto all?inizio e in altri post: ho criticato tutto e tutti, ma spero
di non essere stato offensivo o "cattivo".
Se ho
affermato cose sbagliate o non convincenti mi fa piacere essere aiutato a
capire meglio.
16ª) Se non
vi ho disgustato con la mia prolissità e se vi interessa la probabilità ho
anche un?altra domanda che è "semplice" (la domanda) ma davvero difficile
(la risposta).
Infinito.
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[>
Re: etrazioni -- Marco, 10/08/04 11:40 [1]
A me interessa tantissimo, anche se devo ammettere che
ho capito poco di tutto il tuo discorso.
o
consideriamo che il lancio sia veramente a 'caso' cioe' paragonabile a 'un
semaforo e' prima verde poi rosso per lo stesso periodo di tempo che
possibilita' ho di prenderlo verde arrivando ad un momento x'?
e percio' se prendo 100 volte il rosso e' un caso e
,secondo me, la volta dopo ha ancora 1/2.
oppure
cosa probabile non e' un caso percio' uscira ancora testa, cioe' se devo
analizzare quel sistema a me sconosciuto lo guardo calcolo la frequenza
degli eventi e dico esce sempre testa. fine.
come
il gioco delle tre carte che si vede a volte a Milano, so benissimo che
anche senza guardare e puntando a caso su una delle tre non vincero'
mai.
pero' questo non e' il classico sistema della
moneta onesta, e' il sistema della moneta truccata piu' tutti gli altri
fattori.
Ciao!
Marco
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[>
Re: etrazioni -- Cesarone, 10/08/04 13:14 [1]
Sono d'accordo con Marco... tutto questo discorso che
hai fatto va bene... ma alla fine il problema che hai posto, così come
l'hai posto (soprattutto) non dà molte possibilità!
Non possiamo determinare se testa o croce sono
equiprobabili dall'enunciato del problema... quindi? Quindi, continuo a
dire che non si può dire altro che essendo venuto 100 volte testa, può
ancora venire testa.
Si
può anche aggiungere che una moneta reale, visto che di problema reale
stiamo parlando, non può mai essere effettivamente perfettamente
bilanciata, che il lancio non sarà sempre perfetto, che la moneta urterà
particolari molecole di gas durante il lancio... e così via... e tutto ciò
ci dà la possibilità di dire che NON ABBIAMO LA CERTEZZA che la
probabilità sia del 50%, ovvero abbiamo la certezza che non si tratta a
priori di eventi equiprobabili.
Insomma possiamo solo dire quello che NON è e non
quello che è...
Quanto
siamo sbilanciati verso la testa non possiamo affermarlo, possiamo solo
affermare, nel caso di problema reale, che esiste uno sbilanciamento... ma
tale sbilanciamanto potrebbe essere anche a favore della croce, anche se
in 100 lanci non è mai uscita.
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[>
Re: etrazioni -- Gianfranco Bo, 10/08/04 16:17 [1]
Ciao a tutti,
per Infinito:
probabilmente il
tuo post non andava perché il numero massimo di linee per post è (circa)
300.
Ho scaricato la
discussione e leggerò il tuo testo con calma e attenzione. Comunque ho già
dato una scorsa e posso dire che concordo con le tue precisazioni.
Desidero precisare che quando
ho scritto all'inizio tre definizioni di probabilità NON intendevo
scrivere un trattato di teoria della probabilità ma soltanto EVOCARE tre
definizioni con tre brevi frasi significative, per poi giungere alla mia
risposta.
Ero perfettamente consapevole dei loro
limiti.
Tant'è vero che ho subito fatto un rimando
ad un testo scientifico.
Per di più, IN APPENDICE
al mio intervento ho anche fatto un copia e incolla della definizione con
la quale simpatizzavo.
Gianfranco
[ Post a Reply to This Message ][Edit]
[>
Re: etrazioni -- Infinito, 11/08/04 2:54 [1]
Per Marco.
Se non hai capito
bene ti invito a far attenzione alle virgolette, ed a considerarle a mo?
di parentesi; in particolare quelle così: «...» che uso per le frasi
complete o per quelle riportate. Ti informo anche che (per errori miei o
del mio computer) alcuni apostrofi sono stati trasformati in punti
interrogativi. Poi ti riassumo lo schema del mio discorso (così puoi
seguire anche solo una parte che ti interessa).
Nelle risposte 2ª, 4ª e 7ª introduco e do la
definizione (correggendo quelle date precedentemente) di probabilità
classica, frequentista e soggettiva; nelle risposte immediatamente
seguenti commento tali definizioni e le applico al problema posto. Con la
11ª estendo la probabilità classica in modo da poterla applicare anche al
problema posto.
Tutte le teorie applicabili
concordano col suggerire una probabilità prossima ad 1. Con la 9ª motivo
perché (secondo me) molti si lasciano ingannare da "quello che si studia a
scuola": invito anche te a leggerla con particolare attenzione.
Nella 10ª, 13ª e 14° commento le vostre risposte.
La 1ª, la 12ª e la 15ª le puoi tranquillamente
saltare.
