Nel basso impero e in epoca barbarica Treviso aumenta
la sua importanza. Infatti nei secoli che vedono il passaggio dei Bizantini,
dei Goti, degli Unni, dei Longobardi, dei Franchi, degli Ungheri, la città
diviene sede di Ducato longobardo, di una zecca fra le maggiori del tempo, costituisce
un passaggio obbligato tra la pianura veneta e l'oriente e un centro strategico
militare. Nasce così la Marca Trevigiana.
In epoca comunale Treviso conosce il suo massimo fulgore e riesce ad espandersi
dai monti del bellunese fino alla laguna veneta e dal fiume Musone, nei pressi
di Castelfranco Veneto, fino al Noncello che bagna Pordenone, come recita il
motto inciso sullo stemma comunale "Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni"
(Ha autorità dal mare al monte, dal Musone al Noncello).
La vita culturale si arricchisce con la presenza di poeti come Dante e pittori
come Tommaso da Modena.
La città si cinge di una cerchia di mura e si abbellisce di chiese e
palazzi.
Sul Sile sorgono numerosissimi i mulini.
Verso la fine del XIII secolo inizia la decadenza del Comune e Treviso passa
sotto le Signorie dei Da Romano, dei Da Camino, degli Scaligeri e infine dei
Carraresi.
L'ETA' VENEZIANA
Il Sile è continuamente
solcato da imbarcazioni, i "burci",
che scendono a vela o risalgono trainate da buoi lungo le "restere"
o alzaie. Venezia è il nuovo emporio commerciale che ha sostituito Altino. Nel 1339 la Marca Trevigiana è annessa alla Repubblica Veneziana con un trattato ratificato nel 1389 che la porta a condividerne le sorti fino alla sua caduta. Venezia considera Treviso perno del suo sistema difensivo di terraferma e nel 1500, per assicurarsi un valido baluardo contro le truppe imperiali riunite nella Lega di Cambrai, fa erigere da Fra Giocondo da Verona una nuova cerchia muraria, tuttora esistente, difesa tutt'intorno dall'acqua e con tre porte su cui campeggia il leone di S. Marco. |
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Durante la dominazione veneziana, la maggior parte della produzione agricola e circa la metà di quella vinicola trevigiane vengono inviate a Venezia per le esigenze della popolazione e delle armate navali; i mulini del Sile lavorano giorno e notte per fornire l'indispensabile farina. Inoltre le barche trasportano i minerali provenienti dall'Agordino e destinati alla zecca. Sul Sile viaggia anche il legname del Montello
destinato all'Arsenale. L'ETA' MODERNA Dalla fine del '700 e durante il secolo scorso
Napoleone e gli Austriaci intervengono nella sistemazione urbanistica
di Treviso. Numerosi conventi, appartenuti ai soppressi ordini religiosi,
divengono caserme e riassegnano alla città il ruolo di piazzaforte
da sempre avuto. |
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