[BASE Cinque - Appunti di Matematica ricreativa]
Dalla rubrica LETTERE di Corrado Augias su La Repubblica del 12 febbraio 2006
I giornali quotidiani durano un giorno, ma ci sono certe
cose sulle quali bisogna meditare e lavorare ogni giorno.
Perciò mi è sembrato giusto e utile riportare su BASE Cinque la seguente
lettera e la relativa risposta. Per tutti coloro che avessero incautamente
gettato via il giornale dopo averlo letto.
La lettera di Giovanni Mainetto
CARO Augias, alcuni flash da programmi Tv. Giorni fa Lucia Annunziata e
Sandro Curzi si sono interrogati a lungo nel vano tentativo di trasformare in
ore il mostruoso numero di secondi (circa 30 mila) di presenza in Tv di
Berlusconi negli ultimi giorni. Entrambi ignoravano che si deve dividere il
totale per il numero di secondi di cui si compone un'ora, cioè 3.600.
Ancora, Gianfranco Fini da Fabio Fazio confessa candidamente di non conoscere la nozione di derivata! Non capisce quindi cosa intende Casini sostenendo che all'interno della CdL vincerà chi avrà il maggior incremento percentuale relativo di voti: cioè con lo stesso l per cento in più sia a Udc che a FI vincerà l'Udc perché aumenterà proporzionalmente di più di FI nel confronto con la rispettiva consistenza elettorale nel 2001.
Tre rappresentanti della nostra classe dirigente, di ambo gli schieramenti, certamente di cultura e di intelligenza superiori, sono privi di nozioni poco più che elementari di quella matematica che sta alla base della comprensione del mondo fisico nonché dell'economia.
In questi banali flash televisivi vedo il dramma di un Paese che destina pochissime risorse alla diffusione della cultura scientifica e tecnologica e che viceversa sperpera le poche risorse pubbliche della scuola per destinarle, ad esempio, al poco utile insegnamento della religione cattolica.
E che ci si stupisca solo perchè Fini confessa candidamente di essersi fatto uno spinello! Ma per favore!
Giovanni Mainetto
La risposta di Corrado Augias
Ho avuto anch'io qualche prova che l'ignoranza scientifico-matematica dei
nostri politici è crassa, ma lo è non perché siano peggiori degli altri,
riflettono solo con fedeltà la situazione che c'è nel resto della
popolazione, uno stato di fatto generalizzato che non risparmia nessuno.
Compreso chi scrive.
Una volta il professor Odifreddi autore del fortunato "Il matematico impertinente" mi disse, discutendosi proprio di questo argomento, che avrebbe visto volentieri nelle scuole un'ora di Dna da affiancare a quella di religione, o per sostituirla. Scontiamo il retaggio della concezione crociana della cultura che relegava le discipline scientifiche in una specie di girone B della cultura; ma scontiamo anche il diffuso sentimento popolare che la matematica è una faccenda complicata da lasciare a pochi ragazzi che "sono portati"; su un piano ancora più generale paghiamo un vasto pregiudizio sfavorevole all'uso della razionalità alla quale in molti casi si preferisce, purtroppo, l'abbandono all'istinto oppure a una vaga fiducia nella provvidenza.
Basta pensare quanto poco spazio i media in generale e la TV in particolare diano alle scoperte scientifiche e tecnologiche che ogni anno rendono il mondo migliore; per la soluzione dei problemi e per interpretare il mondo contemporaneo media e politica preferiscono ancora affidarsi a una metafisica di stampo medievale.
Vittime incolpevoli di questa situazione complessiva sono i giovanissimi che nei test internazionali rimediano ogni anno vere figuracce nel confronto con i coetanei degli altri Paesi. I ragazzi italiani si trovano sempre nelle ultime posizioni per quanto riguarda i test Pisa di Matematica e sul Problem-solving, addirittura fanalino di coda (penultimi) nei test IEA Timss di Scienze.
Data creazione: febbraio 2006
Ultimo aggiornamento: febbraio 2006
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