La 6ª invece, che mi sembra la più ostica,
va riletta ogni tanto, in particolare alla fine, perché tenta di spiegare
come e quanto è reale la teoria della probabilità, e si spinge fino ad
accettare la domanda sulla «"VERA" probabilità».
Il
"giochino" della 16ª te lo posto nel successivo messaggio.
A quello che hai detto
rispondono già la 9ª e la 6ª (nell?ordine, mi raccomando).
Il gioco delle tre carte non lo ho mai seguito, ma
credo che forse non vincerai mai se cerchi di indovinare, se invece punti
«a caso» credo che dovresti vincere una volta su tre (forse una volta su
due se punti a caso su una delle due carte che non sceglieresti).
Per Cesarone.
È vero: non puoi determinare «Qual è la ...
probabilità che gli venga testa al 101° lancio», però non è vero che non
si può dire niente. Infatti come tu hai trovato che sicuramente la
probabilità di "testa" è positiva così si può dire qualcosa di analogo a:
«dalla teoria frequentista segue che la probabilità che la probabilità di
"testa" sia maggiore di 0,97 è maggiore di 0,99», il che si interpreta
come: «dalla teoria frequentista segue che quasi sicuramente la
probabilità di "testa" è prossima ad 1» (vedi seconda metà della 5ª
risposta del mio precedente post); ho dato dei valori stimati, ma facendo
i calcoli si trovano quelli corretti.
Quello che continua a stupirmi è l?attaccamento quasi
"morboso" all?idea del 50%: ma perché, se quando si introduce il concetto
di probabilità si parla "sempre" di monete truccate, non si è in grado di
poterle riconoscere (o tentare di farlo) quando se ne ha l?occasione?
Per Gianfranco.
Intanto ti ringrazio per l?interessamento, ma non
credo che il problema stia (solo) nella lunghezza, sia perché ho fatto una
stima del numero di righe del messaggio, sia perché ho avuto lo stesso
problema anche in «Re: combinatorica -- Infinito, 8/08/04 2:34 », con un
messaggio di 35 righe.
Anch?io «desidero precisare che ... NON intendevo
scrivere un trattato di teoria della probabilità», ma (come mi è già
successo in altri messaggi) a volte mi trovo a dover controbattere su
concetti ormai acquisiti e che credo sia quasi impossibile lasciar
evolvere, per cui (per timore di dover ripetere all?infinito le stesse
argomentazioni mai affrontate completamente) mi viene spontaneo postare le
argomentazioni complete. L?ho già fatto, per esempio, con "0°", ma non mi
pare che abbia funzionato bene. Ora qui ci ho riprovato, ... vedremo.
Quando capita così, però, mi sorge il dubbio di aver
sbagliato sito: non so quanti si dilettano a meditare le definizioni di
matematica (cioè a valutare che cosa c?è di vero in esse e come è
possibile riassumere la realtà (sia delle cose concrete (Fisica) sia di
quelle astratte (Matematica)) con corte sequenze di simboli o di pensieri,
in una sorta di DNA dell?Universo).
Infinito.
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[>
Re: estrazioni -- Infinito, 11/08/04 3:17 [1]
Problema (credo) tratto da un libro di Martin Gardner
(è leggermente rielaborato ? nel testo non c?era la soluzione).
Tizio e Caio si incontrano ed entrambi sono contenti
per aver fatto un ottimo affare: hanno comprato un vestito ad un prezzo
molto basso.
Ognuno è convinto di aver speso meno
dell?altro, così valutano una possibile scommessa:
«Chi ha speso di più perde,
per questo pagherà all?altro una somma pari al valore della propria
cravatta.»
Ognuno pensa:
1°) Il gioco è ovviamente simmetrico.
2°) Quindi la probabilità che io vinca è uguale a
quella che io perda.
3°) Conosco il valore V della
mia cravatta.
4°) Se perdo devo pagare V
5°) Se vinco ricevo una somma maggiore di V.
6°) Questo gioco per me è vantaggioso.
7°) Quindi questo gioco è vantaggioso per entrambi.
8°) Quindi gioco.
La domanda è: «Motiva perché è possibile che sia
vantaggioso per entrambi, oppure perché il ragionamento è sbagliato»
Infinito.
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[>
Re: etrazioni -- Marco, 11/08/04 9:10 [1]
Perche' se vinci ricevi un valore maggiore della
cravatta?
chi lo dice che la tua cravatta vale meno
di quella dell'altro?
e se la tua cravatta vale di
piu' probabilmente hai gia' perso, perche' sei uno abituato a spendere
tanto per una cosa assolutamente inutile! :)
Ciao
Marco.
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[>
Re: etrazioni -- Cesarone, 11/08/04 9:52 [1]
Ritorno un attimo al problema precedente... credo di
aver capito solo ora cosa intendi...
Ad esempio (mi rifaccio ai miei studi), è come se io
dovessi produrre dei pezzi meccanici di una determinata lunghezza.
Ovviamente nessuno sarà preciso, ma avrà una certa tolleranza. Allora
estraggo casualmente un certo numero di campioni e con le misure prese
posso costruire una certa distribuzione.
A questo
punto, data la distribuzione (che deriva quindi da misure effettuate in
precedenza, un po' come i 100 tiri di moneta) NON POSSO GARANTIRE che non
ci saranno pezzi oltre la tolleranza consentita, ma POSSO GARANTIRE che,
ad esempio, con la probabilità del 99% non ci saranno pezzi oltre le
tolleranze consentite.
Allo
stesso modo si sfruttano i 100 lanci di moneta, un po' come campioni...
non posso garantire che ho la probabilità del 99% che venga ancora testa,
ma posso garantire che la probabilità che la probabilità che esca testa
sia del 99% è di un certo valore, molto vicino al 100%.
Ti trovi?
(poi toglimi una curiosità... ma sei veramente
all'estero e stai continuando anche di là col forum???)
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[>
Re: estrazioni -- Infinito, 11/08/04 12:21 [1]
Ci ho ripensato: vista la lunghezza di questo
messaggio riporto il problema su uno nuovo dal titolo «Paradosso
statistico».
La discussione la faremo là.
Per Marco.
Rileggi bene il problema e potrai facilmente
risponderti da solo.
Però puoi uoi dirmi che cosa
ne pensi ora del primo problema (probabilità di "testa")?
Per Cesarone.
Quello che dici è corretto ed è quello che si fa a
scuola, ma come applicare (o costruirsi) le teorie nei casi concreti è
lasciato alla interpretazione personale. Quindi non voglio sapere se la
mia interpretazione ha un supporto matematico, ma ti chiedo: «Secondo TE
(non secondo le varie teorie) qual è la risposta al primo problema»?
Sii LIBERO da tutti i condizionamenti, anche (e
soprattutto) matematici.
Ti riscrivo il testo:
«Tizio lancia 100 volte una moneta e 100 volte gli viene testa. Qual è la
"VERA " probabilità che gli venga testa al 101° lancio?»
Anche se per voi Roma è il
centro del mondo e se credete che in già in provincia siamo all?estero io
penso che Lucca non lo sia affatto (fuso orario di 8 minuti). No, sono
solo nottambulo (spessissimo faccio "la sera? quello che non riesco a fare
il giorno,ed alla fine vado a vedere Base cinque. Considera che sono
lentissimo a postare (forse, ma non solo, anche per la pignoleria), che i
miei post non sono fra i più corti, che ho dei problemi con la gestione
del tempo e puoi capire perché (in certi periodi) non faccio le ore
piccole.
Infinito.
[ Post a Reply to This Message ][Edit]
[>
Re: etrazioni -- ED, 11/08/04 12:21 [1]
se il testo del problema è "Tizio lancia una moneta e
esce 100 volte su 100 testa..." la prima cosa che mi viene da pensare è
che si tratti di una moneta con due teste.
Se
invece la moneta è stata controllata, quello che posso dire è che si è
verificata una combinazione rarissima di eventi.
Resta da stabilire quale controllo è stato fatto, o
quale tipo di controllo sia possibile fare. Un esame solo ispettivo potrà
dirmi che le due facce sono diverse, ma potrebbe esserci una abnorme
distribuzione del peso che favorisce un risultato. Per riconoscerla
occorre...fare cento lanci casuali!!!!
In pratica
se so già che la moneta è buona dovrei stupirmi della sequenza , ma
continuare a credere nel 50%/50%
Se i lanci erano
stati fatti per sapere se la moneta era buona, è ragionevole pensare che
non lo sia e scommettere sulla continuazione della sequenza.
ED
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[>
Re: estrazioni -- Infinito, 11/08/04 12:49 [1]
Ciao ED.
Mi stupisce che anche
tu sia così ancorato alla idea che per le facce delle monete "debbano"
valere le probabilità del 50%.
Comunque (non so se
hai letto la mia risposta al problema che sta sopra a « estrazioni --
Infinito, 10/08/04 4:27 ») ho visto che, con la premessa dei 100 lanci,
non lo dai affatto per scontato, anzi!
Secondo me
il testo chiede proprio di non limitarsi ad applicare le formule, ma di
cercare la probabilità «VERA», e mi pare che evidenzi benissimo come per
noi il mondo che vediamo sia più quello virtuale (delle nostre
rappresentazioni PRECOSTITUITE) che quello "reale" (il concetto è espresso
i nmodo sbagliato, ma credo che tu abbia capito).
Mi pare buona la tua idea delle "due teste", perché
non ho specificato «una moneta da 1 euro» (o qualcosa di analogo), e
questo spiegherebbe in maniera semplice ed efficacissima come sia
possibile la sequenza. Infatti cercare di interpretare il testo è la parte
principale del problema (espressa anche dalla parola «VERA»).
Potrebbero anche esistere monete particolari che
ammettino la stessa sequenza (per esempio penso a conchiglie quasi
completamente vuote con una massa dalla parte più stabile).
Infinito.
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[>
Re: etrazioni -- Cesarone, 11/08/04 13:42 [1]
Credo di aver più o meno già risposto... cmq questa è
la mia risposta definitiva:
Siamo alle prese con un problema REALE, quindi non ha
senso considerare la moneta come IDEALE.
Si pone il
problema di quantificare la probabilità che venga testa e la probabilità
che venga croce, ma con solo dati statistici alla mano, non siamo in grado
di farlo.
O meglio, siamo in grado di farlo con una
sicurezza non totale. Cioè possiamo dire che ho una determinata
probabilità (dipendente dal numero di lanci fatti) che la probabilità che
venga testa sia del X% (..."probabilità che la probabilità" non è un
errore di battitura!!!).
Dato che su 100 lanci ho sempre avuto testa, credo di
poter dire che ho una probabilità pari a [1 - 1/(2^100)] che la
probabilità che venga testa al 101° lancio sia del 100%.
....ma non ne sono così
sicuro!
[ Post a
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[>
Re: etrazioni -- Marco, 11/08/04 13:53 [1]
MA la cravatta fa parte del vestito comprato?
mica e' specificato, e poi
potrebbe avere un valore a se stante che non influisce sul prezzo totale
del vestito.
e anche se
tutto fosse, V e' gia' prestabilito e' il vaolre della cravatta piu
costosa.
diciamo 50 euro, percio' si puo sostituire
a V 50 euro chi perde paga 50 euro.
percio' se A ha la cravatta da 50 euro sa che piu' di
quello non puo' perdere mentre B sa che piu' 40 euro non puo' perdere.
l'unico che puo' fare questa
scommessa e pensare che ci guadagnera' e' un tizio che dopo una lunga
trattativa se la fa regalare la cravatta.
per la prima domanda, se
dovessi pensare di vedere per strada un tizio che lancia la moneta e 10
persone attorno che scommettono sulla croce ed esce sempre testa stai pur
certo che io scommetterei testa(o meglio il contrario di quello che punta
la maggior parte della gente ;) )
queste sono le possibilita' reali o vere, cioe' quelle
della vita reale, come gia' detto la possibilita' di vincere alle tre
carte per strada e' zero.
ma i turisti giapponesi
si fidano ancora della matematica.
Ciao
Marco.
[ Post a Reply to This Message ][Edit]
[>
Re: etrazioni -- Infinito, 12/08/04 3:02 [1]
Per Cesarone.
Vedo che alla
fine qui siamo d'accordo.
Il calcolo invece è
sbagliato. Infatti non credo che la tua formula derivi da una applicabile
con successo al caso "50 teste e 50 croci" e al caso "50 croci". Ma
soprattutto se la probabilità di "testa" fosse 0,99 allora quella di "100
teste" sarebbe 0,37 (quindi un evento realmente possibile), e se la
probabilità di "testa" fosse 0,999 allora quella di "100 teste" sarebbe
0,90, molto probabile.
Per
Marco ? prima domanda.
Dici «... se dovessi pensare
di vedere per strada un tizio che lancia la moneta e 10 persone attorno
che scommettono sulla croce ...», ma nessuno ha detto che le 10 persone
scommettono croce.
Il problema è semplicemente
questo: «Tizio lancia 100 volte una moneta e 100 volte gli viene testa.
Qual è la "VERA " probabilità che gli venga testa al 101° lancio?»
Tutte le altre cose sulle monete, sulle persone, sulla
malafede, sul sapere che tanto non vinco mai, ecc. sono frutto di modi di
pensare da "riflessi condizionati", che sono veramente fuori posto quando
uno si chiede il vero significato di ciò che accade.
Infinito.
[ Post a
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[>
Re: etrazioni -- CEsarone, 12/08/04 11:42 [1]
Infinito, illuminami sui numeri
che hai scritto, perchè non ho capito da dove vengono
fuori...
399. Teribbile
di Caligola
Date Posted: 22/08/04 23:04
Author:
Caligola
Subject: Teribbile
Letta su Internet.
Perche' i
programmatori confondono sempre Natale e Halloween?
>>> Risposte &
riflessioni
Vespasiano
Perche' DEC 25 = OCT
31
Anco Marzio
Da che cosa potete capire
che Anco Marzio, Caligola e Vespasiano sono la stessa
persona?
Tino
Questa sequenza di tre
messaggi ha un che di suggestivo, ma non riesco ancora a coglierne razionalmente
il significato.
Una schiarita per chi è abituato a consumare, spesso
inutilmente (vedi me), le "celluline grigie"?
Tarquinio il Superbo
DEC 25 = 25
dicembre = Natale
OCT 31 = 31 ottobre = Halloween
DEC = sistema
decimale, in base 10
OCT = sistema ottale, in base 8
Se prendi la
calcolatrice di windows, quella "scientifica" non quella "standard" e scrivi 25
(in base DEC), poi clicchi sul radio-button OCT vedrai che il 25 si trasforma in
31.
In altre parole:
25 in base 10 = 31 in base 8
C'è stata una
schiarita?
Comunque abbiamo ancora alcuni Re di Roma che possono
rispondere.
398. Enigmi
di Marco
Date Posted: 10/08/04
18:04
Author: Marco
Subject: Enigmi
Bisogna ottenere 10 allineamenti di
3 alberi piantando 9 alberi, come possiamo fare?
(problema attribuito ad Isaac Newton)
>>> Risposte &
riflessioni
Enrico
Delfini
Tre in fila orizzontale in alto, abbastanza larghi
Tre in fila orizzontale in basso, idem (come sul perimetro
di un quadrato
Gli altri tre sulla mediana orizzontale al
25-50-75%
Per cui alle tre linee orizzontali e a quella
verticale di mezzo si aggiungono le due diagonali del quadrato e le quattro
diagonali dei due rettangoli "verticali".
Spero di
essermi spiegato
Forse è più chiaro così: scacchiera 9x9
; caselle numerate da 1 a 9 la prima riga , poi da 11 a 19 ; da 21, a 29 ecc.
Gli alberi si piantano nelle caselle
1-5-9-43-45-47-91-95-99
397. La chiave
"logica"
di Ronfo
Date Posted: 27/07/04 9:25
Author: Ronfo
Subject: La chiave "logica"
La chiave d'accesso per entrare nel castello dove è
prigioniera la vostra bella è nascosta dietro questa serie numerica
5 ; 10 ; 2 ; 9 ; 8 ; 4 ; 6 ; 7 ; 3 ; 1 .
Se scoprite in quale ordine logico sono stati scritti i
numeri , entrerete nel castello e vivrete felici e contenti
>>> Risposte &
riflessioni
Massimo
Segue l'ordine
alfabetico.
Ciao
PS: Saluto tutti,
era da tanto che non ritornavo sul forum!
396.
Combinatorica
di Tino
Date Posted: 4/08/04 14:29
Author: Tino
Subject: combinatorica
Ciao
Ho trovato un po' di
interessanti problemini di combinatorica:
1) Quanti sono i numeri di n cifre (nella notazione
decimale) divisibili per 5?
2)
Quanti sono i numeri di n cifre (nella notazione decimale), ognuna non nulla,
tale che ogni cifra sia non minore della seguente?
3) Quanti sono i numeri di 9 cifre (nella notazione
decimale) contenenti tre volte la cifra 1, due volte ciascuna le cifre 3, 5,
7?
4) Quanti sono i numeri
dispari di tre cifre distinte (nella notazione decimale)? E di quattro? E di
n?
>>> Risposte &
riflessioni
Pasquale
Salvo cappelle:
1) 18*10^(n-2), per n >= 2
3) C(9_3)*C(6_2)*C(4_2) = 7560
4)
40*8!/(10-n)!, per 2<= n <= 10
Per il 2) non ho avuto tempo: mi sembra più tosto.
Infinito
Giusta solo la 3)
(che però non ho capito).
(Per la 4 si osserva che non
regge n=1, che invece dovrebbe essere accettabile)
Non te
la prendere: anche i migliori sbagliano!
Tino
Allora devo introdurmi con il canonico: "giuro! questa è
solo la mia opinione!"
Superbo!
Riguardo la 1 e la 3 non ci
sono dubbi che sia giusto.
Invece
analizzando la tua risposta alla 4, diversa dalla mia, che pensavo essere
giusta, mi sono reso conto che quest'ultima era... sbagliata! Inizialmente
infatti pensavo (dall'alto della mia presunzione) di poter liquidare l'argomento
facendo il seguente ragionamento:
Trovo tutti i numeri di n cifre distinte: ho 9 scelte per la
prima cifra (non posso metterci 0, ed è questo il problema più grosso), e poi
devo disporre le altre 9 cifre in n-1 posizioni, ottenendo (9!)/[9-(n-1)!]. In
tutto dunque (9*9!)/(10-n)!. Ora, mi sono detto, è ragionevole pensare che qua
dentro ci stiano tanti numeri pari quanti numeri dispari, così per trovare i
dispari ho diviso per due e ho archiviato il caso.
Invece ci sono dei problemi che provengono dal fatto che non
avendo potuto scegliere 0 come prima cifra, ho posto delle restrizioni al numero
scelto, e la mia dimezzazione 'nasale' non può essere accettata a cuor leggero.
Infatti poi (un'oretta fa) ho provato a contare i
dispari per n = 3, ottenendo 320, diverso da 324 che si
otterrebbe con la mia formula. Con quella da te proposta invece ottenevo 320.
Allora ho iniziato a riflettere.. e
ho ottenuto un procedimento soddisfacente, immagino analogo al tuo, per
correggere il tiro:
fisso una cifra dispari da mettere
come finale. Scelgo la cifra iniziale: 8 scelte (10 meno lo 0 e la cifra finale
fissata). Scelgo le altre n-2 (implicando dunque giustamente che la formula
finale vale solo per2<=n<=10) disponendo le 8 cifre rimanenti, e ottengo
(8!)/[8-(n-2)]! scelte. Siccome il procedimento va fatto per tutte e 5 le cifre
dispari, le scelte possibili sono:
5*8*(8!)/(10-n)! =
40(8!)/(10-n)!.
Ho scritto tutto
questo per condividere quello che penso.
Comunque la 2 è evidentemente la più difficile, anch'io ci
sto ancora ragionando su, e avrei anche trovato un modo per risolvere la cosa,
ma prevede così tanti conti che è meglio deviare su qualcosa di più semplice..
non può essere cosi difficile! credo...
395. Codice
segreto
di Massimo
Date Posted: 5/08/04 9:04
Author: Massimo
Subject: Codice segreto
q10 q4 q9 z4 a1 q5 q3
a1
a3 q3 z3 q8 a4 q4 a1 q4 q3
q1 q7 q3
a2 q5 a1
a4 q4 a1 a2 q3
Ciao
>>> Risposte &
riflessioni
Gianfranco Bo
Brancolo nel
buio.
Potresti darci qualche indicazione in più?
Massimo
z4 a1
z5 q3 z6 q3
!
Gianfranco
Bo
z3 a1 q10 q8 q5 q9 !
Tino
a9 q3
a9 q3 q5 q5 q3 q4 q3
a2 q3 a5 q7 q9 z6 q9
a9'q9 q4 a3 q8
z6 q3
a3 q3 a9 a9 a1
q5 a1 a2 q5
q8 q3 q4 a1 ?
Massimo
q3 a2 a1 q5 q5
q9!
Pi
Greco
z7 q8 q5 q8 z3 qo!!!!
Alex
z3 q8 a1 q9
Z7 a1 a2 a2 q8 z7 q9
q8
q5 q7 q9
q8
q8 z6 a3 q9 z4 q8 z6 q3 a9 a9 q8
a2 q9 z6 q9
a2 q3 z7 q10 q4 q3
z7 q9 a9 q5 q9
z5 q3 a9 a9 q8 !
z6 q3
a6 a1
q8
a1 a9 q5 q4 q8 ?
a5 q4 a1 z1 q8 q3
Massimo
q10 q4 q3 a5 q9.
a1 a3 q3 a2 a2 q9
z6 q3
q10 q9 a2 q5 q3 q4 q9'
a1 a9 q5 q4 q8!
Pasquale
Aoh! Ma che state a
dì ?
qqqq!!!!!!!
Massimo
z3 q8 a1 q9
q10 a1 a2 q1 q7 a1 a9 q3!
Gianfranco
Bo
Ciao Pasquale,
a1 = A
q3 = E
q8 = I
q9 = O
q7 = U
Gianfranco
Eccetera, eccetera...
394. Numeri
periodici
di Alex
Date Posted: 8/08/04 19:22
Author: Alex
Subject: Numeri periodici
Mi è venuto in mente un esercizio divertente:
1) sapreste trovare un numero
periodico avente periodo di 10 cifre e tale che scritto sotto forma di frazione
abbia a numeratore 1 e al denominatore un numero primo?
(
In pratica deve essere il reciproco di un numero primo).
A quanto mi risulta esiste una sola possibilità. Trovatelo
anche voi.
2) e se il periodo dovesse essere di 20
cifre?
Dovrebbero essere 2 i risultati possibili. Li
sapete trovare?
3) e se il periodo dovesse essere di 30
cifre?
A me vengono 3 risultati possibili. E a voi?
Ciao
P.S.
Per un numero maggiore di cifre,
non sono riuscito a compiere verifiche, ma non credo proprio che esista una
regola per cui il rapporto tra cifre del periodo e numero dei risultati sia
sempre uguale a 10.
>>> Risposte &
riflessioni
Gianfranco
La frazione
generatrice di un numero periodico ha al denominatore tanti 9 quante sono le
cifre del periodo seguiti da tanti 0 quante sono le cifre dell'antiperiodo.
Se voglio che la frazione sia del
tipo 1/N con N primo (diverso da 2 e da 5) allora:
a) il numeratore sarà il numero P costituito dalle cifre del
periodo (il periodo infatti è preceduto da una sequenza di 0)
b) il denominatore sarà del tipo
999...000...
c) per ottenere 1 al
numeratore, il numero 999...9 deve essere divisibile per P
d) inoltre 999...9/P = N (numero
primo
Per
trovare cotali N basta scomporre in fattori primi i numeri 9, 99, 999, ...
In particolare dovrò scomporre i
numeri costituiti da 10, 20, 30, ... 9.
Esempi di frazioni 1/N con N primo e k cifre nel periodo.
k=1
fattori
primi di 9: 3-3-
frazione: 1/3 = 0,6
k=2
fattori
primi di 99: 3-3-11-
frazione: 1/11 = 0,09
k=3
fattori
primi di 999: 3-3-3-37-
frazione: 1/37 = 0,027
k=4
fattori
primi di 9999: 3-3-11-101-
frazione: 1/101 = 0,0099
k=5
fattori
primi di 99999: 3-3-41-271-
frazione: 1/41 = 0,02439
frazione: 1/271 = 0,00369
k=10
fattori primi di 9999999999:
3-3-11-41-271-9091
frazione: 1/9091 = 0,0001099989
k=20
fattori
primi di 99999999999999999999: 3-3-11-41-101-271-3541-9091-27961
frazione:1/3541 = 0,00028240609997175939
frazione:1/27961 = 0,00003576409999642359
k=30
fattori
primi di 999999999999999999999999999999:
3-3-3-7-11-13-31-37-41-211-241-271-2161-9091-2906161
frazione: 1/211 = 0,004739336492890995260663507109
frazione: 1/241 = 0,004149377593360995850622406639
frazione: 1/2161 = 0,000462748727440999537251272559
k=40
fattori
primi di 9999999999999999999999999999999999999999:
3-3-11-41-73-101-137-271-3541-9091-27961-1676321-5964848081
frazione: 1/1676321 =
0,0000005965444565808099999940345554341919
frazione:
1/5964848081 = 0,0000000001676488632099999999983235113679
393. Potenze di
2
di Atlante
Date Posted: 5/08/04 23:23
Author: Atlante
Subject: Potenze di 2
Dimostare che (36a+b)(a+36b) non è mai potenza di 2 per
qualsiasi a,b interi positivi.
>>> Risposte &
riflessioni
Tino
Dico un'idea, spero di
averci azzeccato... al max correggetemi :D
Il numero (36a+b)(a+36b) è una potenza di due se e solo se
lo sono i due fattori separatamente (non appena un fattore è divisibile per k
diverso da 2 il totale non è più una potenza di 2). Prendo un fattore e faccio
ragionamenti su a che valgono anche per b e viceversa, data la simmetria del
problema.
Se (36a+b) è potenza di
2 devo poter raccogliere almeno un 2, ovvero b dev'essere pari, e di conseguenza
anche a (per simmetria):
36a+b =
2(18a+b/2).
Ora, o 18a+b/2 vale
1, oppure è anch'esso una potenza di 2. Se vale 1, dev'essere a=0, ma in tal
caso si ottiene il numero 36(b^2) che non può essere potenza di 2 per nessun b
intero, perché o è nullo o è divisibile per 3. Di conseguenza nemmeno b può
valere 0. Allora dev'essere una potenza di 2, cioè in particolare divisibile per
2, ovvero b (e di conseguenza a) dev'essere divisibile per 4:
36a+b = 2(18a+b/2) = 4(9a+b/4).
il fattore 9a+b/4 non può valere 1,
dunque è una potenza di 2, ovvero a e b sono divisibili per 8:
36a+b = 2(18a+b/2) = 4(9a+b/4) =
8(9a/2+b/8). E così via...
In
generale, se otteniamo (2^n){9a/[2^(n-2)]+b/(2^n)}, a e b devono essere
divisibili per 2^n, ovvero a = p(2^n) e b = q(2^n) per qualche p e q interi
positivi non nulli. Ottengo:
(2^n){36p+q}.
Di nuovo, il fattore 36p+q non può valere 1 dunque è una
potenza di 2. Ovvero in particolare q (e dunque p) dev'essere pari.
Cioè, se a è divisibile per 2^n,
perché l'espressione iniziale sia una potenza di due a dev'essere divisibile
anche per 2^(n+1), ovvero procedendo per induzione, a dev'essere divisibile per
tutte le potenze di 2. E anche b, per simmetria.
L'unico numero che soddisfa questo requisito è 0, ma se
sostituisco ottengo 0, che non è una potenza di 2.
Dunque l'espressione iniziale non può essere una potenza di
2 per nessun a e b interi positivi.
Pasquale
Pongo:
2^n = 2^j*2^k
e:
36a + b =
2^j
a + 36b = 2^k
Risolvo il sistema in funzione di a:
b = 2^j – 36a
a = (36*2^j – 2^k)/(5*7*37)
--Se j = k , a = 2^j / 37 (non intero, contrariamente
all’ipotesi del testo)
--Se j
< k ,
1) a = 2^j*[36 –
2^(k-j)]/(5*7*37) ed in tale caso,
se k-j > 5 , “a” è negativo, contrariamente
all’ipotesi
se k-j <= 5 ,
posto che 2^j non è divisibile per nessuno dei fattori al denominatore della 1),
il fattore in parentesi quadra non sarà mai divisibile per l’intero denominatore
di cui è minore, per cui “a” non è intero, contrariamente all’ipotesi
--Se j > k , risolvendo il
sistema in funzione di b, sarà:
b
= 2^k*[36 – 2^(j-k)]/(5*7*37), da cui si deduce, come sopra, che b o è negativo
o non è intero.
In sostanza, il
sistema non è verificato per nessun valore intero e positivo di “a” e “b” , per
cui ritengo dimostrato quanto richiesto.
392. Enterprise:
seconda missione
di Pithecus
Date Posted: 4/08/04 23:49
Author: Pithecus
Subject: Enterprise: seconda missione
Utang!
Visto che siete molto bravi vi propongo un altro enigma
estivo.
Spero di non irritare ingegni insofferenti con
questi semplici indovinelli.
Il
Capitano Chirco, il fedele Spocchio e il dottor Maccoi, sul pedalò ENTERPRAIS,
raggiunsero la curvatura 8. In verità il Capitano voleva andare dritto ma
Spocchio, seduto sul bordo dell'astrobarca, si ostinava a tenere i piedi
nell'acqua.
Giunsero così su un
pianeta posto alla periferia di una galassia a manubrio.
Gli abitanti erano fisicamente uguali ai terrestri ma
mentalmente molto più prevedibili.
-Quelli con i capelli neri mentivano il lunedì
pomeriggio.
-Quelli con i capelli castani mentivano il
martedì mattina.
-Quelli con i capelli rossi mentivano il
mercoledì dalle 8 alle 12.
-Quelli con i capelli biondi
mentivano il giovedì tutto il giorno.
-Quelli con le
targhe pari mentivano il venerdì anche se non erano in macchina.
-Quelli che portavano il 42 di scarpe mentivano sabato,
anche mentre facevano il bagno.
Chirco poteva porre una e una sola domanda al primo abitante
che avesse incontrato.
Doveva scoprire quanti erano gli
abitanti del pianeta.
Finalmente
incontrarono un abitante.
Era calvo, andava piedi ed era
scalzo.
Chirco, leggermente
innervosito, chiese a Spocchio: "Che giorno è oggi?"
Spocchio consultò il computer che aveva nella punta
dell'orecchio sinistro e rispose: "Domenica".
Chirco chiese all'abitante: "In quanti siete su questo
pianeta?"
L'abitante rispose: "Potete star certi che ci
sono almeno tre persone con lo stesso numero di capelli in testa. Se fossimo uno
di meno non avremmo questo privilegio."
Chirco stava per sferrare un pugno all'abitante ma Maccoi fu
più veloce e gli iniettò una dose di SOMA.
Prima di
cadere in trance il Capitano trovò la forza di dire: "Spocchio, mi sostituisca
ai pedali."
Fu così che tornarono a casa senza
raggiungere nessuna curvatura.
Mentre pedalava, Spocchio ebbe il tempo di calcolare quanti
potevano essere come minimo gli abitanti del pianeta.
Per
farlo utilizzò la famosa costante di Peano: 123875 = numero massimo di capelli
che una persona può avere in testa.
Quanti erano gli abitanti del pianeta?
Utang!
Pithecus
P.S. Sappiate che "curvatura 8" è
stata per un certo periodo la traduzione italiana del termine "Warp 8" che
corrisponde a 1,024 volte la velocità della luce.
"Warp
1" invece corrisponde alla velocità della luce.
>>> Risposte &
riflessioni
Tino
Quindi è sufficiente
rifare il ragionamento con la vera costante di Peano, ottenendo 2(123875)+3 =
247753.
Giusto? In questo mondo non si è mai sicuri di
niente... Tutti quei dati iniziali servivano solo per far capire che l'abitante
diceva la verità?
Penso che il problema, tenendo conto
della costante di Peano, sia di determinare il numero minimo di persone sul
pianeta, in modo tale che si sia sicuri al 100% che ci siano tre persone con uno
stesso numero di capelli in testa.
Siccome ogni abitante deve avere un numero di capelli
compreso tra 0 e 123875, il numero minimo, come precedentemente dimostrato da
Spocchio usando 5 come costante, dev'essere
2*(123875+1)+1 (tenendo conto anche dei pelati)
Se fossero tutti pelati ce ne
sarebbero comunque 3 con un numero uguale di capelli in testa, cioè 0.
Anzi vorrei aggiungere, sperando di
non sbagliare, che quando l'abitante dice "se fossimo uno di meno, non avremmo
questo privilegio" intende come 'privilegio' quello di essere sicuri, senza
contare i capelli a ciascuno, che ce ne siano 3 con un numero uguale di capelli
in testa.
Siccome 2*(123875+1)+1 è il numero minimo di
abitanti per cui succede questo, bisogna concludere che tale è il numero esatto
degli abitanti, poiché se togliamo un abitante non possiamo dire con certezza
che ce ne siano 3 con un numero uguale di capelli.
391. L'ultima
destinazione dell'Enterprise
di Pithecus
Date Posted: 4/08/04 14:01
Author: Pithecus
Subject: L'ultima destinazione dell'Enterprise
Il Capitano Chirco, a bordo del
pedalò a noleggio ENTERPRAIS, giunse finalmente alla sua ultima destinazione.
Trovò la fine di tutte le fini ma
anche l'inizio di tutti gli inizi.
Scoprì cosa c'è
all'inizio dell'infinito e al termine di tutti i tempi e di tutti gli spazi.
Descrisse in una lettera l'inizio di quell'isola che avrebbe
potuto essere anche una penisola.
Disse a Spocchio: "Smetti di pedalare, siamo giunti in un
posto in cui non si può dire dove siamo e non si può chiedere che ora è."
Commentò Spocchio: "Tutto ciò non è
logico, è stupido."
Che cosa
trovò il Capitano Chirco?
Utang!
Phitecus
>>> Risposte &
riflessioni
Ivo Ivi
Sono d'accordo con
Spocchio, indubbiamente insistere in idiozie inimmaginabili indica
incomunicabilità, indebolisce idee, irrita ingegni insofferenti.
Iahoooooo
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